Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

Nei cinema da giovedì 14 novembre

Sono tante e di qualità le pellicole in arrivo nelle sale questo giovedì di metà novembre, c’è davvero l’imbarazzo della scelta, iniziamo la nostra passeggiata settimanale da Giurato Numero 2, il film di Clint Eastwood che racconta la storia di un giovane uomo (con un passato di alcolismo) in attesa del primo figlio convocato a prendere parte, a Savannah in Georgia, della giuria in un processo per l’omicidio di una donna. Ma Justin Kemp, questo il nome del giurato numero 2, all’inizio dei dibattimenti e della ricostruzione dei fatti inizia a sospettare con sorpresa di essere stato lui il responsabile involontario, con la sua macchina in una notte piovosissima, della morte di Kendall Carter (pensava di aver messo sotto un cervo), e non l’imputato, un tipo violento e con dei trascorsi, il colpevole perfetto, insomma. E mentre Justin per pulirsi la coscienza vorrebbe salvare il ragazzo incriminato ma pure se stesso,  i tempi del verdetto si allungano… Il 94enne Clint Eastwood torna a riflettere sulla relazione imperfetta tra giustizia verità in un dramma legale perfetto, lineare, cristallino, essenziale, nitido e ben scritto, superlativo il cast con Nicholas Hoult, Toni Colette, J.K. Simmons e Kiefer Sutherland, buona visione, circola anche la versione originale con sottotitoli in italiano. Proseguiamo con Il gladiatore II di Ridley Scott, l’atteso seguito de Il gladiatore, campione di incassi 24 anni fa. In questa seconda puntata il protagonista è Lucio Vero il quale, catturato in Numidia, verrà portato a Roma e comprato per combattere al Colosseo – sulla scia del padre Massimo Decimo Meridio (indimentiìcato Russell Crowe, che qui si rivede in qualche frammento) – come gladiatore. Rinoceronti galoppanti, squali, combattimenti, intrighi, tanta azione e scene di massa, lo spettacolo c’è e non ci si annoia nonostante la lunghezza e al netto dell’eccesso di sangue, Paul Mescal se la cava anche se Denzel Washington gli ruba la scena, detto ciò Il Gladiatore del 2000 resta insuperabile. Nelle sale da oggi inoltre Non sono quello che sono,  personale trasposizione ai giorni nostri e in romanesco – siamo nel litorale romano, tra malaffare e malavita – dell’Otello shakespeariano diretta da Edoardo Leo (che si cala nei panni di Iago). Le atmosfere sono giuste ed efficaci, ci sono cupezza e squallore e Leo si conferma un regista maturo nonché coraggioso. Arriva da Singapore Stranger Eyes – Sguardi nascosti di Siew Hua Yeo, un film che attraverso la vicenda del  misterioso rapimento di una bimba in seguito al quale i genitori iniziano a ricevere strani dvd contenenti dei filmati che li ritraggono anche in momenti intimi vuole riflettere su una società che spia e sorveglia la vita quotidiana. Finiamo la nostra passeggiata tra le nuove uscite con La cosa migliore, il film di Federico Ferrone che racconta la vicenda del giovane Mattia che, in seguito alla morte del fratello della quale si sente il responsabile, lascia la scuola e va a lavorare in fabbrica, dove fa amicizia col collega Murad, un marocchino poco osservante delle regole della sua religione al contrario del fratello Rashid che avvicinerà Mattia all’Islam. Andatosene di casa per i rapporti sempre più difficili coi genitori e dopo una delusione d’amore Mattia sarà lì lì per prendere una soluzione estrema… Si parla di bene e di male, di scontri tra culture, della fragilità giovanile e di quella che si rivela poi la cosa migliore in questo film realistico e coinvolgente, empatico, senza stereotipi e con un buon gruppo di interpreti, a cominciare dall’intenso Luka Zunic nei panni di Mattia. Nelle sale inoltre La banda di Don Chisciotte – Missione mulini a vento di Gonzalo Gutierrez, This Time Next Year – Cosa fai a Capodanno? di Nick Moore, Snow e Splash – Il mistero dei buchi scomparsi di Teemu Nikki, Ping pong – Il ritorno di Deng Chao e Yu Baimei, Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo di Radu Jude, Desiré di Mario Vezza, Real di Adele Tulli e Giuseppe Taliercio – Il delitto perduto di Mario Chiavalin.

