Quartieri Tranquilli

Per Creare Solidarietà, Amicizia, Sicurezza


Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

Tatami – Una donna in lotta per la libertà, regia di Zar Amir-Ebrahimi e Guy Nattiv

Leila Hosseini è una talentuosa campionessa di judo iraniana che durante i campionati del mondo in corso a Tbilisi in Georgia riceve da Teheran l’imposizione di fingere un infortunio e ritirarsi dalla competizione, dal momento che non può condividere il tappeto con un’avversaria di Israele, stato non riconosciuto dall’Iran in quanto occupatore di stati amici. Per la sua allenatrice Maryam è una storia che si ripete, ma Leila non ci sta, lei ambisce alla medaglia, ovvero alla libertà. Intanto le telefonate si fanno sempre più minacciose, seguono ricatti e ritorsioni. Arriva dalla sezione Orizzonti dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia Tatami – Una donna in lotta per la libertà, il potente film in bianco e nero diretto dall’israeliano Guy Nattiv e dall’iraniana Zar Amir- Ebrahimi che attraverso i combattimenti di judo parla di libertà e oppressione, una storia attualissima, tesa e avvincente cui si ci si appassiona da subito.

Nei cinema da giovedì 28 marzo

Dei titoli nelle sale da oggi ne abbiamo visti tre, iniziamo la nostra veloce passeggiata tra le nuove uscite da Priscilla, il film di Sofia Coppola che racconta la vita (assai triste) di Priscilla Beaulieu, prima fidanzata-bambina poi sposa-soprammobile di Elvis Presley. Dal primo incontro in Germania nel 1959 fino alla separazione quando la figlia Lise Marie era ancora piccola, passando per gli anni vissuti a Graceland, Coppola si cimenta col ritratto di una donna, ma sono poche le tracce della vivacità e del mordente cui la regista statunitense ci ha abituati (basti pensare a Il giardino delle vergini suicide a Lost in translation), nell’accurata piattezza generale spicca però l’attrice principale Cailee Spaeny, vincitrice della Coppa Volpi all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Andiamo avanti con Il teorema di Margherita, il film di Anna Novion la cui protagonista è una talentuosa dottoranda in matematica la quale, durante la discussione della tesi, si accorge che la sua dimostrazione contiene un errore, uno soltanto! Incapace a gestire la cosa Margherita molla la scuola e gli studi e da quel momento inizia il suo percorso di formazione aprendosi alla vita, in molti sensi… Ma che film pieno di grazia, godibile, sincero e appassionante, e che brava Ella Rumpf. Abbiamo infine visto I bambini di Gaza – Sulle onde della libertà di Loris Lai, un film quanto mai attuale e innanzi tutto necessario nonostante la vicenda raccontata – quella di due ragazzi, uno ebreo l’altro palestinese, i quali pur respirando il clima d’odio diventano amici per via della comune passione per il surf e l’acqua, dove non ci sono confini – sia ambientata nel 2003 durante la seconda Intifada. Gli altri film usciti sono Un mondo a parte di Riccardo Milani, Godzilla e Kong – Il nuovo impero di Adam Wingard, il documentario Orlando. my Political Biography di Paul B. Preciado, Flower di Gino Brotto, Ho sposato mia madre di Domenico Costanzo, Fino alla fine della Musica di Cristiane Oliveira.

Nelle sale da giovedì 21 marzo

Delle pellicole nelle sale da oggi ne abbiamo viste tre, iniziamo la nostra presentazione settimanale da L’estate di Cléo, secondo film della regista francese Marie Amachoukeli. Al centro della storia c’è Cleo, una bimba di sei anni orfana della mamma che vive col papà spesso assente per lavoro e con una bambinaia di Capoverde molto accudente. Quando però Gloria deve lasciare Parigi e tornarsene per sempre nella sua isola – la figlia maggiore sta per partorire – Cléo si fa promettere che si rivedranno presto. La promessa sarà mantenuta, la piccola andrà a trascorrere le vacanze da lei, e il doverla condividere con i suoi figli e un neonato contrassegnerà il suo percorso di crescita. Un film delicato e molto autentico che entra nei cuori. Andiamo avanti con Eravamo bambini di Marco Martani. In un paese dell’entroterra calabrese Antonio, che di lavoro fa il postino e che tutti considerano un po’ strano, viene arrestato per aver minacciato un carabiniere con un coltello. Il suo interrogatorio si riallaccia con le storie di quattro amici d’infanzia come lui traumatizzati da una mattanza cui assistettero quando erano bambini, e dopo la quale si erano persi di vista… Ci fermiamo qui, preferendo non rivelarvi nulla di questo coraggioso thriller italiano scandito in tre piani temporali che al netto di incongruenze e imperfezioni vi terrà incollati alla poltrona sino al finale in sospeso. Nelle sale da oggi inoltre Another end, il film di Pietro Messina con Gael García Bernal e Berenice Bejo ambientato in un livido e raggelante futuro prossimo il cui protagonista è un neovedovo alle prese con una nuova tecnologia che permette di entrare in contatto con la persona defunta per un limitato numero di volte. Un film sul dolore della perdita e l’elaborazione del lutto ambizioso e tutt’altro che facile – il finale è spiazzante – ma da vedere. Sono usciti inoltre il melodrammone May December di Todd Haynes, Senza prove di Béatrice Pollet, un bellissimo dramma giudiziario sul tema della negazione della gravidanza, Gli agnelli possono pascolare in pace di Beppe Cino, Sopravvissuti di Guillaume Renusson, il documentario Fela. Il mio Dio vivente di Daniele Vicari e Kung Fu Panda 4 di Mike Mitchell, Solo per me di Lucie Borleteau e Zefira di Adila Bendimerad.

