Quartieri Tranquilli

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Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

Nei cinema dal 6 luglio

Un documentario su Raffaella Carrà e uno sul fotografo di moda Gian Paolo Barbieri, un film d’azione, un horror, due film d’animazione, un’opera prima, una dolce commedia italiana, un dramma rumeno: sono molti i titoli nelle sale da questo primo giovedì di luglio, ce ne è per i gusti di tutti, noi ne abbiamo visti tre, iniziamo la consueta presentazione settimanale da Animali selvatici, il film di Cristian Mungiu che racconta il ritorno di un uomo dalla Germania – dove era andato a lavorare – nel suo villaggio in Transilvania. Qui Matthias troverà il figlioletto Rudi muto a seguito di uno shock subito nel bosco nonché una società, prima aperta e accogliente, in rivolta contro il diverso. Un film sul razzismo e sull’identità perduta molto potente, in equilibro tra allegoria e reale. Andiamo avanti con Rodeo, l’opera prima di Lola Quivoron la cui protagonista è Julia, una giovane donna appassionata di motociclette e di corse clandestine che entra in una banda, esclusivamente maschile, che traffica in moto rubate. Un film ruvido e duro che ha conquistato Cannes e che si spera conquisti pure il pubblico, brava Julie Ledru, debuttante come la regista. L’ultimo film che abbiamo visto è Rido perché ti amo di (e con) Paolo Ruffini, una commedia di buoni sentimenti, tenera, garbata, piena di candore e con tanta musica che fa molta simpatia al netto di qualche dose di troppo di zucchero. Nelle sale da oggi inoltre Insidious – La porta rossa di Patrick Wilson e Ruby Gillman, La ragazza con i tentacoli di Kirk DeMicco e Faryn Pearl, Ponyo sulla scogliera di Hayao Miyazaki, Hypnotic di Robert Rodriguez, Gian Paolo Barbieri – L’uomo e la bellezza di Emiliano Scatarzi e Raffa, il documentario di Daniele Luchetti su Raffaella Carrà, scomparsa due anni fa e che avrebbe compito 80 anni il 18 giugno. Una quantità enorme di materiale inedito, tante testimonianze, ce ne hanno parlato un gran bene, dura tre ore che volano, ve lo consigliamo pur non avendolo ancora visto, sarà nelle sale fino al 12 luglio e prossimamente, diviso in tre parti, sulla piattaforma Disney+.

 

 

 

 

 

Nei cinema dal 30 giugno

Non solo Indiana Jones e il quadrante del destino, c’è anche altro nelle sale da oggi ma partiamo dal quinto capitolo della saga – nei cinema da ieri, ben 15 anni dopo la quarta -. Siamo nel 1969, nei giorni dell’allunaggio, e la trama ruota attorno a un congegno in grado di modificare il corso della Storia, congegno ambito anche dall’ex nazista Jürgen Voller. Inseguimenti, salti e varchi temporali, murene, scorpioni, gallerie, abissi, grotte e tanta musica: lo spettacolo di certo non manca, a firmarlo non c’è Steven Spielberg bensì James Mangold, alla fine si palesa persino Archimede e anche se forse non c’è più granché da inventare Indy è ancora Indy ed è uno splendente Harrison Ford, classe 1942, ci sono poi Mads Mikkelsen, un irriconoscibile Antonio Banderas e la brava Phoebe Waller-Bridge, insomma due ore e mezza di spasso garantite. Andiamo avanti con A Thousand and One di A.V. Rockwell la cui protagonista è Inez, un’ afroamericana di New York costretta a dare il figlio in affido ai servizi sociali. Quando però il bambino compie 6 anni la donna decide di riprenderselo illegalmente per occuparsene e dargli la vita che a lei è stata negata. Il ragazzo cresce ma il passato tornerà a bussare alla porta. Una storia, ambientata negli anni Novanta, che parte ispirata e potente ma che si perde stradafacendo e si allunga un po’, il finale riserva un colpo di scena. L’ultimo film che abbiamo visto è la nostra sorpresa della settimana, si chiama La folla vita ed è diretto dai registi belgi Raphaël Balboni e Ann Sirot. Alex e Noémie vorrebbero avere un figlio quando all’improvviso si rendono conto di averlo già: Suzanne, la madre di lui, direttrice di una galleria d’arte, si comporta in modo bizzarro, la diagnosi è implacabile, ha una malattia neurodegenerativa. Un tema complesso e doloroso come la demenza senile affrontato con una leggerezza che conquista, non perdetevelo, ve ne innamorerete. Nelle sale inoltre Lo sposo indeciso di Giorgio Amato, 99 Lune di Jan Gassmann, Silent Land di Aga Woszczynska, Monte Verità di Stefan Jäger e Falcon Lake di Charlotte Le Bon.

