Lina Sotis, giornalista: “Un consiglio ai residenti e ai visitatori: non buttate robacce per terra. Brera va tenuta come una casa, di tutti”
Lina Sotis, giornalista: “Un consiglio ai residenti e ai visitatori: non buttate robacce per terra. Brera va tenuta come una casa, di tutti”
Laura Morino Teso, organizzatrice di eventi: “I difetti? La viabilità non funziona, ora ci sono troppi cantieri aperti, la manutenzione delle strade e dei marciapiedi è carente e l’estetica della città non viene curata”
Marc Sadler, designer: “Se un posto è sporco, brutto e non c’è nulla da fare, la gente se ne va o, se resta, rischia di abbruttirsi e delinquere. Il Comune ha tutto l’interesse a far sì che le periferie, quindi anche il Giambellino-Lorenteggio, diventino posti in cui è piacevole vivere”
Giacomo Moor, designer-artigiano: “Il Comune in questi ultimi anni ha effettivamente migliorato Milano, non vedo cambiamenti nel mio quartiere, ma forse un aspetto della sua bellezza è proprio questo: che è un quartiere vissuto!”
Alessandra Maestri, Professional Counselor: “C’è un buon bilanciamento tra negozi di vicinato, supermercati, locali da movida, servizi per anziani (palestre, piscine coperte, asili), spazi di riunione (parchetti per bimbi e cani, piazze e vie pedonali con panchine e alberi), sicurezza per le donne che di notte girano da sole”
Alberto Cavalli: “Le cose belle? Le basiliche, una più bella dell’altra. I concerti di musica classica e di musica vocale. La messa in rito tridentino presso la Chiesa della Visitazione. È un quartiere servito da tanti mezzi. C’è un signore che suona la fisarmonica che è bravissimo!”
Antonio Morra: “L’idea di rendere difficile l’accesso o lo scorrimento delle auto, ovvero di rendere difficile la vita agli automobilisti è, a parer mio, un errore. Il traffico o si fa scorrere o si vieta. Dove non scorre inquina”
Luca Micheletto, editore fondatore di Luuk Magazine: “Il nostro distretto purtroppo non è riuscito a istaurare nei suoi abitanti un senso di appartenenza perché è prevalentemente un quartiere residenziale”
La scenografa Margherita Palli: “Viale Corsica collega in parte la città all’aeroporto, è una vetrina che dovrebbe essere più curata, non solo quando viene il Papa”
Marco Poltronieri, Artémida, Milano: “I servizi sono ottimi, e molti sono disponibili h24. C’è una farmacia, chi ha bambini piccoli sa cosa vuol dire, negozi di alimentari “al top” e ottime scuole”
Ugo Vivone, di Officine Buone: “E’ il quartiere che è cambiato di più a Milano negli ultimi dieci anni. La costruzione dei grattacieli ha generato un distacco ancora più forte tra l’identità popolare e la modernità. E i locali si moltiplicano, rendendolo sempre più trendy”
Mario Dusi, avvocato: “Consiglierei al Comune di migliorare il quartiere con un maggior intervento degli operatori ecologici, una maggior severità nel riprendere il cittadino che non rispetta le norme sulla pulizia e una maggior presenza delle Forze dell’Ordine”
Renato Mannheimer, sociologo: “Consiglierei al Comune di migliorare la questione del traffico e dei parcheggi. Prestare piu attenzione al decoro ubano: dalle scritte sui muri alla sporcizia degli animali”
Anna Maria Pisapia Veroi: “C’è un degrado a livello generale, sporcizia, discarica comune, non osservanza dei divieti di sosta che spesso non consentono di uscire con l’auto dalla propria abitazione. E’ terribile che per l’inciviltà di alcuni si sia prigionieri in casa propria”.
Alida Catella, COIMA IMAGE: “Quale è l’elemento che consacra una area QUARTIERE, la forma? gli abitanti? la Chiesa? I centri sociali? L’unica cosa che percepisco è che le vie di scorrimento impediscono l’appartenenza e forse anche gli abitanti scorrono e non si fermano!”
Stefano Ferri, direttore di MilanoSud: ” Al piede di tutti gli edifici dell’antico nucleo di case del quartiere, ci sono negozi nella maggior parte dei casi vuoti. Se ci fossero attività artigianali, artistiche o commerciali, il quartiere ne avrebbe grande giovamento, da tutti i punti di vista”
Maria Piera Bremmi, coordinatrice del Centro Culturale della Cooperativa in Zona 9: “Al Comune consiglierei una cura maggiore del territorio anche dal punto di vista estetico. Portare il “bello”, perché vivere nel bello fa vivere bene e rende migliori”.
Cocca Donatella Barbieri: “Sarebbe importante che ci fosse un servizio di sorveglianza continuo, ben organizzato perché il quartiere è molto frequentato ed è facile per chiunque confondersi tra le gente”.