Dal 20 al 23 marzo 2024, Rimini: Prima edizione di C – MOVIE Film Festival. Cinema – Corpi – Convivenze: anteprime e incontri internazionali

Proiezioni, convegni, incontri con ospiti: l’attesa sta finendo, inizia mercoledì 20 marzo a Rimini, dislocata tra la Cineteca comunale di Rimini e il cinema Fulgor, la prima edizione di C-Movie film festival, la nuova manifestazione – organizzata da Kitchenfilm con la direzione artistica di Emanuela Piovano, regista e distributrice, e realizzata con il patrocinio e con la collaborazione dell’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e del Comune di Rimini – tutta attorno al cinema al femminile, per riflettere su quelle tre parole che danno il nome al festival: il cinema, i corpi, le convivenze. Cerimonia d’apertura domani alle 21 al Cinema Fulgor, a seguire La città delle donne di Federico Fellini, la proiezione sarà preceduta da un incontro con Marina Ceratto, Sonia Schoonejans, e Rosita Copioli – tre autrici che hanno raccontato il Maestro – in dialogo con il giornalista Oscar Iarussi. Da giovedì 21 il programma entrerà poi nel vivo presentando anche alcuni film in anteprima, venerdì 22 alle 21 ci sarà, alla presenza della regista, Senza prove di Béatrice Pollet, un thriller giudiziario sul tema della negazione di gravidanza, tematica approfondita in mattinata (alle 10) dal convegno Prime donne alla sbarra – chi ha paura di Giovanna d’Arco?, per il calendario completo degli appuntamenti e tutte le informazioni utili vi rimando a www.cinekit.it/c-movie/

Nei cinema da giovedì 7 marzo

Sono tanti i titoli in arrivo nelle sale questo primo giovedì di marzo, iniziamo la nostra presentazione settimanale da Memory, il film di Michel Franco i cui protagonisti sono Sylvie, un’ex alcolista ora impiegata in un centro di assistenza per disabili, e Saul, compagno di scuola ora affetto da demenza precoce. Incontratisi a una festa la donna lo associa erroneamente a una violenza sessuale imputandogli l’origine dei suoi mali, ma poi si scusa. Non ci sono soltanto traumi, ferite e dolori ma anche speranza e voglia di ripartire nel bel film del regista messicano (in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia), un incontro tra due anime fragili e infinitamente empatiche che con tenerezza e umanità colpisce i cuori, magnifici Peter Sarsgaard e Jessica Chastain. Protagonista di Totem – Il mio sole di Lila Avilés è la piccola Sol, che si sta godendo la confusione dei preparativi della festa di compleanno del suo papà, un giovane pittore malato terminale. Cugini, zie, animali, giochi, dolci…, nell’attesa del momento in cui darà al papà il suo regalo. Una commedia corale agrodolce e sensibile ad altezza dello sguardo di una bambina di sette anni che, sullo sfondo di una morte annunciata, celebra la vita, applausi alla piccola Naíma Sentíes. Andiamo avanti con Ancora un’estate, il dramma di famiglia diretto da Catherine Breillat i cui protagonisti sono la 50enne Anne, avvocatessa specializzata in abusi sui minori, e il figlio adolescente che il marito ha avuto da un matrimonio precedente. Tra i due si accende la passione ma quando il ragazzo confessa la tresca al padre la storia prende una diversa direzione. Si torna a Ventotene in Un altro Ferragosto di Paolo Virzì, seguito di Ferie d’agosto del 1996, laddove ritroviamo i destrorsi Mazzalupi e i radical chic Molino. I primi sono tornati sull’isola per il matrimonio di Sabbry, celebrità del web; gli altri invece sono di nuovo lì per stare con Sandro, malato terminale. I tempi sono cambiati, l’infelicità e la disperazione sono bipartisan, si ride ma molto amaro, ci si dilunga un po’ troppo e alla fine non si salva nessuno, o forse se ne salva uno. Cast ricco e in forma con, tra i tanti, Silvio Orlando, Laura Morante, Gigio Alberti, Paola Tiziana Cruciani e Rocco Papaleo, Christian De Sica è il nuovo compagno di Marisa/Sabrina Ferilli, degli scomparsi Ennio Fantastichini e Piero Natoli, gli indimenticabili cognati Ruggero e Marcello, ci sono le fotografie sul comò della villetta presa in affitto dai Mazzalupi. Chiudiamo con Drive-Away Dolls di Ethan Coen: per andare in Florida a divertirsi e rilassarsi le amiche Jamie e Marian noleggiano una macchina, destinata però a una banda di sgangherati criminali che le inseguiranno non senza difficoltà e imprevisti. Una commedia che gioca con tanti generi, molto scorretta, tutto sommato godibile e divertente. Sono inoltre usciti Red di Domee Shi, Kina & Yuk alla scoperta del mondo di Guillaume Maidatchevsky, Neve di Simone Riccioni e Los Colonos di Felipe Gálvez Haberle.