Dal 22 giugno nei cinema

Due commedie, un film algerino e uno animato, un’opera prima e un documentario: sono sei i nuovi titoli nelle sale da oggi, noi ne abbiamo visti due, partiamo da Elemental di Peter Sohn, il film d’animazione targato Disney-Pixar la cui vicenda si svolge in una città abitata da personaggi appartenenti ai quattro elementi – fuoco, acqua, terra e aria – dove Ember e Wade, lei una ragazza di fuoco, lui un ragazzo di acqua pertanto non compatibili, si incontrano e si innamorano. Rispetto, integrazione, tolleranza, inclusione: un film molto molto colorato contro i pregiudizi indirizzato ai più piccini ma che piacerà pure ai loro accompagnatori. Il secondo film che vi presentiamo è Fidanzata in affitto di Gene Stupnitsky. Qui la protagonista è Maddie, una giovane donna la quale, rimasta senza lavoro quindi bisognosa di soldi, accetta la bizzarra proposta di corteggiare un almeno alle apparenze timido e imbranato 19enne, per svezzarlo prima che vada al college. I due diventano amici. Una commedia di formazione irriverente, godibile e non priva di annotazioni sociali e morali. Gli altri titoli nelle sale da oggi sono Un matrimonio mostruoso di Volfango De Biasi, L’uomo senza colpa di Ivan Gergolet, Houria – La voce della libertà della regista algerina Mounia Meddour e Materia fuori posto di Nikolaus Geyrhalter.

Dal 19 giugno 2023: il cinema all’Arena Milano Est dei Martinitt

Cinema, musica, spettacoli, svago, divertimento, incontri: torna la molto gradita rassegna all’Arena Milano Est (lo spazio esterno del teatro Martinitt, in via Pitteri 58 a Lambrate), si inizia lunedì 19 giugno a partire dalle 18 con Milano in corto, piccola rassegna di cortometraggi firmata Eclettica con, oltreché le proiezioni, anche panel dedicati, ospiti e dibattiti. Prendete nota che martedì 20 giugno alle 21.30 sarà possibile vedere o rivedere il pluripremiato Le otto montagne di Charlotte Vandermeersch e Felix Van Groningen, il programma è come sempre ricco e variegato, per conoscerlo nei dettagli, per informazioni sui biglietti e molto altro ancora vi rimando a https://www.arenamilanoest.it

Dal 16 giugno: Scendi c’è il cinema

La visione (alle 21.30) di un film quale momento di aggregazione e condivisione, preceduta (dalle 20.30) da una fetta di anguria per tutti: inizia venerdì 16 giugno negli spazi aperti del Laboratorio di Quartiere Giambellino Lorenteggio di via Odazio 7 con Gagarine – Proteggi ciò che ami di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh Scendi, c’è il cinema!, l’attesa e sempre gradita rassegna di film, partita nel 2012, organizzata nei cortili dei palazzi popolari del quartiere milanese del Giambellino dai volontari del Laboratorio di Quartiere Giambellino-Lorenteggio. Si va avanti ogni venerdì e sabato fino al 15 luglio, il programma completo e altre notizie utili su www.facebook.com/scendiceilcinema

Dal 16 giugno: AriAnteo

Ci siamo quasi, è ormai questione di ore, parte questa sera la sempre gradita stagione di AriAnteo con tre arene sotto le stelle dove gustarsi un film – in calendario ci sono titoli della passata stagione da (ri)vedere e molte prime visioni -, eccole, ve le presentiamo in ordine di partenza: venerdì 16 giugno con Mon Crime – La colpevole sono io di François Ozon e Air di e con Ben Affleck si accendono i due schermi di AriAnteo Chiostro dell’Incoronata, la multisala accanto al Palazzo del Cinema con sistema audio stereo in cuffia wireless, mercoledì 21 giugno si inaugura con The Flash di Andy Muschietti (in prima visione con una conversazione a cura di Lucca Comics & Games) la stagione di AriAnteo CityLife (nel parco di piazza Giulio Cesare, con 360 posti a sedere) e infine martedì 27 giugno si accenderà con Domino 23 – Gli ultimi non saranno i primi di e con Il Terzo Segreto di Satira (che introdurrà la proiezione) lo schermo di AriAnteo Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4 ), niente audio in cuffia e 140 posti a sedere. AriAnteo aderirà a Cinema Revolution, l’iniziativa promossa e finanziata dal Ministero della Cultura con biglietto a 3.50 euro, per i calendari completi, gli orari, gli appuntamenti dal vivo e altre informazioni utili vi rimando a www.spaziocinema.info.

