Archivio dell'autore: Letizia Rittatore Vonwiller

Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

A scuola di attivismo agricolo con Mani Tese

Dal 13 gennaio 2016 al 26 maggio 2017 a Cassina De’ Pecchi e Cernusco sul Naviglio IN MARTESANA LA PRIMA SCUOLA DI ATTIVISMO AGRICOLO

Cinque corsi gratuiti di culture e pratiche agroecologiche per riconquistare la terra promossi da Mani Tese nell’ambito del progetto “Agroecologia in Martesana”. A chi frequenta oltre il 60% dei corsi l’assegnazione dell’attestato di “attivista agricolo”

 Partirà il 13 gennaio 2016, nel territorio della Martesana (a ovest di Milano) la prima Scuola di Attivismo Agricolo promossa da Mani Tese in collaborazione con Economia e Sostenibilità (EStà) e Supernovae nell’ambito del progetto “Agroecologia in Martesana”. Un vero e proprio laboratorio territoriale partecipato con diversi momenti formativi indipendenti aventi come obiettivo quello di fornire le competenze necessarie per formare un gruppo di attivisti agricoli che facilitino la transizione del territorio verso modelli di produzione, distribuzione e consumo di cibo più vicini all’agroecologia.

 I corsi Il percorso formativo della scuola si articola su tre diversi assi. Nel primo asse (Terra e cibo tra tradizione e innovazione) rientra il corso di orticoltura sostenibile. Nel secondo (I sistemi di gestione partecipata della terra) gli aspiranti attivisti agricoli parteciperanno a un corso di formazione per l’accesso alla terra di giovani imprenditori agricoli e a un corso teorico-pratico sull’essere e fare cooperativa. Infine, nel terzo asse (La sperimentazione di pratiche agricole sostenibili) sarà possibile partecipare a un corso di tecniche colturali e a uno scambio di buone pratiche con esperienze di CSA (Community Supported Agriculture).

Ogni partecipante avrà la libertà di costruire il proprio piano di frequenza calibrandolo sui propri interessi e sulle proprie esigenze. Per conseguire l’attestato di partecipazione come Attivista Agricolo è tuttavia necessario documentare la frequenza ad almeno il 60% dei momenti formativi ovvero seguire almeno tre corsi.

I destinatari Tre i requisiti degli aspiranti Attivisti Agricoli che possono accedere ai corsi. Gli iscritti devono essere interessati a promuovere sistemi locali alternativi di produzione, distribuzione e consumo di cibo, devono essere disponibili a impegnarsi nelle azioni che nasceranno dalla formazione e dal progetto e devono vivere e lavorare/studiare in Lombardia, preferibilmente nell’area della Martesana.

Nella selezione dei partecipanti saranno considerati requisiti preferenziali le precedenti esperienze di coltivazione della terra oppure di volontariato/attivismo nel campo della difesa del diritto al cibo e un approccio interattivo e inclusivo orientato alla partecipazione.

Luoghi e date La Scuola di Attivismo Agricolo si terrà presso i comuni di Cernusco sul Naviglio e Cassina de Pecchi tra il mese di Gennaio e il mese di Maggio 2017. Il calendario dettagliato dei singoli momenti formativi è scaricabile dal sito www.manitese.it nella sezione “Agroecologia in Martesana” al link http://www.manitese.it/wp-content/uploads/2016/05/SCUOLA-DI-ATTIVISMO-AGRICOLO-2017.pdf.

Modalità di iscrizione

L’iscrizione ai corsi è gratuita ma è richiesta una quota di partecipazione alle spese e ai costi dei viaggi per le gite pari a 30 Euro per ciascun iscritto a prescindere dal numero di corsi che si frequentano.

E’ possibile iscriversi a un corso solo ma i corsi a cui si decide di partecipare vanno frequentati per intero.

Per iscriversi è necessario inviare una breve lettera di motivazioni entro Lunedì 9 gennaio 2016 a ecm@manitese.it specificando nell’oggetto: Scuola di attivismo agricolo.

Il progetto “Agroecologia in Martesana” Agroecologia in Martesana è un progetto sperimentale di creazione di una rete agroecologica all’interno dell’area della Martesana promosso da Mani Tese in collaborazione con una serie di partner locali.

L’iniziativa è nata per contrastare la crescente cementificazione del territorio attraverso la promozione di un’agricoltura in grado di produrre cibo di qualità e di conservare e rigenerare la fertilità del suolo favorendo, nel contempo, la coesione sociale.

L’iniziativa è promossa da Mani Tese in collaborazione con Fondazione ACRA, Comune di Cassina de’ Pecchi, Economia e Sostenibilità (EStà), Comune di Cernusco sul Naviglio, Consorzio Cascina Nibai, Koinè, Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi dell’Università degli Studi di Milano. “Agroecologia in Martesana” è un progetto realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.

A proposito di agroecologia L’agro–ecologia è sia una scienza che un metodo pratico. Come scienza, si tratta dell’applicazione dell’ecologia alla progettazione, alla gestione e alla governance di sistemi agricoli sostenibili. Come metodo pratico, cerca i modi di far avanzare i sistemi agricoli simulando i processi naturali. I principi fondanti includono il riciclo degli elementi nutritivi e dell’energia all’interno della fattoria; l’integrazione di colture e bestiame; la diversificazione delle specie e delle risorse genetiche nel tempo e nello spazio.

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Storie di coraggio e riscatto al WeWorld Festival

Torna il WeWorld Film Festival, dal 25 al 27 novembre, per puntare i fari sulla condizione femminile in Italia e nel mondo. Tre giornate piene di appuntamenti, aperti al pubblico e gratuiti, per uno sguardo sul mondo delle donne e sul ruolo che ricoprono nella società contemporanea, dal nord al sud del mondo: film in anteprima nazionale, spettacoli teatrali, musica, talk. La parola chiave sarà «donne straordinarie»: storie di coraggio e di riscatto che vogliono ispirare il cambiamento con il linguaggio del cinema e dell’arte. Ospitata all’Unicredit Pavilion, la settima edizione vuole sensibilizzare le persone sul tema della violenza contro le donne. La manifestazione si svolge con il patrocinio di Camera dei Deputati, Città Metropolitana, Comune di Milano, Dipartimento Pari Opportunità, della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografi,a e con la collaborazione con The Circle e il Festival dei Diritti Umani. Corriere della Sera, 27Ora e IO Donna sono media partner. Quest’anno una novità, ci saranno appuntamenti rivolti ai più piccoli: film di animazione in anteprima nazionale e workshop per imparare il significato di parità attraverso il gioco. La tre-giorni culmina con «Fare Bene Fa Bene», una serata di raccolta fondi ideata e organizzata da The Circle Italia Onlus, per finanziare il progetto Spazio Donna WeWorld, che fa parte del programma contro la violenza sulle donne. (Il programma qui. Si può confermare per ciascun film la prenotazione gratuita scrivendo a filmfestival@weworld.it).