 

Nelle sale dal 14 febbraio

Quante belle novità in arrivo nelle sale da oggi, iniziamo la nostra presentazione settimanale da Romeo è Giulietta di Giovanni Veronesi. Vittoria, bocciata ad un provino per il ruolo di Giulietta, decide di ripresentarsi per la parte di Romeo, fingendosi un ragazzo grazie all’aiuto di un’ amica truccatrice. La parte sarà sua, in una girandola di equivoci, travestimenti e bugie a non finire tantopiù che il fidanzato Rocco, aspirante attore pure lui, otterrà la parte di Mercuzio. Ma che bella commedia su identità e parità di genere, ben scritta e dai toni giusti, piena di battute (e di frecciatine…), godibile e con un cast in stato di grazia, su tutti Sergio Castellitto nei panni di Federico Landi Porrini, regista teatrale sul viale del tramonto, e Pilar Fogliati sempre più convincente, ci sono poi anche Geppi Cucciari, Domenico Diele, Alessandro Haber e Margherita Buy. Proseguiamo con l’atteso Past Lives, opera prima di Celine Song. Qui i protagonisti sono due amici di infanzia molto legati che si separano quando la famiglia della bambina lascia la Corea del Sud per il Canada. Rintracciatisi in età adulta su Facebook Nora – un tempo Na-young – e Hae Sung cominciano a parlarsi grazie a skype per poi incontrarsi, molti anni dopo ancora, a New York, dove Nora vive col marito americano. E se Nora non avesse mai lasciato Seul come sarebbero andate le cose? Passato, presente e futuro, nostalgia e rimpianti: il film è una sorta di radiografia dei sentimenti su più piani temporali suggestiva, raffinata e piena di spunti di riflessione. Il terzo film che abbiamo visto è La natura dell’amore di Monia Choukri, una commedia romantica che esplora amore e desiderio e ci ragiona sopra tra una docente di filosofia, accasata con un collega, e un molto piacente falegname e lo fa con garbo e ironia e un cast tutto in parte. Andiamo avanti con Finalmente l’alba, il nuovo film di Saverio Costanzo che ha come sfondo Cinecittà e il caso Montesi – la vicenda si svolge nel 1953 – e come protagonista la giovane Mimosa la quale, selezionata per un provino come comparsa in un film in costume ambientato nell’antico Egitto, si ritrova a vivere, tra timore, curiosità e una buona dose di euforia, una lunga notte assieme a molti personaggi del tempo. Illusioni, disillusioni, perdita dell’innocenza e presa di coscienza mentre sopraggiunge l’alba, tra citazioni, tributi e omaggi. Nelle sale infine Madame Web di S.J. Clarkson, I tre moschettieri – Milady di Martin Bourboulon, ‘A Muzzarell’ di Diego Santangelo, Maschile Plurale di Alessandro Guida e per i più piccini esce il bel film d’animazione Le avventure del piccolo Nicolas di Amandine Fredon – primo lungometraggio sul personaggio creato da René Goscinny -.