Anora, un film di Sean Baker

Ha vinto la Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes Anora, la commedia diretta (e anche scritta e montata) da Sean Baker la cui protagonista è una prostituta di Brooklyn che dopo aver fatto sesso col figlio di un oligarca russo viene invitata da costui nella sua villa faraonica. Ivan, di sovente strafatto, la porta poi a Las Vegas, dove se la sposa. Una svolta per Anora, la quale può così finalmente chiudere con la vitaccia di prima. Ma la sua felicità è un’illusione, informati delle nozze i genitori del giovane mandano degli scagnozzi per annullarle e il film da una moderna Cenerentola si trasforma in un gangster movie concitato, caotico, urlato, a tratti divertente e spassoso ma eccessivamente lungo.

 

 

Flow – Un mondo da salvare, regia di Gints Zilbalodis

In un pianeta alluvionato e desolato dove l’uomo è assente un gatto nero si mette in viaggio su di un barcone, una sorta di Arca di Noè, assieme a vari animali costretti come il micio alla fuga. Dapprima non si sopportano e litigano, poi iniziano ad aiutarsi l’uno l’altro, facendo squadra. Brilla da oggi nelle sale Flow – Un mondo da salvare del regista lettone Gints Zilbalodis, una favola ecologica per grandi e bambini come si diceva senza uomini e pertanto senza voci ma con immagini, rumori, versi e suoni efficacissimi, un autentico gioiello, non lasciatevelo scappare.

Da domenica 20 ottobre: tour di anteprime di Goodbye Julia di Mohamed Kordofani

Mouna, una donna benestante di Karthoum, alla vigilia della secessione del Sud Sudan causa involontariamente la morte di un giovane uomo del Sud e decide di insabbiarlo. Assalita e distrutta dai sensi di colpa la donna ne assume la moglie come domestica, per aiutarla. Ma il peso si rivela insostenibile…: sarà finalmente nelle sale da giovedì 24 ottobre – distribuito da Satine Film – Goodbye Julia, l’opera prima del regista Mohamed Kordofani nonché primo film sudanese presentato all’ultimo Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard dove ha vinto il Premio della Libertà, eletto poi Miglior Film e Migliore Sceneggiatura ai Critics’ awards for Arab Films. Goodbye Julia sarà nelle sale da giovedì prossimo, come si diceva, ma a partire da domenica 20 le due attrici protagoniste – Eiman Yousif e Siran Riak – accompagneranno alcune proiezioni in anteprima del film (in lingua originale con sottotitoli in italiano), il tour partirà da Firenze (alle 21, al cinema La Compagnia) per poi fare tappa – dopo quella di Bologna di lunedì 21 al Cinema Galliera – martedì 22 ottobre a Milano con due proiezioni – alle 19 all’Anteo Palazzo del Cinema (Piazza XXV Aprile 8) e alle 21 al cinema Palestrina (via Giovanni da Pierluigi da Palestrina, 7) -, la conclusione del tour sarà poi a Sestri Levante mercoledì 23 ottobre alle 20.45 al cinema Ariston.

 

Nelle sale da giovedì 17 ottobre

Non solo Megalopolis, ci sono tanti altri film in arrivo nelle sale da questo giovedì di ottobre, partiamo comunque dall’ultima regia di Francis Ford Coppola, presentata lo scorso mese di maggio al Festival di Cannes. Al centro della storia Cesar Catilina, archistar intenzionato a ricostruire la città di New Rome distrutta da una catastrofe – che altro non è se non la NewYork del Terzo Millennio – con un materiale nuovo, il Megaton. A ostacolarlo troverà Franklin Cicero, sindaco della città nonché padre della fanciulla che si innamorerà dell’architetto. Un’opera sull’America cercata e inseguita dal regista per anni e anni, oltremodo costosa, esagerata ed eccessiva, piena zeppa di citazioni e rimandi, prendere o lasciare. Andiamo avanti con L’amore e altre seghe mentali, la commedia di (e con) Giampaolo Morelli il cui protagonista è un ultraquarantenne dedito unicamente all’onanismo. Sarà una giovane cameriera sbadata a fargli cambiare i piani. Nonostante la volgarità del titolo il film è una commedia sentimentale tutto sommato godibile che affronta tematiche importanti. Proseguiamo con The Apprentice – Alle origini di Trump, l’attuale e corrosivo film di Ali Abbasi che racconta le prime nefandezze di Trump – la storia si svolge tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta di un secolo fa – quando il quasi trentenne Donald, già aspirante palazzinaro, fu trasformato dall’ avvocato faccendiere Roy Cohn in un affarista senza scrupoli. Bravo Sebastian Stan nei panni dell’apprendista Trump, superbo Jeremy Strong in quelli di Kohn. Abbiamo visto inoltre L’ultimo drink di Markus Roller dove si raccontano le giornate di un bravo capocantiere col vizio dell’alcool. L’uomo tenterà il recupero ma senza risultati, agli incontri conoscerà una donna assieme alla quale andrà in giro a ubriacarsi, nonostante le promesse reciproche di smettere. Anche se l’argomento è stato trattato da molti film L’ultimo drink lo fa in modo realistico ed educativo senza però incidere più di tanto e poi è troppo lungo. Chiudiamo la nostra passeggiata tra le nuove uscite con Trifole – Le radici dimenticate, il film di Gabriele Fabbro che racconta la storia del rapporto tra un nonno cercatore di tartufi nelle Langhe – assieme al fedele cane Birba – e la nipote scesa da Londra per andarlo a trovare. Una piccola storia che parla di radici, ricordi, memoria, territorio e natura, non tutto funziona ma merita la visione e poi il nonno è Umberto Orsini, applauso. Nelle sale da oggi inoltre l’horror Smile 2 di Parker Finn, Clean Up Crew – Specialisti in lavori sporchi di Jon Keeyes e Il ladro di stelle cadenti di Francisco Saia.