La campagna #Potreiessereio
La violenza contro le donne è un tema cruciale anche in Italia. Basta guardare i dati: 1 donna su 3 è stata vittima di abusi e aggressioni. Ogni tre giorni una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare. Ogni anno, sono oltre 6 milioni le donne che subiscono violenza. Solo poco più dell’11% delle vittime però denuncia l’aggressore. E la violenza, anche se non sembra che ci riguardi, è molto più vicina di quanto pensiamo. Nasce per questo la campagna #Potreiessereio, proprio in occasione del WeWorld Film Festival e della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre). Tante Ambassador (da Giulia Bevilacqua a Tosca D’Aquino, da Carolina Crescentini a Noemi) prestano il loro volto per dare il messaggio «chiunque potrebbe subire una violenza». Non a caso, è solo andando alle radici della violenza, soprattutto quella non detta, che si può combatterla. Non basta indignarsi, bisogna incidere contrastando gli stereotipi di genere, rimuovendo gli ostacoli che alimentano in ogni contesto (sociale, culturale, lavorativo, istituzionale) meccanismi di disprezzo dei diritti e della dignità delle donne. Chi vuole può partecipare alla campagna, realizzando un video o una foto con il cartello «#potreiessereio», per diffondere il messaggio.

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WeWorld in Italia
Promuove pari opportunità per le donne e servizi per prevenire e contrastare la violenza sulle donne, favorendone l’inclusione economica sociale ed educativa. Aiuta le donne che hanno subito una qualche forma di violenza in collaborazione con i servizi sanitari, ospedalieri e le reti delle associazioni. Promuove indagini per favorire la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e l’azione politica delle istituzioni.

WeWorld nel Mondo
Il suo intervento in Kenya, Tanzania, Benin, Cambogia, Nepal, India e Brasile prevede programmi educativi rivolti alle donne ed alle bambine, in coordinamento con i ministeri dell’Educazione locali e progetti di salute materno-infantile in collaborazione con i servizi sanitari locali. Di fronte alle situazioni più gravi si fa carico di prevenire e contrastare la violenza contro le donne attraverso azioni educative e di accoglienza.

Che cosa si può fare per aiutare WeWorld?
Sostegno a distanza, regali solidali, 5 xmille, ecc. (sul sito si possono vedere tutte le attività). Sappiate che per ogni donazione di 10 euro, circa 8 vanno a sostenere i progetti.

http://27esimaora.corriere.it/16_novembre_18/25-novembre-bastaviolenza-storie-coraggio-riscatto-weworld-film-festival-1bdc3374-adc0-11e6-b8d5-b2b667c4f70c.shtml

“Dialoghi degli dei” con I sacchi di sabbia

 

21 novembre 2016 – ore 20.00, presso IIS Cremona – Istituto d’Istruzione Superiore – Milano
Dialoghi degli dei, uno spettacolo di Massimiliano Civica e I sacchi di sabbia con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano, Giulia Solano produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I sacchi di sabbia e il sostegno della Regione Toscana.

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Dialoghi degli dei celebra il singolare incontro tra Massimiliano Civica, regista noto per il severo rigore e l’asciuttezza formale con cui affronta materiali drammaturgici perlopiù impegnativi e I sacchi di sabbia, un gruppo toscano che ha fatto dell’ironia e della spigliatezza del linguaggio la sua peculiare cifra stilistica.

Un testo praticamente dimenticato dell’antichità classica, pungente raccolta di gossip su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo opera di Luciano di Samosata – scrittore e retore greco del II secolo dopo Cristo – è al centro delle alterne relazioni tra un’insegnante e due suoi allievi, uno premiato per la sua solerzia, l’altro perseguitato per una presunta riluttanza ad apprendere e per giunta colpito da zot divini. Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni corti, nonostante l’aspetto per nulla infantile, i due, interrogati su tresche e malefatte degli immortali sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola che preludono alle future ingiustizie della vita.

Il luogo L’IIS Cremona, Istituto d’Istruzione Superiore, accoglie al suo interno le sezioni associate Liceo Scientifico Luigi Cremona e Istituto Tecnico Economico Gino Zappa. Il liceo scientifico vanta una lunga, consolidata e alquanto seria esperienza teatrale. Per iniziativa di uno degli insegnanti, Maurizio Maravigna, ogni anno, verso la fine delle lezioni, tutta la scuola, allievi e docenti, con la complicità delle famiglie degli studenti partecipa allo studio e alla messa in scena di un lavoro teatrale che in genere coinvolge decine di ragazzi. Fra i titoli rappresentati negli ultimi anni, possiamo citare almeno Wilhelm Meister di Goethe, Peer Gynt di Ibsen, L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, Il primo Amleto Odissea di Omero. In quest’anno scolastico si festeggiano venticinque anni di attività con una riduzione itinerante, attraverso i diversi ambienti della scuola, dell’Ulisse di James Joyce. Nel dicembre 2014 il Laboratorio è stato insignito dell’Attestato dell’Ambrogino d’oro della città di Milano.

 La compagnia I sacchi di sabbia nasce a Pisa nel 1995 e nel panorama della scena teatrale italiana si distingue per la capacità di far incontrare tradizione popolare e ricerca culturale spingendosi di volta in volta nell’esplorazione creativa di terreni diversi, dalla letteratura al cinema (Sandokan o la fine dell’Avventura e Tràgos), dal fumetto all’opera (ESSEDICE e Don Giovanni di Mozart). La Compagnia ha ricevuto un Premio UBU Speciale nel 2008 e il Premio Nazionale della Critica nel 2011. Nel 2016 I sacchi di sabbia vincono il Premio Lo Straniero per la loro attività.

Massimiliano Civica, reatino, classe 1974, dopo essersi laureato in Storia del Teatro alla Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, svolge un percorso formativo composito che passa dal teatro di ricerca (seminari in Danimarca presso l’Odin Teatret) alla scuola della tradizione italiana (si diploma in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico) per poi compiere un apprendistato artigianale presso il Teatro della Tosse di Genova. Nel 2007 vince il Premio Lo Straniero (assegnato dall’omonima rivista diretta da Goffredo Fofi) e il Premio Hystrio/Associazione Nazionale Critici Teatrali per l’insieme della sua attività teatrale. Sempre nel 2007, a soli 33 anni, diventa Direttore Artistico del Teatro della Tosse di Genova e vince il Premio ETI Nuove Creatività. Nel 2008 per lo spettacolo Il Mercante di Venezia vince il Premio UBU per la miglior regia. Nel 2009 gli viene assegnato il Premio Vittorio Mezzogiorno. Nel 2014 dirige Alcesti di Euripide messo in scena nell’ex carcere delle Murate a Firenze. Per questo spettacolo vince il Premio UBU 2015 per la miglior regia. Dal 2013 tiene un corso di alta specializzazione in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’amico di Roma.