Nei cinema dall’1 febbraio

 

 

Nelle sale da giovedì 25 gennaio

L’attesa è finita, esce oggi nei cinema quello che è il titolo più atteso della stagione, il pluripremiato Povere creature! di Yorgos Lanthimos, inoltre pluricandidato agli Oscar del prossimo 10 marzo. Una donna, morta suicida, viene riportata in vita da uno scienziato folle che le impianta nel cervello il feto della creatura che portava in grembo. Bella Baxter, questo il suo nome, riparte da zero e affamata com’è di vita, desiderio e sperimentazioni decide di partire alla scoperta del mondo assieme a un avvocato vanesio. Da Lisbona a Parigi, a fare le spese della voglia di conoscenza e di libertà senza filtri della donna sarà il genere maschile… Una storia di emancipazione e rivalsa femminile ambientata in epoca vittoriana divertente, esplosiva, provocatoria, esagerata a tratti forse troppo, colorata e di potente e vivace bellezza estetica, Emma Stone è superlativa, ma anche gli interpreti maschili – Mark Ruffalo e Willem Defoe – non sono da meno. Il secondo film che abbiamo visto è Dieci minuti diretto da Maria Sole Tognazzi e tratto dalle pagine di Chiara Gamberale. Qui la protagonista è Bianca, una donna precipitata nella depressione dopo essere stata mollata dal marito a cui la psicoterapeuta consiglierà di impegnare per un mese dieci minuti al giorno in una cosa nuova, mai fatta prima, per capire qualcosa di più di se stessa e provare a guardare avanti. Una commedia drammatica intima e riflessiva, brava Barbara Ronchi, perfetta Margherita Buy. Proseguiamo con La quercia e i suoi abitanti, il documentario di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux alla scoperta degli abitanti di una quercia francese di 210 anni nel corso delle quattro stagioni, di giorno e di notte. Niente umani, nessuna parola, soltanto i rumori della natura e i suoni degli animali, che meraviglia, e quanta vita, non sempre armonica e idilliaca ma piena di conflitti, nei titoli  di coda i nomi dei protagonisti. Finiamo la nostra presentazione settimanale con Tutti tranne te, la commedia romantica di Will Gluck i cui protagonisti sono Ben e Bea i quali, dopo una notte di sesso qualche anno prima, si ritrovano a Sydney per le nozze tra la sorella di lei e un’ amica di lui dove i due faranno finta di stare insieme, Bea per allontanare il suo ex, Ben per riavvicinare la sua… Si sa come vanno a finire queste cose, e anche se è tutto prevedibile e già visto viene voglia di partire per l’Australia domani. Sono usciti anche I soliti idioti 3 – Il ritorno di Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio e Martino Ferro, Appuntamento a Land’s End di Gilles McKinnon, Arf, il film d’animazione di Simona Cornacchia e Anna Russo e Lala di Ludovica Fales.

Nelle sale dal 18 gennaio

Dei nove titoli in arrivo oggi nelle sale ne abbiamo visti tre, iniziamo la nostra consueta presentazione da The Holdovers – Lezioni di vita, il film di Alexander Payne il cui protagonista è Paul Hunham, professore di lettere burbero, trasandato, maleodorante e detestato da alunni e colleghi ritrovatosi a dover passare il periodo natalizio nel college del New England dove insegna con alcuni allievi che non possono tornare a casa per le feste. Alla fine ne resterà uno soltanto, un allievo difficile, più la cuoca in lutto e l’isolamento forzato accorcerà le distanze e le riluttanze tra queste tre persone ai margini le quali, grazie alla vicendevole comprensione, usciranno cambiate. Un racconto di formazione ambientato nel 1970 amaro e allo stesso tempo dolce, pieno di spunti e riflessioni, dai dialoghi ben scritti e con un Paul Giamatti in stato di grazia di cui alla fine della storia ci innamoriamo. Torna nelle sale Leonardo Pieraccioni con Pare parecchio Parigi, storia – tratta da una vicenda accaduta davvero nel 1982 – di tre fratelli che decidono di accontentare il desiderio di vedere Parigi del padre malato. Ma l’uomo, che è quasi cieco, non è in condizione di andare così lontano e così i tre noleggiano un camper e girano attorno al maneggio di famiglia facendogli però credere di portarlo nella Ville Lumière. Un viaggio che non è un viaggio, dove si parla di famiglia e seconde possibilità, gradevole e poco più. Al centro di Il punto di rugiada di Marco Risi ci sono due giovani di diversa estrazione sociale condannati – uno per spaccio di droga, l’altro per aver provocato, da ubriaco, un incidente – a prestare servizio per un anno, come misura alternativa al carcere, in una elegante casa di riposo per anziani. Saranno gli ospiti di Villa Bianca – interpretati da magnifici attori di teatro: Massimo De Francovich, Erika Blanc, Luigi Diberti, Elena Cotta e l’elenco continua… – a cambiare per sempre i due ragazzi deragliati e Marco Risi lo racconta con garbo e commozione regalandoci una bellissima, umanissima, struggente, intensa e mai pietistica commedia drammatica, che poi è una lettera d’amore al suo papà Dino. Escono anche The Piper di Erlingur Thoroddsen, Il fantasma di Canterville di Kim Burdon e Robert Chandler, L’anima in pace di Ciro Formisano,Yannick – La rivincita dello spettatore di Quentin Dupieux, il documentario sulla disabilità mentale Kripton di Francesco Munzi e poi prendete nota che da lunedì 22 a mercoledì 24 gennaio torna nelle sale fresco di restauro – a 45 anni dalla sua uscita – Il cacciatore di Michael Cimino, capolavoro da vedere o rivedere, tre ore e tre minuti che si vorrebbe non finissero mai.