Nelle sale da giovedì 10 ottobre

Sono molti e di qualità i film in arrivo oggi nelle sale, noi ne abbiamo visti tre, iniziamo la nostra consueta passeggiata da Iddu – L’ultimo padrino, il film di Fabio Grassadonia e  Antonio Piazza ispirato a un fatto successo durante la latitanza di Matteo Messina Denaro, quando cioè un ex sindaco siciliano appena uscito dal carcere venne ingaggiato dai Servizi segreti a collaborare alla cattura del super boss attraverso una corrispondenza fatta con i pizzini.  Una tragicommedia che mescola generi e toni e che non ha nulla del mafia movie, ambigua e oscura, non sempre facile da seguire, i due protagonisti sono interpretati da Toni Servillo e Elio Germano. Andiamo avanti con All We Imagine as Light – Amore a Mumbai, il film della regista indiana Payal Kapadia – peraltro vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria all’ultimo Festival di Cannes -. Qui le protagoniste sono tre donne diversamente sole a Mumbai, città dove regna il caos, opprimente e oppressiva con le donne. Sentimenti, relazioni, destini, legami umani: una storia di riscatto tutta al femminile intensa e malinconica. Concludiamo la nostra passeggiata tra le nuove uscite con il film d’animazione Il robot selvaggio di Chris Sanders, storia di un robot il quale, caduto dal cielo su un’isola sperduta, è costretto per sopravvivere a relazionarsi con gli animali del luogo, su tutti un cucciolo d’oca orfano. Natura vs. tecnologia: una delizia per gli occhi e per il cuore, una festa di colori, non perdetevelo. Nelle sale inoltre Super/Man: The Christopher Reeve Storydi Ian Bonhôte e Peter Ettedgui,La storia di Souleymane di Boris Lojkine, My Hero Academia: You’re Nextdi Tensai Okamura, Il sogno dei pastoridi Tomaso Mannoni e poi ci teniamo a ricordarvi che oggi è tornato nelle sale – a ottant’anni dalla morte del regista – Quarto Potere di Orson Welles, in versione originale con sottotitoli in italiano, un capolavoro da vedere e rivedere e che da domenica 13 a martedì 15 ottobre sarà nelle sale Francesca Cabrini di Alejandro Monteverde.

 

Vittoria, regia di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman 

Ha tutto la 40enne Jasmine: ha un bravo marito, ha tre figli maschi ed è la titolare di un salone di bellezza. Ha tutto ma le manca qualcosa: il suo sogno ricorrente è quello di avere una figlia femmina. E nel timore che Rino le possa dare un altro maschio Jasmine si mette in testa di intraprendere il percorso di adozione internazionale, percorso molto oneroso, dai tempi lunghissimi e che potrebbe inoltre minare la stabilità e gli equilibri familiari: arriva dalla sezione Orizzonti Extra dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman dove i due veri protagonisti della vicenda – Marilena Jasmine Amato e Gennaro Scarica – diretti da due superbi documentaristi rivivono la loro storia di adozione – accaduta nel 2016 – che li portò da Torre Annunziata in un orfanotrofio della Bielorussia. Alla fine il cuore avrà la meglio sulla ragione in una una storia d’amore a lieto fine che entra nel cuore e ci resta dentro, regalatevelo.