Stanze esperienze di teatro d’appartamento STANZE è un progetto ideato e realizzato da Alberica Archinto e Rossella Tansini con la collaborazione di Teatro Alkaest

Stanze è sostenuto da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura

presso IIS Cremona – Istituto d’Istruzione Superiore, Aula Magna – viale Marche, 73 – Milano
ingressoeuro 10,00
prenotazione obbligatoria: info@lestanze.eu
www.lestanze.eu

“Il mio quartiere”: Niguarda – di Maria Piera Bremmi

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Maria Piera Bremmi, da sei anni coordinatrice del Centro Culturale della Cooperativa in Zona 9

Qual è il suo quartiere?
Abito in viale Vittorio Veneto, perciò nel cuore di Porta Venezia dove peraltro sto benissimo, ma desidero parlare del quartiere di Niguarda, per me totalmente sconosciuto fino a qualche anno fa (pensavo che Niguarda fosse l’ospedale e niente più). Ci sono arrivata per ragioni di lavoro (un progetto legato alla nascita del Centro Culturale della Cooperativa) ed ora sono quasi “di casa” da queste parti.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Niguarda, comune indipendente fino al 1923, nasce borgo contadino
per divenire poi quartiere operaio grazie alle grandi fabbriche sorte nella zona. Ma a fine ‘800 nasce anche lo spirito cooperativo e con esso la storica cooperativa Edificatrice di Niguarda (ora Abitare società cooperativa). La presenza dell’Edificatrice ha grandemente inciso sul territorio rendendo inscindibili, nel vasto senso della parola, i termini Niguarda e cooperazione.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Sì, e soprattutto in alcune date. Il 24 aprile, data in cui nel ’45 Niguarda si è liberata da sola da tedeschi e fascisti, viene festeggiato ancora oggi con una serata ricca di eventi: corteo, banda, discorsi, concerto, spettacolo teatrale, il tutto molto partecipato.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante su questo quartiere?
Direi che la parte più interessante sono le persone: fino a poco tempo fa tutti conoscevano tutti, anche perché ci sono famiglie storiche che abitano a Niguarda da generazioni. Dunque storie, intrecci, personaggi, amori e tradimenti, situazioni economiche, pettegolezzi e fatti che potrebbero riempire più di un libro.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Sì, sta cambiando e sebbene io sia qui solo da qualche anno vedo la differenza. In realtà non è il quartiere che cambia: c’è un ricambio di persone e non sempre l’avvicendamento è felice.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Movida, traffico, rumore, troppi negozi? Tutte cose che non abitano qui. Invece c’è da sottolineare la carenza di mezzi. E’ assurdo che un quartiere che ospita una realtà importante come l’ospedale di Niguarda non sia servito da una metropolitana, com’era previsto nel progetto originario della linea 3. E non mi vengano a dire che c’è la 5, la lilla, perché la lilla prosegue in direzione Bicocca che non c’entra niente con Niguarda.

Quali sono le cose belle?
In fondo quest’aria da paese che ha un po’ mantenuto. Fino a non molto tempo fa gli anziani dicevano ancora: “Domani vado a Milano”.

C’è un mercato e lei ci va?
Sì, c’è un buon mercato nella zona chiamata “Niguarda centro” ed è un appuntamento obbligato del mercoledì mattina per tutto il quartiere, ma non lo frequento perché abito da un’altra parte della città.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Negli ultimi anni la città è sicuramente migliorata, soprattutto in centro. Ora i progetti sembrano tutti orientati alla valorizzazione/miglioramento delle Periferie. Non ci resta che aspettare e vedere cosa effettivamente cambierà.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il quartiere?
La cura del territorio anche dal punto di vista estetico. Portare il “bello”, perché vivere nel bello fa vivere bene e rende migliori.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Basti dire che il quartiere di Niguarda affonda i piedi nel Parco Nord, un parco modello, la più bella area verde della città.

Lei fa qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Beh, da alcuni anni sono coordinatrice del Centro Culturale della Cooperativa in Zona 9 e sto lavorando a un progetto legato alla cultura. Penso che qualche traguardo sia stato raggiunto. L’idea è di proseguire accelerando sempre più la collaborazione con altri validi partner, perché da soli, alla fin fine non si va molto lontani.

Un Sms solidale di 2 euro salva i bambini e regala vita alle mamme

Dal 4 al 17 dicembre 2016: SMS solidale al 45519 ‘Salva i bambini, regala vita alle mamme’, la Campagna di Cesvi per la tutela della salute di mamme e bambini. Donate 2 euro da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, Tiscali e CoopVoce oppure 2 euro tramite chiamata da rete fissa Vodafone e TWT e Convergenze, o ancora 2 o 5 euro per ciascuna chiamata effettuata da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

zimbabwefoto di PH Roger Lo Guarro

Nel 2015 oltre 300.000 donne nel mondo sono morte per cause legate alla gravidanza o al parto. Nello stesso anno, 5.9 milioni di bambini, circa 16.000 al giorno, sono morti prima di aver raggiunto i 5 anni di età (OMS). Tra le principali cause di morte ci sono le complicazioni legate al parto e circa il 45% dei decessi infantili sono legati alla malnutrizione (OMS). La malnutrizione, infatti, uccide ancora circa 3,1 milioni di bambini l’anno (GHI 2016) e ogni anno circa 30 milioni di bambini nascono con indici alterati di crescita a causa della malnutrizione della mamma durante la gravidanza. Tra le gravi cause che mettono a rischio la salute di mamme e bambini ci sono anchel’HIV/AIDS, che nel 2015 ha causato la morte di 110.000 bambini (UNAIDS), e la malaria, che lo scorso anno ha causato circa 306.000 vittime tra i bambini sotto i 5 anni di età, particolarmente vulnerabili alla malattia (OMS).

Cesvi lancia la Campagna ‘Salva i bambini, regala vita alle mamme’ perché,prendersi cura delle donne incinte e dei loro bambini, promuovendo la salute e riducendo la denutrizione, significa investire nel futuro.

Troppe mamme e bambini muoiono ogni giorno. C’è ancora molto da fare affinché, come previsto dal terzo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, i tassi elevati di mortalità materno-infantile diminuiscano anche nei Paesi dove l’accesso alle cure sanitarie non è garantito a tutti. Molte morti potrebbero essere evitate implementando interventi essenziali per la salute materno-infantile: è questo l’obiettivo dei nostri progetti in Somalia, Zimbabwe, Libano e Myanmar, dove avere un figlio vuol dire ancora rischiare la vita.” dichiara Daniela Bernacchi, Amministratore delegato Cesvi

Cesvi è presente in Somalia centro-meridionale per far fronte all’emergenza sanitaria materno – infantile al fine di assicurare alla popolazione delle aree rurali e urbane servizi di accesso alle cure primarie, campagne di vaccinazione e interventi di lotta alla malnutrizione infantile.

In Zimbabwe, Cesvi sostiene il reparto maternità dell’Ospedale St.Albert, dove avvengono in media 250 parti al mese e dove l’organizzazione lavora perridurre la trasmissione del virus dell’HIV da mamma sieropositivo a neonatoin un Paese in cui, nel solo 2015, circa 5.000 bambini sono stati contagiati da HIV.

In Libano, dove i rifugiati siriani sono oltre 1 milione, il 52% dei quali sono minori, Cesvi fornisce supporto ai bambini con disturbi da stress post-traumatico e a donne e mamme vittime di violenza domestiche nella regione del Monte Libano, in particolare nella zona dello Chouf.

In Myanmar, nelle regioni di Mandalay, Shan State settentrionale e Kachin, Cesvi porta avanti un progetto di prevenzione e controllo della malaria attraverso una rete sanitaria di comunità. Il progetto ha l’obiettivo di migliorare la salute materno-infantile in un contesto dove il 25% della popolazione è costituito da donne in età riproduttiva e il 10% da bambini sotto i 5 anni di età e solo il 6% delle nascite è seguito da personale specializzato.