Dal 15 giugno al 17 settembre: Anteo nella Città

Un furgone, un proiettore 2k, un maxischermo, 200 sedie e una selezione di film: torna da stasera per il terzo anno, con gli stessi ingredienti, Anteo nella città, l’iniziativa diffusa targata Anteo – assieme a Fuoricinema e in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e con i Municipi – che porta il cinema nelle piazze e nei centri di aggregazione cittadini. Le proiezioni – che toccheranno tutti i Municipi milanesi eccetto il Municipio 1 dove ci sono gli schermi di AriAnteo – avranno inizio alle 21.45 e saranno all’aperto con audio in cuffia per non disturbare, la prima sosta – da giovedì 15 a giovedì 22 giugno – è nel Cortile di San Pietro in Sala di piazza Wagner (Municipio 7) e il primo titolo proposto è Rapito di Marco Bellocchio, il biglietto costa 5 euro (ridotto 4 euro) comprabile anche in loco ma dal 15 giugno al 16 settembre tutti i film italiani ed europei contrassegnati dal simbolo 3.5 costeranno 3.50 euro per l’iniziativa proposta dal Ministero della Cultura, per conoscere il programma e per altre informazioni utili vi rimando a spaziocinema.info.

Nei cinema dall’1 giugno

Oltreché Spider-Man: Across the Spider-Verse di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson, che non abbiamo visto, c’è anche altro nelle sale da questo primo giovedì di giugno, e la nostra consueta presentazione parte con un titolo nei cinema da ieri, Campioni di Bobby Farrelly, il cui protagonista è un aiuto allenatore di basket (un convincentissimo Woody Harrelson) il quale, licenziato a seguito di un litigio col suo capo, viene condannato ai lavori sociali, ovvero ad allenare, in previsione di un campionato di categoria, una squadra di giocatori con disabilità intellettive, interpretati perlopiù da persone con deficit. Il burbero Markus, dopo un’iniziale diffidenza, prende a cuore i ragazzi, ne comprende le potenzialità e li porta in finale. Una storia di buoni sentimenti edificante e coinvolgente. Al centro della trama di Billy troviamo un diciannovenne che soffre di attacchi di panico, ex bimbo prodigio, cresciuto senza padre e con una madre decisamente molto bizzarra. L’incontro con Zippo, cantante rock sparito dalla circolazione di cui Billy è stato un grande fan, cambierà il percorso della sua vita. Ma che bella sorpresa l’opera prima di Emilia Mazzacurati – figlia di Carlo, morto nel 2014 -, una storia di formazione ambientata nelle atmosfere care al suo papà della provincia friulana sensibile, vitale e attenta alle piccole cose dove alla fine a trovare la propria strada, oltreché Billy, saranno in tanti, di ottimo livello il cast con Matteo Oscar Giuggioli, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Alessandro Gassmann, Roberto Citran e Sandra Ceccarelli. Chiudiamo con Spoiler Alert, il film che Michael Showalter ha tratto dalle pagine del romanzo Spoiler Alert: The Hero Dies di Michael Ausiello. Kit e Michael sono una coppia, stanno insieme da 14 anni tra alti e bassi e quando a Kit viene diagnosticata una forma di cancro all’ultimo stadio si ritroveranno insieme a lottare contro la malattia. Una storia in equilibrio tra commedia e dramma raccontata coi toni giusti e cui si partecipa. Nelle sale da oggi infine The Boogeyman di Rob Savage, BlueBack di Robert Connolly e il documentario La versione di Anita di Luca Crescenti.

 