Nei cinema da giovedì 26 settembre

Dei molti titoli nelle sale da oggi noi ne abbiamo visti tre, iniziamo la nostra passeggiata settimanale da Making of, il film di Cédric Kahn che racconta con leggerezza ed eleganza le delusioni, le sofferenze, le ambizioni, i sentimenti, i conflitti – insomma la vita – dei componenti di una troupe che sta girando un film su un gruppo di operai in sciopero per salvare la fabbrica, film che i produttori vorrebbero finisse bene, al contrario del regista. Una commedia a sfondo sociale in equilibrio tra realtà e finzione, in stato di grazia il cast a cominciare da Denis Podalydès. Abbiamo poi visto Maria Montessori – La nouvelle famme, il film di Lèa Todorov incentrato sull’incontro fra Maria Montessori – che ha una bambino, Mario, senza essere sposata – e una cortigiana di Parigi arrivata a Roma per nascondere ai salotti della Ville Lumiere la figlioletta disabile. Le due donne, dopo un po’ di diffidenza iniziale, si aiuteranno a vicenda. Una storia di autodeterminazione e emancipazione sobria e interessante che tra l’altro racconta un aspetto poco noto della vita della celebre educatrice, di quando cioè applicava i suoi metodi ai bambini disabili, da vedere e da far circolare nelle scuole. Chiudiamo la nostra breve passeggiata con Ricomincio da taac, il film di Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi che segna il ritorno sul grande schermo (dopo Mollo tutto e apro un chiringuito uscito nel 2019) del milanese imbruttito, il dirigente di una grande multinazionale ancora fermo agli anni Ottanta (interpretato da Germano Lanzoni) in questo secondo capitolo alla prese con la perdita del lavoro a seguito dell’acquisto della sua azienda da parte degli americani, i cui ideali sono l’ambiente e l’inclusione. Ritrovatisi disoccupato il signor imbruttito sarà costretto a reinventarsi accettando impieghi fino ad allora ritenuti umili e quindi dileggiati, come il rider. Stereotipi, ipocrisie e cinismi in un susseguirsi di gag non sempre riuscite, si sorride, si ride e si riflette ma che amarezza.. Nelle sale inoltre Never Let Go – A un passo dal male di Alexandre Aja, La bocca dell’anima di Giuseppe Carleo e Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini.

Nelle sale da giovedì 19 settembre

Arriva nelle sale un carico di bei film questo giovedì di fine settembre, noi ne abbiamo visti tre, iniziamo la nostra consueta presentazione da La misura del dubbio di e con Daniel Auteuil nei panni di un avvocato che anni addietro fece assolvere un assassino recidivo e che da allora non si è più voluto occupare della difesa di casi penali. Monier cambierà però idea accettando di difendere un uomo accusato di aver ammazzato la moglie, madre dei suoi cinque figli. Tutto è contro Milik, Monier al contrario quasi si stupisce che un tipo sì ruvido ma d’animo gentile sia accusato. Non vi sveliamo nient’altro di un dramma processuale vecchio stile scritto, costruito, recitato, girato e diretto bene, circola anche la versione in lingua originale con sottotitoli in italiano, non muovetevi fino alla fine dei titoli di coda. Andiamo avanti con Thelma di Josh Margolin. Qui la protagonista della storia è un’arzilla e indomita 93enne la quale, a seguito di una truffa telefonica che le è costata ben diecimila dollari, non si dà per vinta e a bordo di un motorino si mette alla ricerca del suo truffatore. Non è nulla di memorabile questa commedia d’azione agrodolce ma vengono toccate molte tematiche con grazia e leggerezza e poi c’è una superba June Squibb, classe 1929, se vi pare poco. Chiudiamo in bellezza la nostra passeggiata tra le nuove uscite della settimana con l’emozionante film spagnolo di denuncia Il maestro che promise il mare di Patricia Font che ci racconta – in due piani temporali – due vicende, una di ieri e una di oggi: quella del maestro catalano Antoni Benaiges che nel 1935 promise ai suoi piccoli allievi di portarli al mare, promessa spezzata dai franchisti, e quella della pronipote che ai giorni nostri indaga su una pagina di storia, quella delle fosse comuni, della guerra civile spagnola. Nelle sale da oggi inoltre Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte di Claude Lelouch, Vermiglio di Maura Delpero, il documentario Inter. Due stelle sul cuore di Carlo A. Sigon, La bambina segreta di Ali Asgari, Ozi – La voce della foresta di Tim Harper e poi prendete nota che per sette giorni – da oggi a mercoledì 25 settembre – in 14 sale sparse in 9 città italiane si potrà assistere alla proiezione speciale in anteprima di Parthenope di Paolo Sorrentino (in uscita il 24 ottobre), unico spettacolo alle 23.30 o a mezzanotte, alcune proiezioni saranno introdotte dal regista.