“Il mio quartiere”: Brera dalle due anime – Cocca Barbieri

cocca-barbieri Cocca Donatella Barbieri Torriani, ex direttore di Sperling & Kupfer, ex presidente dell’Agenzia Letteraria Italiana e ideatrice di LIBeRI – Il piacere di leggere, capire, immaginare, progetto elaborato con Quartieri Tranquilli per parlare di libri agli studenti delle scuole primarie e secondarie

Qual è il suo quartiere?
E’ Brera, dove si trovano alcuni dei monumenti  più antichi e caratteristici di Milano, come il Teatro alla  Scala, il Duomo, il Castello Sforzesco, l’Accademia di Brera con la Pinacoteca e la Biblioteca.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Oltre i monumenti, il quartiere comprende le strade dove si trovano i negozi delle più note “firme ” della moda internazionale frequentati per lo shopping non solo dai turisti. Si può dire che il quartiere abbia una doppia identità, quasi due anime: una commerciale (la Moda ) e una storico culturale (i monumenti e i Musei) .

Chi vi abita si riconosce in lui?
Direi che gli abitanti di questo quartiere particolare, ricco di attrattive, preferiscano riconoscersi nell’identità storico culturale più che in quella commerciale

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Una delle particolarità del quartiere è che, quando gli allievi dell’Accademia di Brera (ha sede in un bellissimo palazzo monumentale che si affaccia sulla  piazzetta omonima) concludono il corso degli studi, il capo cinto da una corona di alloro (usanza di tutti i neo laureati) festeggiano il diploma nei bar vicino all’Accademia con piccoli gruppi gli amici. Le vecchie strade adiacenti l’Accademia si animano di ragazzi festosi che comunicano a chi li incrocia allegria, entusiasmo, spensieratezza.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Da molto tempo, ormai, gli artisti che abitavano intorno all’Accademia se ne sono andati. Anche gli artigiani hanno lasciato le loro botteghe che sono state trasformate in negozi eleganti, in bar accoglienti, in ristoranti frequentati non solo dai turisti. Tuttavia il quartiere non si è snaturato, si è modificato come accade con il passare del tempo.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi) 
C’è sempre gente che si aggira per le  vie, soprattutto in quelle attorno all’Accademia di Brera . Spesso capita di essere intrattenuti da musicisti che suonano per strada o cantano accompagnandosi con i loro strumenti. I cartomanti, seduti ai loro tavoli ai bordi delle strade,
sorridono ai passanti e li invitano a fermarsi per conoscere ciò che il futuro riserva loro. Lo scalpiccio dei passi, il suono delle risate, il brusio delle voci si uniscono  ai tanti altri rumori che possono essere uno dei difetti del quartiere e una delle sue caratteristiche per cui è tanto frequentato anche dai turisti.

Quali sono le cose belle?
Il quartiere offre davvero tante attrattive, compreso il piacere di passeggiare in alcune strade per ammirare i palazzi antichi che nascondono al loro interno bellissimi giardini. Da qualche tempo  è possibile visitarli perché vengono aperti al pubblico in giornate speciali curate da associazioni che le organizzano.

C’è un mercato e lei ci va?
In piazza San Marco, due volte la settimana, c’è un mercato che vende di tutto ed  è molto frequentato non soltanto da quelli, come me, che vivono nel quartiere.  Inoltre , in primavera e in autunno, sul sagrato della chiesa di San Marco, nel porticato interno e nelle sale annesse alla
Sacrestia, si tiene “FLORALIA” una manifestazione a scopo benefico con tante bancarelle che vendono fiori, piante, ma anche vestiti, marmellate, oggetti di antiquariato, ceramiche  libri…  E’ diventato un appuntamento fisso per i molti visitatori .

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Penso che il Comune cerchi di rendere migliore la città , anche se molti problemi continuamente sottolineati  dai cittadini sono ancora irrisolti.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Sarebbe importante che ci fosse un servizio di sorveglianza continuo, ben organizzato perché il quartiere è molto frequentato ed è facile per chiunque confondersi tra le gente.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Lo stesso provvedimento dovrebbe essere adottato nelle aree verdi del quartiere (  per altro , ben curate ), soprattutto al Parco: una grande zona verde che si estende dal Castello Sforzesco all’Arco della Pace.

Lei fai qualcosa per il tuo quartiere? O le piacerebbe farlo?
L’Associazione Quartieri Tranquilli creata da Lina Sotis promuove moltissime importanti iniziative nei quartieri di tutta la città e alcuni interessanti progetti culturali in cui sono coinvolte
diverse persone: sono felice di essere una di loro.

Conoscere il tempo “recluso” con la voce di Lee Colbert

Il 30 novembre 2016, Canzoni sotto la doccia, con Lee Colbert, voce, Rocco Rosignoli, chitarra. Consorzio VialeDeiMille, viale dei Mille, 1 – Milano
Si parlerà anche del “tempo detenuto” come riempire il vuoto del tempo recluso o come utilizzare bene il tempo recluso per prepararsi al poi. 

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Per far meglio conoscere e per diffondere la propria attività, i soci del Consorzio intendono avviare una serie di incontri con la città durante i quali sarà possibile ascoltare musica o vedere pezzi di teatro, bere un bicchiere di vino “Sentenza” e allo stesso tempo riflettere sui temi più scottanti della vita in carcere.

Nella sede del Consorzio, in viale dei Mille, 1 (zona piazzale Dateo) è stato creato un nuovo concept store (in orari da negozio), dove si possono comperare i prodotti realizzati dai detenuti lavoratori delle cinque cooperative che hanno dato vita a questa iniziativa. Qui si può usufruire dei servizi delle cooperative e degli spazi messi a disposizione per altre realtà.

Nel negozio potete trovare borse, sacche, pochette, sporte per la spesa create da “Borseggi”, pigiami e abbigliamento per bambini di “Gatti Galeotti”, abiti per il guardaroba estate e inverno delle signore, giocattoli di legno, piante e fiori per la casa e il terrazzo, calendari, block notes, quaderni.

Storia e obiettivi del Consorzio
Il Consorzio VialeDeiMille nasce nel 2015 su iniziativa del Comune di Milano, Assessorato alle Politiche del lavoro, come naturale sviluppo del progetto A.I.R. (Acceleratore di Impresa Ristretta), creato nel 2011, in collaborazione con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia. L’obiettivo era di “accelerare” le imprese aderenti al progetto rendendole più competitive sul mercato.
Attualmente la compagine è formata da cinque cooperative sociali che operano nelle carceri di Milano-Bollate, Opera e San Vittore, unica esperienza del genere in Italia.
La sua missione è creare sinergie tra imprese e realtà del territorio per creare nuove opportunità di lavoro per i detenuti, favorendo il loro percorso di reinserimento nella società.

Ecco un elenco di servizi e prodotti: tipografia, stampa e impaginazione grafica; produzione e postproduzione audio video; sartoria, confezione tessile per privati; marketing aziendale e teatri; tessitura; manutenzione del verde, giardinaggio, orti, fiori e piante; serra comunitaria e spazio green in Milano per team building, scuole, eventi; vendita online e consegna settimanale di frutta e verdura fresca in azienda; call center; controllo qualità; assistenza e riparazione macchine da caffè; manutenzione e riparazione strumentazioni elettriche ed elettroniche; falegnameria; scenotecnica e allestimenti fieristici; piccoli traslochi; assistenza pazienti non autosufficienti negli ospedali di Milano; produzione teatrale e corsi di formazione teatrale.