Nei cinema da giovedì 11 gennaio

Non sono molti i titoli in arrivo nella sale questo secondo giovedì di gennaio, noi ne abbiamo visti tre, iniziamo la nostra consueta presentazione da Enea, la seconda regia di (e con) Pietro Castellitto che racconta la storia di due trentenni di estrazione borghese, entrambi annoiati e nichilisti, spacciatori di droga e frequentatori di feste esagerate. Quando Enea finisce in un traffico più grande di lui le cose si complicano. Romanticismo e violenza, vita e morte, eccessi e ambizioni, non sempre si capisce tutto ma di certo non mancano fantasia e talento. Al centro di Chi segna vince del regista neozelandese Taika Waititi c’è invece una storia vera, quella della partecipazione della Nazionale delle Samoa Americane – ritenuta la più scarsa al mondo – alle qualificazioni per i mondiali di calcio del 2014. Ad allenarla c’era Thomas Rongen, ex giocatore olandese che aveva guidato la Nazionale Under 20 degli Stati Uniti. Un film bizzarro, scombinato ma divertito e divertente, godibile e trascinante. Finiamo la nostra carrellata con Viaggio in Giappone di Élise Girard, la cui protagonista è Sidonie, scrittrice francese di successo che ha smesso di scrivere dopo la morte dell’amato marito. Il viaggio in Giappone – dove è stata invitata per presentare la riedizione del suo primo libro – e l’incontro con l’editore locale potrebbero aiutarla a guardare avanti, sempreché riesca a sciogliere i legami col passato. Un viaggio interiore ma non solo – si vede molto Giappone, un Giappone tra l’altro segreto, contemplativo, quasi deserto -, intimo, semplice ed estremamente elegante, ricco di sfumature e dettagli, dal passo lento forse troppo che può avvolgere e ammaliare oppure tediare, in ogni modo la presenza di Isabelle Huppert è ancora una volta garanzia di fascino e qualità impareggiabili. Nelle sale da oggi infine The Beekeeper di David Ayer, Deserto particular di Aly Muritiba, Peripheric Love di Luc Walpoth.

 

Nei cinema dal 14 dicembre

Sono davvero tanti i film in arrivo nelle sale questo giovedì di metà dicembre, ce ne è per i gusti cinematografici di tutti, iniziamo la nostra consueta presentazione settimanale da Santocielo, la commedia diretta da Francesco Amato con Salvo Ficarra e Valentino Picone. L’angelo Aristide (Picone con parrucca bionda) viene spedito sulla Terra da Dio con una missione precisa, toccare un ventre di donna che dia poi i natali a un nuovo Messia che salvi l’umanità. Ma l’angelo si rivela un pasticcione, la sua mano si va difatti a posare per sbaglio su Nicola (Ficarra), appena conosciuto in un bar. L’uomo – un tipo molto bigotto, che peraltro sta per separarsi dalla moglie psicologa – resterà incinto. Quanto sono infinite le vie dell’amore… e la storia si dipana tra equivoci, situazioni, spunti, riflessioni e sorprese, il tutto nello stile e nelle corde del duo siciliano, garbato e mai volgare. Però si dilunga e si ride poco. Protagonista di Wonka di Paul King è il cioccolatiere Willy Wonka, di cui il film racconta le origini e le dis/avventure vissute fino all’apertura della famosa fabbrica di squisitezze. Magia, colore, atmosfere, si canta, si balla, si salta, si vola, ci si diverte con gusto e ci si rilassa tra citazioni e rimandi a molto cinema, Timotée Chalamet è un ottimo Wonka, bravi Olivia Colman nei panni della proprietaria della locanda e Rowan Atkinson in quelli di un prete irriverente, applausi a Hugh Grant formato 20 centimetri. Insomma, accomodatevi, con e senza bambini a seguito. Torna nelle sale Michael Mann con Ferrari, un film che si sofferma su qualche mese della vita dell’ingegnere Enzo Ferrari – correva l’anno 1957 – tra la partecipazione alla Mille Miglia – nel corso della quale morirono, nell’incidente di Guidizzolo, oltreché il pilota nove spettatori di cui cinque bambini -, l’elaborazione del lutto per la perdita, a causa di distrofia muscolare, del figlio Dino, i problemi economici dell’azienda – la concorrenza con Maserati era pressante – e quelli con la moglie Laura. Belle le sequenza sportive, bellissima quella dell’incidente, il resto è un po’ piatto quindi deludente. Nei cinema da oggi Adagio di Stefano Sollima, il cui protagonista è Manuel, un ragazzo di 16 anni ricattato da tre sbirri corrotti che lo costringono a girare un video durante un festino al quale partecipa un politico vestito da donna. Il giovane riesce a sottrarsi e a fuggire, lo aiuteranno due amici malavitosi del padre in cerca di redenzione. Un noir – ambientato in una Roma criminale e degradata tra interruzioni di elettricità e incendi – cupo, duro, notturno e disperato molto ben girato – notevole la scena finale nella stazione Tiburtina – ma dalla trama un po’ farraginosa che fatica ad appassionare, tra l’altro gli attori spesso sussurrano e non sempre si riesce a capire cosa dicono. L’ultimo film che abbiamo visto è lo spagnolo 20.000 specie di api di Estibaliz Arresola Solaguren, una storia – ambientata in un villaggio basco – sull’identità di genere e sulle difficoltà di un bambino che si chiama Aitor ma che si sente Lucia. Bravissima la protagonista Sofia Otero. Nelle sale infine Il maestro giardiniere di Paul Schrader, Giorni felici di Simone Petralia e il film d’animazione Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa di Michel Ocelot.