Nelle sale dal 18 maggio

Nei cinema dall’11 maggio

Escono molti titoli questo secondo giovedì di maggio e si spazia in tanti generi, iniziamo con Book Club – Il capitolo successivo di Bill Holderman (il capitolo precedente, firmato dallo stesso regista e con le stesse attrici – Jane Fonda, Diane Keaton, Candice Bergen e Mary Steenburgen – era del 2018). Stavolta le quattro ragazze, amiche del cuore, partono per l’Italia per festeggiare l’addio al nubilato di una di loro e il viaggio – tra Roma, Venezia e la Toscana – è una sfilza di luoghi comuni sugli italiani, che abbordano le signore, rubano le valigie alla stazione e bevono Prosecco…. Le attrici ve le abbiamo citate poche righe fa, i maschi sono ancora i sempre piacenti Don Johnson ed Andy Garcia, c’è anche un divertito Giancarlo Giannini versione capo della polizia. Andiamo avanti con Love Again di Jim Storse la cui protagonista è Mia, una disegnatrice di libri per bambini la quale continua a scrivere messaggi al fidanzato morto, ignara che il numero di telefono del defunto appartenga ora a un giornalista scapolo. Che ovviamente li legge incuriosito. Gli ingredienti per una commedia romantica c’erano tutti e la colonna sonora è firmata nientedimeno che da Celine Dion (che ha una parte fondamentale e che lo produce), peccato lo svolgimento sia piatto, senza grandi sorprese né smalto. Finiamo col gioiello della settimana, L’amore secondo Dalva di Emmanuelle Nicot. Dalva ha dodici anni, è pertanto una bambina, ma si veste, si trucca e si pettina da donna matura avendo vissuto col padre un’incestuosa relazione. Portata finalmente in un centro di assistenza per minori – laddove è accolta con dolcezza e severità – vorrà soltanto ribellarsi e scappare da lui. Il percorso per la serenità sarà difficile ma per fortuna possibile e la regista lo racconta in modo esemplare, con tensione e senza sbavature. Magistrale l’interpretazione dell’esordiente Zelda Samson. Nelle sale inoltre La caccia di Marco Bocci, Muti di George Gallo, Francesco Cinquemani e Luca Gilberto, Ritorno a Seoul di Davy Chou, The First Slam Duck di Takehiko Inoue, La divina cometa di Mimmo Paladino, Plan 75 di Chie Hayakawa, Signs of Love di Clarence Fuller e Un altro domani di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi.

 

Nei cinema dal 4 maggio

Sono molti i titoli in uscita questo primo giovedì di maggio, noi ne abbiamo visti soltanto due, iniziamo con La quattordicesima domenica del tempo ordinario, il nuovo film di Pupi Avati che racconta la storia di Marzio, Samuele e Sandra che nella Bologna degli anni Settanta avevano dei sogni da concretizzare: i primi due diedero vita al duo musicale I leggenda giurandosi amicizia eterna, la ragazza amava la moda e voleva diventare un’indossatrice. Ma le cose andarono poi diversamente, tra incomprensioni, dolore e gelosie. Sogni, ricordi, sconfitte, occasioni mancate, aspettative, frustrazioni, amarezze, personali e universali, nel film scorre tutto il mondo di Avati con nostalgia, sincerità, struggimento e una cupezza di fondo anche se il finale lascia spazio alla speranza. Il secondo titolo che abbiamo visto è Creature di Dio di Saela Davis e Anna Rose Holmer, una storia ambientata in un remoto e inospitale villaggio di pescatori irlandese. Laddove fa a sorpresa ritorno a casa dall’Australia, intenzionato a lavorare come pescatore di ostriche, il giovane Brian, il quale, accusato di violenza carnale dall’ex fidanzata Sarah, verrà difeso dalla madre con un alibi di ferro. Di cui poi si pentirà. Un dramma ai confini del mondo tra etica e morale teso, disperato, tormentato, molto ruvido e con un ottimo cast, a cominciare da una magistrale Emily Watson. Sono usciti inoltre Guardiani della Galassia Vol. 3 di James GunnMaurice – Un topolino al museo di Vasily Rovesckij, Alice, Darling di Mary Nighy, Le Petit Piaf di Gérard Jugnot, Il grande male di Mario Tani, e Do ut des di Monica Carrarese e Dario Germani.