Tutte le attività elencate consentono uno scambio continuo di esperienze e una fattiva collaborazione fra l’ambito della reclusione carceraria e il mondo esterno.

Le cooperative del Consorzio:
Bee4 Altre Menti (Carcere di Milano-Bollate. Centro servizi e laboratorio controllo qualità)
Cooperativa Sociale Alice (carcere San Vittore di Milano. Laboratori di sartoria)
Zerografica (Carcere di Milano-Bollate. Tipografia e agenzia di produzione audio-video)
Opera in fiore (Carcere di Opera. Giardinaggio e settore agroalimentare)
Cooperativa Sociale e.s.t.i.a. (Carcere di Milano-Bollate. Formazione teatrale e varie altre attività, dalla falegnameria all’assistenza ai pazienti non autosufficienti)

 

Consorzio VialeDeiMille
viale dei Mille, 1 – Milano
02.83421856 – info@consorziovialedimille.it
www.consorziovialedimille.it

Gratosoglio sempre più in quota

Una sezione a indirizzo sport-ambiente/montagna. E’ la novità quest’anno alla scuola media Arcadia nel quartiere periferico del Gratosoglio a Milano. Si può dire che la montagna vi sia entrata dalla porta principale: se ne parla infatti nel Piano Offerta Formativa (Pof). Un positivo risultato ottenuto anche grazie al progetto “Quartieri in quota” coordinato dall’associazione “attraverso la Montagna” (alM) che nel corso del precedente anno scolastico ha consentito a più di 150 ragazzi fra gli 11 e i 13 anni delle periferie di scoprire la montagna. Il progetto, patrocinato dal Cai Milano con il coordinamento di “alM”, e nato da un’idea di Lina Sotis, si propone come primo approccio conoscitivo dell’ambiente alpino, da svolgersi all’interno del percorso curricolare delle scuole medie inferiori e coinvolgendo il personale didattico.

Arrampicata in Val di Mello

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“Il mio quartiere”: Corsica-Argonne, di Gianluca Pacchioni, metal sculptor

qt-pacchioniGianluca Pacchioni, metal sculptor dall’incredibile atelier in una ex fabbrica di collirio degli anni Trenta in zona Viale Corsica. Una sua opera è stata collocata all’ingresso dell’Ambasciata Italiana a Parigi come simbolo del savoir-faire artigianale italiano.
Intervista a cura di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte

Qual è il suo quartiere?
Porta Vittoria – Corsica – Argonne

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
E’ un quartiere popoloso, non popolare, sta cominciando, finalmente, ad avere un carattere multirazziale.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Mi è difficile rispondere a questa domanda: vivo abbastanza separato dalla realtà del quartiere, sono spesso nel mio studio e un po’ isolato.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Sui muri esterni del mio studio è stato fatto il primo graffito di Milano, dai ragazzi del quartiere coordinati da alcuni studenti di Brera. Era verso la fine degli anni ’70 …io ero adolescente e andavo molto fiero che fosse sui muri di una proprietà di famiglia. Purtroppo è stato poi cancellato a causa di una profonda ristrutturazione degli immobili: io mi opposi ma ero troppo piccolo! Prima o poi lo rifarò…anzi ho gia preso contatti con un gruppo di artisti…stiamo un po’ a vedere…

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
No, non è cambiato molto. Nel senso che le sue potenzialità sono ancora inespresse.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Essendo nato nel dopoguerra, quindi di fretta, ci sono tanti palazzi e pochi parcheggi. Per il resto è in evoluzione e in linea con altre zone di Milano.

Quali sono le cose belle?
Linate vicinissimo, che mi fa sentire particolarmente libero. Lambrate e la sua vita artistica. Parco Forlanini e i suoi grandi prati. E i servizio di trasporti di superficie che è molto efficiente e mi lega al centro in un attimo. E poi alcuni ottimi ristoranti.

C’è un mercato e lei ci va?
Sì, un ottimo mercato che frequento sempre il venerdì.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Un sindaco si giudica dalla qualità di vita dei propri cittadini: sia Letizia Moratti sia Pisapia hanno fatto bene in questa zona ma, come dicevo sopra, ci sono ancora molte potenzialità.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Piantare più alberi, dare più permessi per realizzare terrazze e per far quindi vivere i viali alberati, tollerare un po’ meno il parcheggio selvaggio.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Si ci sono aree verdi private e pubbliche. Viale Argonne, ora un po’ disastrato per il cantiere metro 4, è un bellissimo polmone per la zona e anche un punto di aggregazione della città.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Forse lo faccio di più per i miei vicini: grazie alla mia passione per le piante, quando si affacciano , hanno un bella vista su un giardino sempreverde e molto curato. Per gli altri, come ho detto prima, vorrei ridar vita al muro esterno, con un bel murales che affronti i temi ecologici e il rispetto per la natura e che sia ogni giorno una buona fonte di ispirazione.

 

Sacra Famiglia: 54 Mani in suo aiuto alla Triennale

Normali Meraviglie. La Mano, 4 novembre – 4 dicembre 2016, alla Triennale di Milano
una mostra-charity per aiutare la Fondazione Sacra Famiglia. Si tratta di una multiforme interpretazione di oltre 50 artisti e designer internazionali di una Mano disegnata dall’artista Mimmo Paladino. L’artista ha donato a Fondazione Sacra Famiglia il disegno di una Mano, che è stato riprodotto con entusiasmo e impegno in 54 sculture alte 50 cm dagli ospiti del laboratorio di ceramica dell’ente, attivo nel sostegno a persone con disabilità complesse.

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I curatori Alessandro Guerriero e Alessandra Zucchi hanno coinvolto, oltre allo stesso Paladino, 53 artisti e designer italiani e stranieri di fama internazionale, chiedendo loro di rielaborare, reinventare e rivestire queste sculture con disegni, dipinti, oggetti.

Durante il charity gala dinner previsto per il 3 dicembre, le Mani verranno assegnate con una lotteria a chi avrà acquistato i relativi biglietti numerati, già disponibili in vendita (per informazioni: lamano@c-zone.it – T +39 02 87286581).

 

Il ricavato andrà a favore della Sacra Famiglia per lo sviluppo e il sostegno dei laboratori occupazionali che la Fondazione promuove, affiancando ad attività assistenziali, sanitarie e riabilitative, interventi abilitativi e di socializzazione. Queste attività rappresentano una parte importante in un complessivo e articolato percorso di crescita personale, all’interno del quale le persone con disturbo generalizzato dello sviluppo, autismo e disabilità intellettiva acquisiscono fiducia e trovano occasioni preziose di inclusione sociale.

L’operazione è parte di Normali Meraviglie, iniziativa promossa dalla Fondazione per tutelare e valorizzare il concetto di “Fragilità”, in collaborazione con l’Associazione Tam Tam, scuola di eccellenza di attività visive, che ne coordina la direzione creativa.