 

 

Nelle sale da giovedì 12 settembre

Non sono tanti i titoli nei cinema da questo secondo giovedì di settembre, noi ne abbiamo visti tre, iniziamo la nostra presentazione col thriller Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti di James Watkins, rifacimento angloamericano dell’omonimo film danese del 2022 diretto da Christian Tafdrup. Due famiglie – una vive a Londra, l’altra nella campagna inglese – si conoscono in vacanza, peraltro in Toscana, simpatizzano e al ritorno a casa combinano di rivedersi, idea che si rivelerà non delle più brillanti. Qualche spavento c’è, non ci si annoia, lungo tutto il film aleggia un’atmosfera disturbante e poi c’è un molto convincente James McAvoy, ma la faccenda è stata variata e alleggerita, niente a che vedere con l’originale, oltremodo inquietante e dal finale insostenibile. Proseguiamo con Come far litigare mamma e papà di Gianluca Ansanelli, una commedia ad altezza di un pubblico di piccoli spettatori garbata, colorata e non priva di spunti di riflessione il cui protagonista è un bambino felice, figlio di una coppia felice e contenta. Peccato i compagni di classe di Gabriele siano quasi tutti figli di separati, quindi doppia paghetta doppi regali e molti altri privilegi. Quando i genitori gli preannunciano il progetto di mollare la città per andare a vivere in campagna, su suggerimento dell’amichetta del cuore Gabriele decide che mamma e papà vanno fatti bisticciare e separare… Finiamo questa breve passeggiata tra le nuove uscite con L’ultima settimana di settembre, il film di Gianni De Blasi (tratto dal romanzo di Lorenzo Licalzi) con Diego Abatantuono nei panni di Pietro Rinaldi, uno scrittore un tempo di successo intenzionato a farla finita il giorno del suo compleanno. Ma proprio quel giorno sua figlia e il genero hanno un incidente di macchina, mortale per entrambi. Il piano sfuma e Pietro è costretto a occuparsi di Mattia, il nipote sedicenne rimasto orfano col quale si metterà in viaggio da Lecce fino a Roma. Silenzi, paesaggi, chilometri, ostilità, incontri…: nonno e nipote, fino ad allora due perfetti sconosciuti, finiranno per avvicinarsi, comprendersi e condividere il loro dolore in un road movie malinconico e misurato molto sulle spalle larghe di Abatantuono. Nelle sale da oggi inoltre Il magico mondo di Harold di Carlos Saldanha, Love Lies Bleeding di Rose Glass, La scommessa – Una notte in corsia di Giovanni Dota, Madame Clicquot di Thomas Napper e Anywhere, Anytime di Milad Tangshir.

 

Dal 19 al 27 settembre a Milano: LE VIE DEL CINEMA 2024. I film dei festival internazionali

 

C’è chi non se ne perde nemmeno uno, c’è chi sceglie i titoli che non hanno ancora una data di uscita, c’è chi si organizza da solo, c’è chi invece segue le vie con un gruppo di amici, magari sempre gli stessi…: sia come sia da giovedì 19 a venerdì 27 settembre 2024 ritorna l’atteso e seguito appuntamento cinematografico d’inizio autunno con le vie del cinema. La manifestazione – promossa da AGIS lombarda in collaborazione con Fondazione La Biennale di Venezia e le sale cinematografiche cittadine – porterà in città, in un arco di nove giornate in quattordici sale cinematografiche di Milano, più di trenta film in anteprima in lingua originale con sottotitoli provenienti dalle ultime edizioni dei Festival di Venezia, Cannes, Berlino, Tribeca cui vanno aggiunti – nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 – i cinque corti vincitori della 19. edizione di Cortinametraggio. Fittissimo il programma della panoramica, vi anticipiamo soltanto che la parte del leone la farà la Mostra di Venezia (che si è conclusa sabato scorso) con titoli in Concorso e Fuori Concorso, nonché da Orizzonti (in calendario Familia di Francesco Costabile, Premio per la Migliore Interpretazione Maschile a Francesco Gheghi) e dalle Giornate degli Autori. Ricco poi come sempre il calendario di incontri e presentazioni con registi, attori, giornalisti, esperti e critici, e anche quest’anno le vie del cinema saranno introdotte lunedì 16 settembre alle 18.00 presso la sala Dino Buzzati del Corriere della Sera (in via Balzan 3) da Paolo Mereghetti e Bruno Fornara, l’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al numero 02 67397820 da oggi a venerdì 13 settembre dalle 14.00 alle 17.00. Per conoscere tutti i film, gli eventuali aggiornamenti, e per le informazioni su sale, cinecard, biglietti singoli ecc. vi rimando a https://lombardiaspettacolo.com a partire da venerdì 13 settembre.