Nei cinema dal 27 aprile

Sono molti i film in arrivo nelle sale questo ultimo giovedì di aprile, iniziamo la nostra consueta presentazione settimanale da un titolo uscito ieri, Mon crime – La colpevole sono io di François Ozon, la cui protagonista è una giovane e spiantata attrice che diventa una star mediatica dopo essersi accusata dell’omicidio di un produttore toccaccione. La faccenda si ingarbuglia quando si palesa la reale colpevole… Una commedia oltremodo elegante e ritmata che strizza l’occhio al femminismo, stellare il cast, e Isabelle Huppert ruba la scena a tutti. Proseguiamo con Cane che abbaia non morde, primo film  – correva l’anno 2000 – di Bong Joon Ho il cui protagonista è un ricercatore universitario il quale, non riuscendo ad avere la cattedra, secondo lui per il fastidio arrecato dall’abbaiare continuo dei cani del condominio, si trasforma in un killer seriale di quattro zampe. Le cose prendono una pessima piega quando la sua compagna, peraltro incinta, torna a casa con un cane ma per fortuna una ragazza che lavora per il condominio si mette sulle sue tracce dopo aver assistito a un omicidio… Come detto poche righe fa questa particolare commedia nera risale a 23 anni fa, e mette già in mostra il talento, le spiccate qualità e tutti gli elementi del regista coreano poi esploso con il pluripremiato Parasite. I cinofili stiano tranquilli, ai cani non è stato torto un pelo. Nelle sale da oggi anche L’innamorato, l’arabo, e la passeggiatrice di Alain Guiraudie, una assai stralunata, briosa, surreale e godibilissima commedia sull’importanza del desiderio e contro i pregiudizi, ambientata a Clermont Ferrand, il cui protagonista è un trentenne scapolo pieno di speranza e fiducia nell’amore che perde la testa per Isadora, prostituta ultracinquantenne tallonata dal marito geloso. Intanto la cittadina è colpita da un sanguinoso attentato e un arabo sospetto jihadista si nasconde nel condominio dove abita l’innamorato Médéric. L’ultimo film che abbiamo visto è Beau ha paura di Ari Aster, storia o meglio odissea di Beau – un cinquantenne vittima di ossessioni, fisime e fobie – al quale, proprio il giorno in cui deve prendere un aereo per volare dalla madre, rubano le chiavi di casa… L’odissea di Beau, costellata da incontri e da situazioni al limite del disturbante, dura tre lunghissime ore meno un minuto: prendere o lasciare, ma ‘interpretazione di Joaquin Phoenix è ancora una volta grandiosa. Sono inoltre usciti 65 – Fuga dalla Terra di Scott Beck e Bryan Woods, Suzume di Makoto Shinkai, Amusia di Marescotti Ruspoli, La terra delle donne di Marisa Vallone e Mediterranean Fever di Maha Haj.

Nanni Moretti il 22 aprile a Milano

Torna nei cinema Nanni Moretti, torna nei panni di attore principale e di regista de Il sol dell’avvenire, dove non a caso interpreta un regista che sta girando un film sul Partito Comunista ambientato nella Roma del 1956, mentre i carri sovietici invadono l’Ungheria, ne sta scrivendo un altro e un altro ancora lo sta soltanto immaginando, il tutto mentre la moglie produttrice medita di lasciarlo..:esce giovedì 20 aprile l’ultimo struggente e quanto mai divertente film di Nanni Moretti, chi però desidera vederlo alla presenza del regista romano pazienti due giorni e aspetti sabato 22 aprile, quando Moretti sarà a Milano per accompagnare un buon numero di proiezioni, sparse in vari cinema. Il tour partirà alle 16 al cinema Beltrade di via Oxilia 10 per continuare poi alla 19.30 all’Anteo Palazzo del Cinema di piazza XXV Aprile 8. Seguiranno poi una diretta streaming al cinema Rondinella (viale Matteotti 425, Sesto San Giovanni), una tappa alle 21 al cinema Colosseo di Viale Monte Nero e un’altra, l’ultima, alle 21.45 al City Life Anteo di piazza Tre Torri. Come vedete, c’è solo l’imbarazzo della scelta, prendete posto dove vi è più comodo.

Nei cinema da giovedì 6 aprile

Giovedì di Pasqua con l’arrivo nelle sale di numerosi film, si spazia in molti generi, del ricco cartellone noi ne abbiamo visti tre, iniziamo la consueta presentazione settimanale da Air – La storia del grande salto, il film di Ben Affleck – siamo nell’America del 1984 – sulla nascita dello storico accordo commerciale tra l’allora 21enne astro nascente Michael Jordan e la Nike, accordo che diede i natali alle scarpe Air Jordan e ribaltò le leggi del marketing. Il cinema americano al suo meglio, il film è scritto bene, avvince e diverte, ha dialoghi arguti e scoppiettanti, ottima la ricostruzione così come le atmosfere del tempo e poi Matt Damon è immenso oltreché perfetto nei panni di Sonny Vaccaro, l’impiegato della Nike che ebbe l’intuizione di ingaggiare Jordan, e funziona benissimo il resto del cast con Jason Bateman, lo stesso Affleck e Viola Davis nel ruolo della determinata mamma della leggenda del basket. Restate fino alla fine dei titoli di coda. Andiamo avanti con Mia di Ivano De Matteo dove al centro della storia c’è una famiglia romana armonica e tranquilla i cui equilibri vengono stravolti quando la figlia 15enne – Mia del titolo – incontra un ragazzo di qualche anno più grande che inizia a isolarla, a soffocarla, a manipolarla e di lì a poco a distruggerla. Il padre di Mia – un Edoardo Leo di sconfinata bravura in un ruolo molto complesso – riuscirà a liberare Mia da Marco e dal suo amore malato e malsano, ma ormai è troppo tardi e alla fine, disperato, mediterà la vendetta. Un film che parte coi toni di una commedia virando presto a un dramma familiare su tematiche reali, molto importanti e molto attuali di cui i giornali abbondano, chi è genitore tremerà ma il pugno nello stomaco arriva a tutti, un’urgenza portarlo nelle scuole. Chiudiamo con L’Appuntamento di Teona Strugar Mitevska. Al centro della storia – ambientata a Sarajevo 30 anni dopo la guerra – l’incontro tra Asja, che al tempo era una bambina, e Zoran, l’allora ragazzo che nel 1993 le sparò. Un dramma dolente e potente non privo di ironia su una ferita ancora aperta e su una sua possibile guarigione. Nelle sale da oggi inoltre Super Mario Bros. – Il film di Aaron Horvath e Michael Jelenic, I tre moschettieri – D’Artagnan di Martin Bourboulon, La cospirazione del Cairo di Tarik Saleh e Leila e i suoi fratelli di Saeed Roustayi.