Artisti e designer: Andy (Bluvertigo), Mario Arlati, Anna e Elena Balbusso, Peter Bankov, Markus Benesch, Jean Blanchaert, Francesco Bocchini, Sergio Cascavilla, Bruno Ceccobelli, Aldo Cibic, Nigel Coates, JJ Cromer, Lucio Del Pezzo, Johnny Dell’Orto, Michele De Lucchi, Gillo Dorfles, Luciana Di Virgilio e Gianni Veneziano, Pablo Echaurren, Camilla Falsini, Dario Fo, Beppe Giacobbe, Giulio Iacchetti, Massimo Giacon, Steven Guarnaccia, Massimo Iosa Ghini, Jumi Karasumaru, King e Miranda, Marco Lodola, Antonio Marras, Masbedo, Alessandro Mendini, Marcello Morandini, Mimmo Paladino, Stefania Modicamore, Valeria Petrone, Gio Pistone, Concetto Pozzati, Eleonora Roaro, Piergiorgio Robino, Monica Rossi per Anaconda, Ulrike Rehm, Elena Salmistraro, Raffaele Savoldelli, Guido Scarabottolo, Luigi Serafini, Annarita Serra, Ettore Spalletti, Fred Stonehouse, Enzo Umbaca, Patricia Urquiola, Giorgio Vigna, Olimpia Zagnoli, Marco Zanuso Jr, Zio Ziegler.
Per informazioni relative all’acquisto dei biglietti per lotteria e charity gala dinner: lamano@c-zone.it T +39 02 87286581

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L’armonia dell’universo spiegata in modo semplice

Venerdì 28 ottobre, ore 21, “L’armonia dell’Universo” presso il CENTRO CULTURALE DELLA COOPERATIVA Via Hermada 14 – Milano
Fra fisica, filosofia e religione la rivoluzione scientifica apre la strada alla storia moderna.
Il risveglio dopo il Mille annuncia Umanesimo e Rinascimento

Relatore Riccardo Cattania del Centro Filippo Buonarroti

Ingresso libero Prenotazione consigliata – tel. 0266114499 ABITARE società cooperativa CENTRO CULTURALE DELLA COOPERATIVA L’armonia dell’Universo www.centroculturalecooperativa.org

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Leggi tutti gli articoli in Affori.

“Il mio quartiere”: Piazza della Repubblica – di Stefania Montani

qt-stefania-montani Stefania Montani

Qual è il suo quartiere?
Io abito da sempre in piazza Repubblica: ci sono nata!

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
E’ un quartiere caratterizzato da grandi spazi, tanti mezzi di trasporto (tram, metro, passante ferroviario, a pochi passi dalla Stazione Centrale), molto verde (giardini pubblici, aiuole molto ben curate), scuole, asili, un ospedale funzionante, palestre. Nonostante sia al limite dell’area C, è abbastanza facile trovare parcheggio. Ci si vive bene.

Chi vi abita si riconosce in lui?
Penso che gli abitanti ne riconoscano la facilità di vita.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Una bella storia di solidarietà del mio quartiere, che mi fa piacere raccontare, è quella del poliambulatorio di via Bertoni, creato nel 2004 dalla Fondazione Fratelli di San Francesco su iniziativa del professor Sirchia, col supporto della Fondazione Cariplo e del Banco Farmaceutico. Qui, tutti i giorni, si alternano medici volontari di varie specializzazioni (cardiologo, ginecologo, endocrinologo, dentista, psicologo, dietologo, pediatra ecc) che prestano servizio gratuitamente per visitare e curare le persone senza fissa dimora, anziani, emarginati, indigenti, extracomunitari.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
In questi anni sono sorti tanti grattacieli che hanno cambiato il panorama, dando una “sferzata” di gioventù alla zona. E’ qui che un anno fa è stato inaugurato il primo supermercato aperto 24 ore su 24. Ci sono tanti servizi comodi, posta, negozi, bar per tutti i gusti. E in corso di Porta Nuova una libreria fornitissima (rara di questi tempi!) sia per adulti che per bambini.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
La velocità delle auto che causano spesso incidenti gravi.

Quali sono le cose belle?
Ampi spazi, giardini, verde ben curato, negozi.

C’è un mercato e lei ci va?
Ci sono tre mercati settimanali molto ben forniti, uno sui Bastioni il sabato mattina, due in piazza san Marco il lunedì e il giovedì. E poi la Fiera dell’Angelo o dei fiori, che coinvolge tutte le strade del quartiere il lunedì di Pasqua.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Io penso che il Comune lavori bene per la città. Non sono d’accordo con l’assessore Maran per le scelte fatte sulla circolazione in varie zone della città (per fortuna noi siamo indenni per il momento) che complicano anziché rendere più fluido il traffico. Per non parlare delle piste ciclabili assurde “nel nulla” e dei cordoli anche pericolosi. Vedi via Verdi…

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Sicuramente i difetti principali sono due:

quando piove è quasi impossibile attraversare la piazza perché immediatamente si allaga. Sembra di essere a Venezia… Purtroppo nonostante le proteste degli abitanti di zona, nulla è stato fatto da tempo immemorabile. Non so se sia un problema di falda o di tombini.
Il secondo difetto è l’attraversamento da viale Monte Santo verso via Galileo Galilei. Le auto arrivano sparate dai bastioni e, se trovano il semaforo verde all’altezza dell’Ospedale Fatebenefratelli, non riescono a frenare dopo la curva. Io sono stata investita nel 2010 e per fortuna me la sono cavata con 6 mesi di sedia a rotelle e stampelle. Ma altre persone ci hanno lasciato la pelle. Bisognerebbe fare qualcosa, creare una rotonda per costringere le auto a rallentare (ci sono 6 vie che confluiscono in un unico punto), mettere dei dossi. E’ un problema grave che andrebbe davvero affrontato.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Le aree verdi sono parecchie e da una decina d’anni anche ben curate. So che c’è un’associazione che vorrebbe piantare degli alberi lungo i marciapiedi di corso di Porta Nuova e sul sagrato della chiesa di Sant’Angelo, ma non so a che punto siano le trattative.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Partecipo due volte all’anno a una fiera per raccogliere fondi per il centro di accoglienza San Marco, che ospita e cerca di inserire nella vita lavorativa della città le persone emarginate. Poi collaboro con una fondazione che sostiene l’artigianato, sempre in questa zona.

“Il mio quartiere”: Porta Genova – Gabriella Calvi Parisetti

 

foto Gabriella Calvi ParisettiGabriella Calvi Parisetti, Vicepresidente GFK Eurisko

Qual è il suo quartiere?

Abito in zona Porta Genova, nel quartiere dei Navigli e precisamente nel triangolo compreso tra il  Naviglio Grande e il Naviglio Pavese.

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Le vie d’acqua sono la caratteristica del quartiere e ne costituiscono il fascino speciale :la progettazione originale di Leonardo e gli insediamenti umani che si sono succeduti nei secoli dai traffici su barconi, alle lavanderie, ai piccoli laboratori di artigiani, alle case popolari ottocentesche ancora presenti, configurano un paesaggio urbano e umano che non ha confronti nel tessuto della città

Chi vi abita si riconosce in lui?
Ci sono due tipologie di residenti: gli “storici” e i “recenti”. Per i primi i Navigli sono il luogo dove custodire la memoria dell’identità popolare della Milano “del Porta”. Per i secondi i Navigli sono un luogo trendy, alla moda, dove godere del passato ma con la testa nella Milano del presente e del futuro

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
I corsi d’acqua piccoli e grandi rappresentano la linfa e i luoghi di incontro del quartiere. Un piccolo naviglio di collegamento tra i due grandi (il “Sassee”), per esempio, ospita una colonia stanziale di anatre e gallinelle d’acqua. In primavera, quando si schiudono le uova e le nuove covate di pulcini escono alla ricerca del cibo guidate dalle mamme e presidiate dai padri alla distanza, noi abitanti ci ritroviamo a contare quanti sono, a monitorare giorno per giorno i loro progressi, a contribuire alla loro crescita con bricioline e protezione. Chi direbbe che siamo a meno di 30 minuti dal Duomo?