Dal 15 settembre al 29 ottobre 2024: Milano Suburbia

Portare l’arte e il teatro dentro le periferie di Milano – pertanto al di fuori dei soliti spazi istituzionali – servendosi di queste forme di espressione quali strumenti di valorizzazione del territorio ma innanzitutto di inclusione sociale, per intrattenere, divertire, far riflettere, promuovere il senso di appartenenza dei cittadini, stimolare connessioni: ecco in sintesi l’obiettivo di Milano Suburbia, la rassegna che rientra in Milano è Viva 2024 e che da domenica 15 settembre si proporrà alla città con un ricco e molto stimolante programma di quindici rappresentazioni tra spettacoli, performance e concerti – ci saranno anche tre laboratori teatrali – il cui comune denominatore saranno le tematiche sociali, a partire dalla discriminazione nelle sue molteplici sfaccettature. Gli eventi – che sono dislocati in vari municipi periferici e che coinvolgeranno anche associazioni nonché strutture dedite all’assistenza – sono perlopiù a ingresso libero su prenotazione eccetto un paio (per quelli gratuiti è necessario scrivere a animanera.org@gmail.com o telefonare ai numeri 3286769640 / 3381401510, per quelli a pagamento c’è il circuito vivaticket), mettete in agenda il primo spettacolo in calendario, nel Municipio 6: si intitola Concerto Rap/Trap, coinvolgerà artisti selezionati attraverso un’indagine artistico sociale svolta nelle periferie e avrà luogo domenica 15 alle 20,30 a Casello San Cristoforo in via Pesto 1 (dopo il concerto DJ Set The Errorist Project), per conoscere il programma completo fino al 29 ottobre con tutte le modalità di partecipazione, i nomi degli artisti e per altre informazioni utili vi rimando a https://live.yesmilano.it/listing/milano-suburbia/.

Nei cinema da giovedì 18 luglio

E così, anche questa settimana chi pensa che a fine luglio le nuove uscite scarseggino sarà smentito dalla quantità e dalla qualità dei nuovi titoli in arrivo nelle sale. Noi ne abbiamo visti (finora) solamente tre, iniziamo la nostra passeggiata da L’invenzione di noi due, l’opera seconda (tratta dal romanzo di Matteo Bussola) di Corrado Ceron che mette al centro della storia, ambientata a Verona negli anni Novanta, Milo e Nadia, una giovane coppia entrata in una crisi logorante. Crisi che Milo – il quale ritiene che il suo amore per Nadia non sia più contraccambiato – deciderà di affrontare scrivendole, con un’ altra identità. Riusciranno i due a ritrovarsi? Non vi riveliamo oltre di questo film pieno di cuore che con grande uso di salti temporali cerca di ricostruire una storia d’amore e di raccontare come riscoprire sentimenti e desiderio, molto bravi Lino Guanciale e Silvia d’Amico. Abbiamo poi visto  Madame Luna, il film di Daniel Espinoza la cui protagonista è una giovane eritrea trafficante di esseri umani, nota come Madame Luna, la quale in seguito alla caduta del regime libico è costretta a migrare, sbarcando in Calabria laddove verrà ingaggiata da un’organizzazione criminale. Ma l’incontro con una connazionale la porterà a mettersi in discussione. Un bel film su una possibile redenzione dal male, sobrio e misurato. Concludiamo questa brevissima passeggiata tra le nuove uscite con Un messicano sulla luna di José Luis Yanez, nelle sale da domani. Al centro della storia – ambientata nell’estate del 1969, quella dell’allunaggio per intenderci – troviamo un aspirante giornalista il quale, sognando niente di meno che il Premio Pulitzer, decide di approfondire la storia sentita involontariamente durante una cena secondo cui Neil Armstrong, l’uomo che per primo metterà piede sulla Luna, è in realtà messicano. Una commedia insolita e divertente, godibile, colorata e surreale, il nostro colpo di fulmine della settimana, non perdetevela. Di seguito gli altri film usciti: Blue Lock Il film – Episodio Nagi di Shunsuke Ishikawa, I miei vicini Yamada di Isao Takahata (del 1999, per la prima volta sul grande schermo in Italia), When Evil Turks di Demián Rugna, Glory Hole di Romano Montesarchio, Twisters di Lee Isaac Chung, Era mio figlio di Savi Gabizon, L’ultima vendetta di Roberto Lorenz, Padre Pio di Abel Ferrara, Indagine su una storia d’amore di Gianluca Maria Tavarelli, Banel & Adama di Ramata-Toulaye Sy e infine Pane, amore e fantasia, il film di Luigi Comencini del 1953 da vedere e rivedere ancora e ancora, tantopiù sul grande schermo.