Nei cinema dal 30 marzo

Arrivano nelle sale questo ultimo giovedì di marzo i film di Gabriele Salvatores e di Walter Veltroni ma arriva anche altro, iniziamo la nostra consueta presentazione settimanale da Terra e polvere, il film di Ruijun Li – ambientato nella Cina rurale di oggi, laddove le persone sono costrette a una vita difficile nella speranza di trasferirsi in dei brutti edifici costruiti per loro nella città vicina – i cui protagonisti sono un contadino maturo e una donna disabile nonché sterile che si sposano, si tratta di nozze combinate dalle rispettive famiglie, amandosi poi di un affetto autentico fatto di gesti, di sforzi e di piccole tenere attenzioni. Una storia di ultimi della terra struggente, essenziale, meditativa, lenta di una lentezza che richiede tanta pazienza agli spettatori, bravi i due interpreti, lei è Hai Quing, attrice molto nota in Cina, nei panni dell’uomo c’è un vero contadino. Andiamo avanti con Quando, la commedia diretta da Walter Veltroni il cui protagonista è Giovanni Piovasco, il quale, in coma dal 1984 –  al tempo aveva 18 anni – a seguito di un incidente durante i funerali di Enrico Berlinguer, si risveglia nel 2015 – ben 31 anni dopo! – trovando il mondo cambiato. Con l’aiuto di Suor Giulia e di un ragazzo affetto da mutismo selettivo (che con lui parla) Giovanni si mette alla ricerca degli affetti persi e innanzi tutto del tempo che non ha vissuto. Malinconia, nostalgia di valori che furono, ma alla fine vincono la speranza nel futuro e la voglia di cercare sempre. L’ultimo film della settimana che vi presentiamo è Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores. Leo Bernardi/Toni Servillo, noto regista avanti con gli anni ora in crisi, ha deciso di girare un film in costume ispirato al racconto del 1918 di Arthur Schnitzler, trovando via via che lo gira molte similitudini tra sé stesso e Casanova/Fabrizio Bentivoglio, un uomo sfiorito incapace ormai di sedurre come un tempo. Regista e protagonista del suo film si sentono entrami stanchi e inadeguati nei confronti delle donne, le riprese vanno pertanto avanti a fatica e attraverso i due film – uno a colori, l’altro in bianco e nero -, in un susseguirsi di citazioni e rimandi si riflette sullo scorrere del tempo, sulla vecchiaia e sulle rinunce, c’è grande malinconia, peccato il tutto non sempre si amalgami. Nelle sale da oggi infine Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri di John Francis Daley e Jonathan Goldstein, l’horror Pantafa di Emanuele Scaringi, Evelyne tra le nuvole di Anna Di Francisca e The Last Fighter di Alessandro Baccini, domani esce Uomo di fumo di Giovanni Soldati e poi prendete nota che da lunedì 3 a mercoledì 5 aprile sarà nelle sale, distribuito da Nexo Digital, Perugino – Rinascimento immortale, il documentario di Giovanni Piscaglia alla scoperta – a 500 anni dalla sua morte – del pittore umbro.