 

Nei cinema dal 30 novembre

Oltreché il ritorno del celebre re del terrore di Diabolik chi sei? dei fratelli Manetti – che non abbiamo visto – l’ultimo giovedì di novembre vede l’arrivo nelle sale di molti altri film di diverso genere per i gusti di ciascuno, iniziamo la nostra abituale carrellata settimanale da La guerra dei nonnila commedia diretta da Gianluca Ansanelli i cui protagonisti sono due consuoceri agli antipodi. Il nonno paterno è un cialtrone caciarone che permette ai nipoti ogni cosa mentre l’altro, quello materno, è il suo opposto, premuroso e metodico. Quando i genitori dei tre ragazzi devono andare in trasferta a Dubai per lavoro tra i due, lasciati ad accudire i nipoti, nascerà una competizione senza esclusione di colpi. Equivoci, gag e litigi con presa di coscienza finale di entrambi, il film è una commedia leggera e mai volgare che si lascia vedere, e poi la coppia di mattatori composta da Vincenzo Salemme e Max Tortora funziona. Al centro de I limoni d’inverno di Caterina Carone ci sono invece Pietro Lorenzi – un solitario professore di lettere in pensione, malato di Alzheimer – ed Eleonora, appena venuta ad abitare nell’appartamento di fronte col marito fotografo, di cui è l’agente. Quando Luca parte per New York per una mostra Pietro ed Eleonora iniziano a parlarsi e a confidarsi, complici i loro terrazzi l’uno di fronte all’altro e la passione per piante e fiori. Essere felici è sempre possibile…, il film lo sussurra con grazia, garbo e tenerezza estremi e senza effetti speciali, Teresa Saponangelo è ancora una volta perfetta e quanto è bravo Christian De Sica in versione drammatica. Protagonisti dell’intenso Il cielo brucia di Christian Petzold sono due giovani amici berlinesi, Leon e Felix, rifugiatisi nella casa di famiglia del secondo sul Mar Baltico laddove incontreranno Nadja, l’editore di Leon e un aitante bagnino. Convivere non sarà facile tantopiù che la foresta attorno sta andando a fuoco. Escono oggi inoltre Home Education – Le regole del male di Andrea Niada, Silent Night – Il silenzio della vendetta di John Woo, Palazzina Laf di Michele Riondino, Un anno difficile di Oliver Nakache ed Eric Toledano, Con la grazia di un Dio di Alessandro Roja, Godzilla Minus One di Takashi Yamasaki, Gli altri di Daniele Salvo, Doppia coppia di Igor Biddau e poi prendete nota che da oggi è distribuito in alcune sale Il paese del melodramma, il film di Francesco Barilli – tornato dietro la cinepresa dopo lunghissimo tempo – con Luc Merenda nei panni di una Morte dai lunghi capelli, intenta a pedinare Carlo Gandolfi – ex talentuoso cantante lirico sprofondato nell’alcool dopo la morte in un incidente aereo della moglie e della figlioletta – per convincerlo a mollare la bottiglia e a prepararsi per il Macbeth di Verdi, opera dove muoiono tutti. Un film, non a caso ambientato a Parma, culla del melodramma, che si muove tra più generi e che è indubbiamente coraggioso e interessante, per quanto non facile da incasellare e soprattutto da indirizzare.