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Negli ultimi dieci anni il quartiere ha cambiato profondamente la sua fisionomia. Nuove case molto belle hanno sostituito la precedente edilizia povera; l’intera area del Sieroterapico, dismessa per decenni, è stata restituita alla vita civile con nuove costruzioni, quasi tutto il territorio è stato risanato e rivalutato. Per non parlare degli interventi a favore della Darsena, totalmente ristrutturata. Per fortuna i vincoli storici hanno impedito di snaturare l’identità precedente e l’innesto tra vecchio e nuovo è avvenuto con equilibrio e rispetto. Il quartiere vive una doppia vita: quella diurna è quieta, con ritmi calmi, silenzio e pace; quella notturna è concitata, rumorosa, affollatissima, ma soprattutto popolata di “alieni”! I residenti sia gli storici siai recenti si lasciano visitare e invadere: tanto si sa che alla mattina si recupera la pace.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Difficile trovare difetti a un posto che si ama .Questo non significa che non ce ne siano. C’è sporcizia ovunque, le scritte deturpano le facciate vecchie e nuove, la manutenzione di strade e rive lascia a desiderare… ma anche questi difetti non riescono a rovinare la bellezza di questo angolo.

Quali sono le cose belle?
Per dire delle cose belle dei Navigli non basterebbe un intero libro. Una per tutte: i tramonti sull’acqua, con i colori infuocati che accompagnano il sole fino a quando scompare del tutto.

C’è un mercato e lei ci va?
Ci sono molti mercati, di tutti i generi, alimentari, antiquariato, fiori, cose vecchie e usate, esposizioni di pittori sulle rive….E’ un quartiere vivo, vivace e creativo.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Per migliorare la città senza dubbio. Per un quartiere così speciale ci vorrebbe però un’attenzione altrettanto speciale.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Le parole chiave delle raccomandazioni al Comune sono: tutela e rispetto. La peculiarità dei Navigli di Leonardo deve essere più valorizzata come opera d’arte, e un più accorto governo delle licenze a pubblici esercizi sarebbe raccomandabile. Non deve essere involgarito da eccessi un luogo che ha un suo mirabile equilibrio. Chiedere più severità per gli artisti delle facciate sarebbe troppo chiedere?

Nel suo quartiere ci sono aree verdi?
Le aree verdi sono un vanto della nostra zona: molte, ben tenute, ben frequentate dai tanti bambini e cani dei residenti.

Lei fai qualcosa per il tuo quartiere?
Esistono associazioni di residenti, attive e ben presenti. Personalmente non ne faccio parte, ma credo stiano operando bene per la salvaguardia del quartiere.

 

“Il mio quartiere”: Porta Venezia-Buenos Aires- Ilaria Cerrina Forattini

 

giorgio-e-ilaria-forattini Ilaria Cerrina con Giorgio Forattini

Qual è il suo quartiere?
Porta Venezia – Buenos Aires

Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
No, non ha un’identità precisa: il Corso chiude il quartiere in due: una parte più popolare e multietnica, molto più mescolata; l’altra più residenziale.

Chi vi abita si riconosce in lui? 
È difficile.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Si, una parte è cambiata in meglio, più pulita, più curata.

Quali sono i difetti del quartiere?
Traffico e sporcizia.

Quali sono le cose belle?
Le cose belle sono i rapporti con le persone, questo quartiere è una piccola città. Le cose comode sono tante: i negozi utili esistono ancora, se ne sono aggiunti altri molto carini, piccoli ristoranti; i mezzi, metro e tram

C’è un mercato e lei ci va?
Ce ne sono due: in via B. Marcello ed in via Kramer, ma non li conosco bene.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Non abbastanza e soprattutto ci lamentiamo molto della mancanza di vigili (dove è il vigile di quartiere?) non si vedono mai e quando appaiono hanno sempre altro da fare.

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Non sporcatelo, amate il Vostro Quartiere. Il Comune ha fatto tanti miglioramenti: grandi marciapiedi in Corso Buenos Aires, piazza Oberdan completamente ristrutturata sia da una parte che dall’altra con piante ed aiuole.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Siamo vicinissimi ai Giardini Montanelli. Purtroppo, quando hanno rifatto i marciapiedi in corso Buenos Aires speravamo molto che avrebbero messo degli alberi, ma purtroppo con la (falsa) scusa del metro non li hanno piantati.

Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Poco, l’ho fatto nel passato perché vivevo più stabile a Milano e mi piacerebbe farlo se fossi più stanziale, amo molto questa città, ci sono arrivata da Firenze 60 anni fa. Mi piacerebbe molto che mettessero a piazza Oberdan un mercato perenne di piante come a Parigi, oppure una serie di appezzamenti fissi sulla piazza a tema: fiori, antiquariato, libri, cibo, altrimenti verrà occupata malamente come già stà avvenendo.

FILM E LABORATORI PER BAMBINI ALLA FONDAZIONE PRADA

L’Accademia dei Bambini presenta alla Fondazione Prada a Milano “Burattini, marionette… robot e bambini veri”, un progetto di laboratori didattici, rassegne cinematografiche e incontri sul tema dell’empatia dei bambini nei confronti dell’oggetto animato e del rapporto empatico tra esseri umani.  

Sabato 8 ottobre 2016, dalle ore 10, si terrà al Cinema della Fondazione Prada una tavola rotonda dal titolo ‘”Io e Tu: l’Empatia allo Specchio” durante la quale si discuterà di come vediamo il mondo degli altri e di come lo esperiamo. Si affronterà il tema da prospettive diverse con il contributo di Vittorio Gallese, neuroscienziato tra gli scopritori dei neuroni specchio, di Andrea Pinotti, professore di estetica, esperto di culture visuali e studioso dell’empatia, della filosofa Roberta De Monticelli, titolare della cattedra di Filosofia della Persona ed esperta di temi etici e di Giorgio Metta, Vice Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) dove guida lo sviluppo del Robot Umanoide iCub. L’ingresso alla tavola rotonda è libero fino a esaurimento posti.

Dal 7 ottobre al 13 novembre nel Cinema della Fondazione sarà inoltre presentata una rassegna cinematografica, aperta al pubblico gratuitamente su prenotazione e dedicata ai temi del progetto. La selezione dei film sottolinea l’aspetto relazionale con l’oggetto animato e il rapporto empatico tra esseri umani attraverso la rappresentazione cinematografica di storie dedicate all’infanzia.

Il programma proporrà film per bambini e film per i più grandi. Tra i primi: Parade(1917), il film-documentario del balletto di Leonide Massine musicato da Erik Satie su poema di Jean Cocteau, con costumi e scene di Pablo Picasso; Le avventure di Pinocchio (1972) di Luigi Comenicini; E.T. – L’extraterrestre (1982) di Steven Spielberg; WALL-E (2008) di Andrew Stanton. Nella selezione per adulti: Metropolis(1927) di Fritz Lang; I 400 colpi (1959) di François Truffaut; La vita davanti a sé (1978) di Moshé Mizrahi; Léon (1994) di Luc Besson; Io non ho paura (2003) di Gabriele Salvatores; Romain Gary – Le roman du double (2010) di Philippe Kohly. 

