Mi spiace riportarvi su una mia battaglia antica, ma mi accorgo con grande gioia e anche con un po’ di stupore che una cosa che feci di getto quarant’anni fa adesso è diventata per le donne la normalità.
Mi spiace riportarvi su una mia battaglia antica, ma mi accorgo con grande gioia e anche con un po’ di stupore che una cosa che feci di getto quarant’anni fa adesso è diventata per le donne la normalità.
Negli ultimi anni le pazienti tra i 35/40 anni, che vedo nel mio studio o in consultorio, mi portano il problema della maternità, declinato in vari modi dalla paura al desiderio.
Mi si è trasformato il tempo. E’ una sensazione incredibile, ma anche godibile, per una che ha vissuto il tempo paradossalmente in due modi assolutamente incompatibili. Poco tempo per troppe cose, troppo tempo per poca famiglia. Una vita di lavoro e di società, convulsa di impegni eccessivi su entrambi i fronti.
Possiamo sostenere la tolleranza per ragioni di prudenza – è più economico stare in pace che in guerra – o in nome della verità, perché può darsi che io abbia torto e tu ragione e che le tue idee siano più giuste delle mie.
A che età si diventa vecchi? Lì per lì mi è venuto in mente un romanzo di Balzac La femme de 30 ans: all’epoca fece scandalo perché parlava di una donna, malmaritata, che a trent’anni si innamorava di un altro.
Qualche settimana fa, più precisamente il 9 gennaio, è stato il compleanno di una Signora, con la S maiuscola, che ha cambiato la storia di molte donne italiane. Le giovani non la conoscono, io stessa che ho 37 anni ho scoperto di lei e del suo coraggio proprio il giorno del suo compleanno.
“Il potere della vita è così grande che, come un enorme torrente, riprende l’
avvio dopo un avvenimento sconvolgente sotto nuove forme” (Cyrulnik, 2008)
Fra poco meno di un mese compio 50 anni, e, in piena sincerità, sono ben felice di farlo. Ammetto che a volte, pensandoci, mi sorprendo un po’ del numero, ma gli anni ci sono e, volente o nolente, all’avvicinarsi del genetliaco ho fatto un bilancio del mio vissuto.
Forse non lo sappiamo ma passiamo il tempo a raccontarci. Questo racconto inconscio, quotidiano, ripetitivo, se ci crediamo davvero, può anche prendere una forma più concreta e diventare un gioco, un sogno, una terapia.
Adolescenti che protestano, madri che proibiscono. Trucco sì, trucco no? Questo l’oggetto del contendere.
Un minuscolo decalogo che ci fa capire quanto può essere utile la crisi alla nostra eleganza.
Un regalo, un dono. Sì, certo, ho voglia di donare ma anche di ricevere, vorrei che fosse un momento complice fra me e voi.
Natale è la festa dell’avvento. Ho preso troppo alla lettera la questione, e per me il Natale è diventato la festa dell’aspettativa.
Cambiano i tempi, cambiano le mode, cambia quel che piace, cambiamo noi. Ciò che prima sembrava un rattoppo oppure, peggio ancora, un accontentarsi, un sentirsi alla frutta e farsene una ragione, adesso diventa il partito del momento, il matrimonio d’oro.
Ciao Guido! Stamattina è morto a Parigi Guido Martinotti, grande amico, grande sociologo, e sostenitore di Tranquilla. E’ stato un soffio e non c’è più. Vi riproponiamo l’ultima sua prima su Tranquilla. Era a Parigi. Lina
Il dono sta dai primordi della civiltà alla base della costruzione delle relazioni umane. Non a caso, nelle antiche tribù, era un continuo scambio di offe. Che, oltre al donatore, implicava un ricevente perché iniziasse una relazione destinata a svilupparsi socialmente e politicamente.
Ho letto che lo stress da trasloco è ritenuto assimilabile a quello derivato da un grave lutto. Mi sento orgogliosamente fuori statistica e desidero incoraggiare i traslocanti tutti. Cambiare casa mi mette addosso una specie di solletico, una fibrillina come …