 

 

 

 

 

 

Nei cinema da giovedì 16 novembre

Hunger games. La ballata dell’usignolo – che peraltro non abbiamo visto – ma non solo…,:sono davvero tanti i titoli in arrivo nelle sale da questo terzo giovedì di novembre, ce ne è per i gusti di ognuno, iniziamo la nostra consueta presentazione settimanale da The Old Oak, il 27esimo – si spera non ultimo – film di Ken Loach ambientato in una cittadina dell’Inghilterra del Nord laddove, a fatica, sopravvive un pub il cui proprietario solidarizza con una profuga siriana appena arrivata in città assieme alla sua e altre famiglie, solidarietà per nulla gradita ai frequentatori abituali del locale. Non sarà il film migliore del regista britannico ma è un altro bel film, semplice e malinconico, pieno di spunti e riflessioni e con un finale che si apre alla speranza. Proseguiamo con Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo? di Kristoffer Borgli. Qui il protagonista è un grigio e ordinario professore di biologia che inizia a palesarsi nei sogni (ma anche negli incubi) di molte persone. La celebrità iniziale gli si ritorcerà presto contro… Alcune settimane fa vi parlammo di Sick by Myself, precedente film del regista norvegese che continua anche in questa commedia a riflettere sugli aspetti e gli effetti della notorietà di un signor Nessuno confermando la sua predilezione per le storie disturbanti, bravo Nicholas Cage. È Misericordia di Emma Dante il nostro colpo di fulmine settimanale: tre donne, amiche della madre morta e come lei prostitute, allevano e si prendono cura in una casa miserabile in un angolo di Sicilia di Arturo, ora 18enne ancora bambino che non parla ma gira su se stesso e balla con una luce di meravigliosa innocenza e bellezza negli occhi nonostante le minacce del padre orco/porco che, ricambiato, lo detesta. Una storia di resistenza, solitudine e speranza al femminile che è Poesia pura, la preparazione della valigia di Arturo è la più toccante scena d’amore vista ultimamente al cinema, non perdetevi Misericordia, vi si conficcherà nel cuore. Nelle sale da oggi inoltre Mimi – Il principe delle tenebre, l’horror di Brando De Sica dove, in una Napoli ancestrale e magica, un pizzaiolo bullizzato per i suoi piedi deformi incontra e si innamora di una giovinetta infelice come lui che ama Dracula e che non a caso si fa chiamare Carmilla con la erre. Tra rimandi a molto cinema horror e un omaggio al celebre nonno Brando De Sica miscela generi con entusiasmo denotando stoffa e talento. Chiudiamo la nostra carrellata con La sedia di Gianluca Vassallo, dove la sedia del titolo è la sedia la numero 1 progettata nel 1974 da Enzo Mari, unica eredità paterna, assieme a una pistola, che Pietro trascina come una croce in una Sardegna assolata, deserta e sospesa nel tempo, alla ricerca del fratello Andrea che non vede da anni e col quale contenderseli. Il cammino sarà lungo, costellato da incontri con varia e bizzarra umanità. La sedia è un film tutt’altro che facile, è duro, è metaforico e simbolico e lo è troppo, faticando così ad arrivare allo spettatore ma c’è coraggio e c’è un grande sforzo produttivo, munitevi di pazienza e se siete liberi da impegni accomodatevi alla proiezione di lunedì 20 novembre alle 21.30 all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano (in piazza XXV Aprile 8) alla presenza del regista e dell’interprete principale Michele Sarti. Sono usciti inoltre Thanksgiving di Eli Roth, BlackBarry di Matt Johnson, il fluviale Trenque Lauquen di Laura Cittadella, L’altra via di Saverio Cappello e poi prendete nota che da lunedì 20 a mercoledì 22 novembre arriva nei cinema Dallamericaruso – il concerto perduto, il film di Walter Veltroni che ci fa rivivere il concerto del 1986 al Village Gate di New York nonché la genesi e la nascita, a Sorrento, del brano Caruso.