 

Nei cinema da giovedì 11 luglio

Dei molti titoli nelle sale da questo secondo giovedì di luglio ne abbiamo visti soltanto tre, iniziamo la nostra passeggiata settimanale tra le nuove uscite da Gli indesiderabili, il film di Ladj Ly ambientato in uno sobborgo di Parigi (emblema di tutti i sobborghi) laddove il neoletto sindaco, un uomo senza esperienza politica e senza scupoli, vuole tirare giù un palazzone per riqualificarlo, costringendo così i suoi abitanti – soprattutto emigrati – a lasciare le proprie case, tra l’altro sotto Natale. Sarà Haby, una giovane donna del Mali che in quell’edificio ci è cresciuta, a battersi contro il progetto di abbattimento, in difesa della dignità e dei diritti degli ultimi. Un film molto forte di rabbia e di rivolta – che continua il discorso già iniziato dal regista nel 2019 con I miserabili -, coinvolgente e oltremodo attuale sulla Francia di oggi. Proseguiamo con Non riattaccare, opera seconda di Manfredi Lucibello – nostro colpo di fulmine della settimana -. Qui i protagonisti sono Irene (bravissima Barbara Ronchi), che in piena notte – durante il Covid – sale in macchina e si mette in viaggio per raggiungere l’ex fidanzato Pietro prima che si suicidi, il suo telefono e una voce maschile (quella di Claudio Santamaria). Tensione e suspence senza soste al netto di qualche incongruenza, Non riattaccare è un film che inchioda alla poltrona, prendete posto in sala. Abbiamo poi visto Matrimonio con sorpresa di Julien Hervé dove la sorpresa del titolo è il regalo che i futuri sposi Alice e François decidono di fare ai rispettivi genitori: un test del Dna in modo che ognuno scopra le proprie origini. I risultati del test, per gli aristocratici Bouvier-Sauvage e per i più umili Martin, saranno quanto mai bizzarri e inattesi. Una commedia degli equivoci moderatamente frizzante ma che si lascia vedere con piacere, affiatato il cast con Didier Bourdon e Christian Clavier. Gli altri film usciti sono Fly Me to the Moon – Le due facce della Luna di Greg Berlanti, l’horror Immaculate – La prescelta di Michael Mohan, Cult Killer di Jon Keyes, Pom Poko di Isao Takahata (il film è del 1994, questa è la prima volta che arriva sugli schermi italiani), Mune – Il guardiano della luna di Alexandre Heboyan e Benoit Philippon, L’anima salva di Federica Biondi,  Il mistero scorre sul fiume di Shujun Wei, Animale umano di Alessandro Pugno, Dostoevskij, la serie tv in sei episodi suddivisi in due parti di Fabio e Damiano D’Innocenzo (nelle sale fino al 17 luglio, poi su Sky), vi segnaliamo poi il ritorno nelle sale di Rocco e i suoi fratelli, capolavoro di Luchino Visconti del 1960 e infine prendete nota che da lunedì 15 a mercoledì 17 luglio arriva Celebrity Wines di Giacomo Arrigoni, un viaggio alla scoperta dei motivi per i quali molti personaggi famosi – tra i tanti: Al Bano, Gianmarco Tognazzi e Ron Moss – hanno deciso di produrre vino.