Nei cinema dal 23 marzo

Sono tanti i film in arrivo nelle sale da questo giovedì di fine marzo, si spazia in molti generi e ce ne è davvero per i gusti di ciascuno, iniziamo la nostra abituale presentazione dal pluripremiato Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel, nostro personale colpo di fulmine della settimana. Vera è Vera Gemma di fu Giuliano, amatissimo bellissimo divo del cinema soprattutto western, ed è una donna alle prese col peso dell’eredità paterna, a partire appunto dalla bellezza, un fardello così pesante per non dire insostenibile da averla spinta a stravolgere anche i connotati. In equilibrio tra documentario e finzione i due registi hanno messo Vera al centro di una storia di stampo decisamente neorealista di cui ci si innamora dall’inizio, andate in sala a scoprirla. Proseguiamo con John Wick 4 di Chad Stahelski, quarta e non si sa se ultima puntata della saga iniziata nel 2014. Per l’impavido ex sicario è arrivata l’ora della resa dei conti col Marchese Vincent De Gramont, che presiede la Grand Tavola, resa dei conti costellata da tanta azione tra Parigi, Berlino e Tokyo e infiniti ammazzamenti. Divertimento assicurato per gli appassionati, combattimenti molto coreografici, un finale entusiasmante su e giù per oltre duecento scalini, Keanu Reeves sfida il passare del tempo, si batte e i suoi abiti non fanno un plissè. Andiamo avanti con Armageddon Time – Il tempo dell’Apocalisse di James Gray, il cui protagonista – siamo nella New York degli anni Ottanta – è Paul, un adolescente bianco ed ebreo il cui miglior amico è Johnny, compagno di classe di colore. Una storia classica di formazione che segue il percorso di crescita del ribelle Paul, peccato il tutto non susciti granché interesse, a parte quando entra in scena il nonno, interpretato da Sir Anthony Hopkins. Arriva dall’ultimo festival di Locarno Delta, il crudo western contemporaneo di Michele Vannucci, i cui protagonisti – siamo sul delta del Po – sono Osso, un ambientalista osservante della legge, ed Elia, un bracconiere adottato da una banda di pescatori di frodo rumeni. Entrambi sono nati e cresciuti nel ferrarese e sono due figure di uomo agli avamposti, destinate a incontrarsi e a scontrarsi, non vi diremo ovviamente come andrà a finire e chi soccomberà. Siamo arrivati a Stranizza d’Amuri di Giuseppe Fiorello, il quale per il suo debutto da regista – ispirandosi alla vicenda di due ragazzi di Giarre – racconta il sentimento dapprima d’ amicizia poi d’amore tra Nino e Gianni nella Sicilia nel 1982, sullo sfondo della vittoria dell’Italia ai Mondiali di Spagna. Sentimento che i due, ostacolati e perseguitati dalle rispettive famiglie, dalla società e l’ambiente del tempo, dovranno vivere di nascosto. Un film che va dritto al cuore. Arriva dalla Corea Miracle, il film di Jang-Hoon Lee, peraltro vittorioso al Far East Film Festival, una bella storia sulla forza dei sogni costruita molto bene tra commedia e dramma. Finiamo con 2028: La ragazza trovata nella spazzatura di Michal Krzywicki, una storia in equilibrio tra melò e fantascienza distopica, con rimandi a Blade runner e non solo. Nelle sale da oggi infine inoltre Il viaggio leggendario di Alessio Liguori, Il frutto della tarda estate di Erige Sehiri, Le mura di Bergamo di Stefano Savona e il documentario fresco di Oscar Navalny di Daniel Roher.

 