Sabato 8 ottobre, si inaugurerà la rassegna cinematografica per bambini con Le avventure di Pinocchio (1972) di Luigi Comencini. A partire dalle 15.30, bambini e genitori saranno invitati a festeggiare insieme la proiezione del film che avrà inizio alle ore 16.30.

Negli spazi dell’Accademia continua, ogni sabato e domenica fino al 23 ottobre, il ciclo di laboratori gratuiti incentrati sul tema delle marionette, a cura di Eugenio Colla e Piero Corbella della storica Compagnia Marionettistica Colla e Figli. 

Nei weekend del 8-9 e del 15-16 ottobre (ogni ora dalle 11 alle 16), la Biblioteca della Fondazione accoglierà “Antologia Colla“, una selezione di filmati degli spettacoli storici della Compagnia. Domenica 16 ottobre, alle ore 11, verrà proiettato al Cinema Appesi a un filo (1984), un documentario del giornalista Giuseppe Vannucchi che sottolinea gli aspetti fantastici, le radici e la complessità del lavoro di ricerca della Compagnia Colla nel rispetto della tradizione. A seguire, i componenti della Compagnia saranno disponibili per un dialogo con il pubblico sui segreti della loro arte.

Atelier Carlo Colla & Figli, Milano. Stanza delle marionette. A sinistra personaggi in attesa di vestizione da “I promessi sposi”, Cremona 1996, regia Eugenio Monti Colla. Sulla destra, antiche marionette con scultura del tardo ‘800

 

A conclusione di questo ciclo di laboratori, sabato 22 (alle ore 17) e domenica 23 ottobre (alle ore 11), andrà in scena uno spettacolo originale tratto dal racconto “Il gigante egoista” di Oscar Wilde, a cura della Compagnia. 

Nei weekend tra il 29 ottobre e il 13 novembre (ogni ora dalle 11 alle 16) saranno inoltre proposti negli spazi della Biblioteca documenti video dal titolo “I bambini e lo schermo”, che includeranno le pellicole I bambini al cinema (1957) di Citto Maselli eTen minutes older (1978) di Herz Frank.

Dal 5 novembre al 18 dicembre prenderà il via un nuovo ciclo di workshop dal titolo “Un robot per amico”, condotti dall’art director Massimo Sirelli, ideatore del sitoadottaunrobot.com. Attraverso semplici strumenti sarà possibile creare il proprio robot giocattolo, imparando quali materiali di uso comune possono essere riutilizzati in modo creativo.

Il calendario completo delle attività è consultabile al seguente link:http://www.fondazioneprada.org/accademia-dei-bambini/

INFO E PRENOTAZIONI LABORATORI ACCADEMIA DEI BAMBINI:
pagina web / accademiadeibambini@fondazioneprada.org 

INFO E PRENOTAZIONI RASSEGNA CINEMATOGRAFICA:
pagina web / 02 56662613

fondazioneprada.org

COOPI CERCA VOLONTARI PER BANCHETTI PUNTI VENDITA

COOPI – Cooperazione Internazionale (www.coopi.org), organizzazione umanitaria italiana attiva da oltre 50 anni nei Paesi del Sud del Mondo, cerca volontari banchetto per un’importante attività benefica che si svolgerà all’interno di punti vendita di diverse catene commerciali durante il periodo pre-natalizio.

Cosa si richiede ai volontari COOPI a Natale?
Semplici attività, ma importantissime:
dare la disponibilità di alcune ore per uno o più giorni del periodo indicato
presenziare il banchetto all’interno del punto vendita
confezionare i pacchetti regalo per i clienti
fornire informazioni sulle attività di COOPI
fornire informazioni sul progetto destinatario della raccolta fondi

Il periodo di attività ai banchetti all’interno dei punti vendita è dal 3 al 24 dicembre 2016 (inclusi i week-end). A Milano saranno presenti in punti vendita Sephora, Libraccio, Limoni e Eataly nei quartieri di Calvairate, Loreto, Bovisa, Ticinese, Romolo, Sesto San Giovanni, Porta Venezia, San Babila.

Durante il periodo pre-natalizio, COOPI – Cooperazione Internazionale, organizzazione umanitaria italiana attiva da oltre 50 anni nei Paesi del Sud del Mondo, sarà presente in numerosi punti vendita in tutta Italia con la campagna di raccolta fondi “Carta, Nastri e Solidarietà”: un’importante attività benefica a sostegno di un progetto contro la malnutrizione infantile in Mali. L’iniziativa, che coinvolge più di 150 negozi di diverse catene commerciali e circa 180 coordinatori, si svolgerà dal 3 al 24 dicembre 2016 su tutto il territorio nazionale con lo scopo di raccogliere donazioni da destinare a 7000 bambini del Mali di età compresa tra 0 e 5 anni, che soffrono la fame. Il progetto, attivo nel distretto di Ségou, mira infatti a ridurre e prevenire la malnutrizione infantile e intende contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. L’obiettivo del progetto è quello di migliorare le condizioni di vita degli abitanti riducendo la mortalità infantile dovuta alla malnutrizione acuta che colpisce i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni di vita.

Per candidarsi come coordinatore o volontario:  www.volontaricoopi.org
Per maggiori info: Sara Bonavitacola, tel. 02 3085057   volontari@coopi.org  

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Kiehl’s: un Natale per Dynamo Camp

Kiehl’s, azienda cosmetica americana da sempre sensibile alle tematiche sociali, supporterà Dynamo Camp, devolvendo parte dei proventi, ricavati dalla Jeremyville Holiday Collection – disegnata dallo street artist Jeremyville, che si ispira a Central Park, uno dei luoghi più iconici della città di New York, popolato da allegri pupazzi di neve, pattinatori sorridenti, stelle scintillanti – al progetto di Terapia Ricreativa che si svolge al Camp.

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Primo in Italia, il progetto di Terapia Ricreativa accoglie per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi e croniche, principalmente oncoematologiche, neurologiche e diabete. Dynamo Camp offre anche programmi concepiti per l’intera famiglia e dedicati anche a fratelli e sorelle sani. Tutti gli ospiti sono accolti in modo gratuito. L’approccio della Terapia Ricreativa secondo cui sono concepiti i programmi ha l’obiettivo di coinvolgere, per stimolare capacità e fiducia, i piccoli ospiti in attività divertenti ed emozionanti, come arrampicata, equitazione, tiro con l’arco, attività in acqua, scuola circense, Art Factory, Radio Dynamo, Dynamo Studios, Dynamo Musical. Dynamo Camp è un’oasi di oltre 900 ettari affiliata WWF, Oasi Dynamo a Limestre, in provincia di Pistoia, e fa parte del SeriousFun Children’s Network di camp fondati nel 1988 da Paul Newman e attivi in tutto il mondo. Regalate ad amici e parenti i prodotti cult di Kiehl’s, come Creme de Corps, Ultra Facial Cream e Calendula Herbal-Exstract Toner, racchiusi nel pack specialissimo. Ci guadagneranno i bambini di Dynamo Camp!

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