Nelle sale da giovedì 4 luglio

Chi ritiene che in piena estate scarseggino uscite interessanti sarà smentito dalla qualità dei titoli nelle sale da questo primo giovedì di luglio, noi ne abbiamo visti quattro, iniziamo la nostra passeggiata da Horizon – An American Saga – Capitolo 1 di Kevin Costner, presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes. L’espansione dei bianchi e la reazione degli indiani Apache negli anni a cavallo e durante la Guerra Civile, come annuncia il titolo quello nei cinema da oggi è soltanto il primo capitolo della saga, un primo capitolo lungo tre ore e un minuto, molto spettacolare, sentito e nostalgico che con un ritmo qua e là un poco lento serve a introdurre le molte tematiche e i tanti personaggi tra cui il silenzioso cowboy Hayes Ellison (interpretato dallo stesso Costner, anche produttore), la seconda puntata uscirà il 15 agosto, ne seguiranno poi altre due, intanto prendete posto e godetevi la visione. Proseguiamo con La memoria dell’assassino, il film di Michael Keaton con Keaton nei panni di John Knox, un killer professionista affetto da una forma di demenza che gli sta facendo perdere molto velocemente la memoria. Dopo un incarico andato male Knox, deciso a ritirarsi, torna sui suoi passi per cercare di tirare fuori dagli impicci il figlio – ricomparso all’improvviso, i due non avevano rapporti da lungo tempo -. Un thriller drammatico non senza colpi di scena che si lascia vedere con piacere, nel cast anche Al Pacino. Il terzo film che abbiamo visto – il nostro colpo di fulmine della settimana – è La morte è un problema dei vivi di Teemu Nikki. Qui i protagonisti sono due: Risto, un becchino affetto da ludopatia e Arto, il suo vicino di casa che lavora in un asilo e cui una radiografia ha certificato l’esistenza di appena il 15% di cervello, condannandolo alla disoccupazione. Sarà Risto, indebitato fino al collo, a proporre ad Arto un lavoro illegale ma decisamente particolare: recuperare cadaveri da roulette russa… Ci fermiano qui per non rivelarvi altro di questa commedia finlandese tragica e paradossale dove, quasi vergognandosene, si ride e tanto di cose nerissime e cupissime, non perdetevela, circola anche la versione in lingua originale con sottotitoli in italiano. Concludiamo la nostra passeggiata con il ritorno nelle sale, in versione restaurata 4K, di Sbatti il mostro in prima pagina, il film di Marco Bellocchio del 1972 dove si racconta di come il redattore capo di un giornale di destra costruisca – partendo da uno stupro sfociato in omicidio – una campagna di fango contro un giovane della sinistra extraparlamentare. Un’opera che non conosce lo scorrere del tempo, magnifico Gian Maria Volontè nei panni di un giornalista senza morale né etica. Nelle sale da oggi inoltre Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di Alfonso Cuarón, Acid di Just Philippotù. Holy Shoes di Luigi di Capua, Io & Sissi di Franke Finsterwalder, Woken di Alan Friel, Windless di Pavel G. Vesnakov e infine – nell’ambito della rassegna di capolavori dello Studio Ghibli dedicata a Isao Takahata dal titolo “Un mondo di sogni animati” – Pioggia di ricordi di Isao Takahata.

Fuga in Normandia, un film di Oliver Parker

Bernie Jordan e sua moglie Irene sono sposati da settant’anni e vivono in una casa di riposo. Un giorno Bernie – nel 1944 giovane recluta in Marina – non essendo riuscito a organizzare in tempo il viaggio assieme agli altri reduci scappa e raggiunge da solo il traghetto per andare ai festeggiamenti del 70esimo anniversario dello Sbarco in Normandia – di cui abbiamo celebrato pochi giorni fa l’80esimo – e rendere onore ai caduti. La notizia della sua fuga andrà in prima pagina. Si ispira a una storia accaduta per davvero la storia raccontata da Fuga in Normandia, un film agrodolce che ci parla di guerra e di sentimenti dove ogni cosa è prevedibile ma dove tutto è raccontato con garbo, grazia e senza eccessi di commozione e poi i due protagonisti sono Michael Caine e Glenda Jackson (lui al suo ultimo ruolo, lei morta alla fine delle riprese) e rivedere recitare insieme questi due meravigliosi giganteschi vecchi attori è un prezioso regalo: prendete posto in sala, circola anche la versione in lingua originale con sottotitoli.

La treccia, un film di Laetitia Colombani

Tre donne – Giulia, Sarah, Smita -, tre continenti – Italia, Canada, India -, tre vite diverse che più diverse come lo sono anche le rispettive storie, collegate però da un fattore comune: la lotta per la sopravvivenza. È tratto dalle pagine dell’omonimo romanzo scritto dalla stessa regista La treccia dove, come scoprirete nel corso della visione, la ciocca di capelli fa da filo conduttore alle tre vicende raccontate assumendo il potere di salvezza delle tre protagoniste, tre donne coraggiose e battagliere che devono affrontare delle realtà molto dure e che non hanno alcuna intenzione di piegarsi a quanto loro imposto dalla società. Una storia di emancipazione femminile imperfetta ma sincera cui si finisce per volere bene.

Inside Out 2, regia Kelsey Mann

Per Riley – che abbiamo conosciuto nove anni fa, che ha ormai 13 anni e che è in partenza per un campo estivo di hockey della durata di tre giorni, durante i quali deve farsi accettare da un nuovo gruppo per non restare da sola in futuro – è arrivato il momento di fare la conoscenza di quattro nuove emozioni: Invidia, Imbarazzo, Noia ma prima di tutte Ansia, una sabotatrice che prenderà il controllo della consolle, quartier generale della mente della ragazzina, scalzando le altre (Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto) e facendo però soltanto guai. Brilla da oggi nelle sale Inside Out 2, seguito di quel gioiello di Inside Out, cartoon campione di incassi e di critica nel 2015, e anche se questo secondo capitolo diretto da Kelsey Mann non presenta molte novità è ugualmente geniale e molto piacevole, ottimo il doppiaggio in italiano.