Nei cinema dal 16 marzo

Fine settimana con alcune uscite interessanti, cominciamo la nostra presentazione da Educazione fisica, il film d’impianto teatrale di Stefano Cipani (scritto assieme ai fratelli D’Innocenzo e interpretato da Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Sergio Rubini, Raffaella Rea e Claudio Santamaria) dove i protagonisti sono i genitori di tre studenti tredicenni chiamati dalla preside della scuola a rispondere della violenza sessuale, peraltro filmata e messa in rete, fatta dai loro figlioli ai danni di una coetanea nella palestra, che pertanto è non a caso il luogo della convocazione. Se le premesse della vicenda sono improbabili il film, quanto mai claustrofobico, ha il merito di affrontare tematiche scottanti e di offrire lo spunto per riflettere sul pessimo livello morale e di conseguenza educativo di alcuni genitori, pronti a tutto pur di salvaguardare il proprio figlio. D’altro genere What’s Love?, la commedia romantica firmata da Shekhar Kapur i cui protagonisti sono Zoe, giovane documentarista inglese a caccia di idee, e Kazim, amico pakistano d’infanzia che per tradizione familiare lascia siano i genitori a trovargli moglie. Tradizione quella delle nozze assistite che diventerà il soggetto del documentario di Zoe. Indovinate come andrà a finire? Ma nonostante sia tutto da subito molto prevedibile la commedia affronta con leggerezza tematiche contemporanee, ha ritmo ed è piacevole, si canta, si balla, si brinda, si vola da Londra in Pakistan e poi Emma Thompson nei panni della mamma di Zoe/Lily James da sola ne vale la visione. Nelle sale poi da oggi il molto premiato Il Capofamiglia del regista egiziano Omar El Zohairy. Quando nel corso di una festa di compleanno un mago cialtrone trasforma il capofamiglia in un pollo sarà sua moglie, che lo proteggerà e lo nutrirà nell’attesa e nella speranza che ridiventi umano, a prendersi cura dei figli e della casa. Un film duro e coinvolgente e per niente rassicurante sulla condizione femminile in Egitto. Al centro di Diario di spezie di Massimo Donati – ultimo film di cui vi parliamo – ci sono un timido chef e un affermato nonché misterioso restauratore di quadri fiamminghi che lo invita a seguirlo alcuni giorni in Germania per un giro di incontri. Dapprima titubante lo chef finirà per incuriosirsi e accettare la proposta. Pessima idea. Non vi riveliamo oltre di una discesa all’inferno, tra segreti e rivelazioni. Sono usciti inoltre Shazam! Furia degli Dei di David F. Sandberg, The Honeymoon – Come ti rovino il viaggio di nozze di Dean Craig e Piano piano di Nicola Prosatore.

Nelle sale dal 9 marzo

Altro fine settimana con un’abbondanza di titoli in arrivo nelle sale, di certo ognuno troverà una o più pellicole che rispondano ai propri gusti, iniziamo la nostra abituale presentazione settimanale da un film uscito non a caso ieri 8 marzo, Primadonna, esordio di Marta Savina. La ventunenne Lia viene costretta alla fuitina da Lorenzo, figliolo assai prepotente e manesco del boss del luogo, siamo nella Sicilia degli anni Sessanta. Al rapimento e alla violenza dovrebbero seguire immediate nozze riparatrici ma Lia non ci sta e si ribella, vuole giustizia e con il sostegno della famiglia e l’aiuto di un avvocato porta il ragazzo e i suoi scagnozzi in tribunale. Ma che bella storia di autodeterminazione, una storia di ieri ma che guarda all’ oggi e al domani, il ritratto di una donna intraprendente appassionato e credibile, ottima Claudia Cusmano, bravi tutti gli altri. Proseguiamo con Un uomo felice di Tristan Séguéla, il cui personaggio principale è Edith, moglie da 40 anni del sindaco di un paesello bretone ultra conservatore, peraltro in campagna elettorale per essere rieletto, e madre di tre figli. Una sera Edith rivela alla famiglia di voler iniziare un percorso di transizione e di voler essere chiamata Eddy, sentendosi da sempre un uomo. Una commedia francese che tratta con toni leggeri temi di grande attualità prendendo in giro pregiudizi e luoghi comuni, si sorride, il tutto è piacevole per quanto prevedibilissimo, Catherine Frot entra nei panni maschili con destrezza e poi il sindaco è interpretato da Fabrice Luchini e quando c’è Luchini si corre in sala. Andiamo avanti con Missing di Nicholas Johnson e Will Merrick, un ansiogeno thriller digitale la cui protagonista è un’ iperconnessa diciottenne di Los Angeles (vive davanti allo schermo del suo Mac quasi tutto il giorno) alle prese con la sparizione, durante un viaggio in Colombia, della madre e del suo fidanzato. Niente e nessuno è come sembra, e il passato tornerà a bussare alla porta di casa. Film dal ritmo frenetico e concitato che piacerà a chi ha dimestichezza coi social e con le app. Nelle sale da oggi Disco boy di Giacomo Abruzzese, da poco visto e premiato alla Berlinale. Al centro della storia la vicenda di uomo in fuga dalla Bielorussia arruolatosi nella Legione Straniera e quella di un altro uomo che nel Delta del Niger si batte contro le compagnie petrolifere. Due destini che convergeranno in una pista da ballo. Ambiziosa e coraggiosa opera prima visivamente e musicalmente potente sui traumi della guerra che affascina e suggestiona oppure respinge. Sono inoltre usciti L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano, Scream VI di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, Women Talking – Il diritto di scegliere di Sarah Polley, Il cacio con le pere di Luca Calvani e Parlate a bassa voce di Esmeralda Calabria.