Nei cinema dal 2 novembre

Sono molte le pellicole arrivate nelle sale questo primo giovedì di novembre, iniziamo la nostra presentazione settimanale con un titolo uscito l’altro ieri, Comandante, il film di Edoardo De Angelis che racconta la storia vera di Salvatore Todaro il quale, nel 1941, al comando del sommergibile Cappellini, dopo aver affondato nell’oceano Atlantico una nave belga – il Belgio tra l’altro era formalmente un paese neutrale – non esitò a salvare i 26 naufragi inermi del Kabalo, salvataggio che lo costrinse a dover navigare in emersione per tre giorni, fino a un porto sicuro dove farli sbarcare. Una vicenda di ieri – quella di un uomo, un militare, capace di una scelta umana nella totale disumanità della guerra – per parlare di oggi, Comandante è un film in equilibrio tra più generi solido, potente, claustrofobico, trascinante, orgoglioso e coraggioso, Pierfrancesco Favino è bravo, funziona il resto del cast. Vera pure la storia al centro di Joika – A un passo dal sogno di James Napier Robertson, un film d’impianto classico tinto di nero su Joy Womack, prima americana ammessa nel corpo di ballo del Bolshoi di Mosca, col sogno di diventarne la prima ballerina. Nelle sale inoltre Il libro delle soluzioni, la divertente ironica commedia sulla creatività di Michel Gondry il cui protagonista è un giovane regista Il quale porta tutta la troupe in un villaggio delle Cevennes a casa di una zia laddove si mette a scrivere il soggetto del suo film e soprattutto mette a punto il Libro delle soluzioni, con la soluzione a tutti i problemi. Gli altri film nei cinema da oggi sono Five Nights at Freddy’s di Emma Tammi,The New Toy di James Huth, La guerra del Tiburtino III di Luca Guaiano, Dirty Difficult Dangerous di Wistam Charaf, À la Recherche di Giulio Base e infine prendete nota che da lunedì 6 a mercoledì 8 novembre uscirà Posso entrare? An Ode To Naples il bel viaggio di Trudie Styler alla scoperta del capoluogo partenopeo, oltre luoghi comuni e cose trite e straviste – e che meraviglia i filmati messi a disposizione dall’Istituto Luce, su tutti quelli dell’eruzione del Vesuvio del 1944 – mentre da domenica 5 a mercoledì 8 novembre arriva nelle sale Callas – Parigi 1958, il film concerto di Tom Volf, un gradito regalo per gli appassionati del divino soprano, ma non solo.

 

Nei cinema dal 26 ottobre

Dei titoli in arrivo nelle sale questo giovedì di fine ottobre ne abbiamo visti due, partiamo da C’è ancora domani, il buon esordio alla regia di Paola Cortellesi. Ambientato nella Roma del 1946 e girato nel bianco e nero del tempo il film racconta la storia di una famiglia – composta da moglie, marito e tre figli – dove Delia, donna di casa impegnata in molti lavoretti e sottomessa a un uomo violento, desidera soltanto che la figlia maggiore convoli a nozze col suo fidanzato d’estrazione borghese e abbia una vita migliore della sua. Intanto le viene consegnata una lettera il cui contenuto non saremo certo noi a svelare… Ha vinto la Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes Anatomia di una caduta, il film di Justine Triet ambientato in uno chalet sulle Alpi francesi dove vivono la scrittrice tedesca Sandra Voyter, il marito Samuel Maleski, il figlio non vedente Daniel e il suo cane. Quando Samuel viene trovato morto davanti casa – è precipitato dalla mansarda: suicidio oppure omicidio? – i sospetti ricadono sulla moglie e durante il processo la vita della coppia verrà letteralmente scandagliata ed esplorata facendone affiorare problemi, accuse, difficoltà. Una storia inquietante, tesissima e attraversata da molta ambiguità messa in scena magnificamente, magistrale l’interpretazione di Sandra Hüller, molto bravi Swann Arlaud nel ruolo dell’avvocato difensore e Milo Machado Graner in quello di Daniel, se potete vedetelo in edizione originale. Nelle sale infine Saw X di Kevin Greutert, Retribution di Nimród Antal, Yuku e il fiore dell’Himalaya di Arnaud Demuynck e Rémi Durin, e Petites – La vita che vorrei …per te di Julie Lerat-Gersant.

Nelle sale da giovedì 13 ottobre

Sono diversi i titoli in arrivo nelle sale da questo secondo giovedì di ottobre, noi ne abbiamo visti soltanto due, iniziamo da quello di sicuro più atteso, Dogman, il film di Luc Besson che racconta la storia di Doug, un uomo che vive in dei locali fatiscenti assieme a tantissimi cani, sua unica ragione di vita e innanzitutto di sopravvivenza da quando era un ragazzino – il padre feroce lo costrinse a vivere in gabbia con dei cani – e che lo aiutano in tutto. Un film dolente e sofferto con un attore magnifico, Caleb Landry Jones, e quanto sono bravi anche i cani, dal più piccolo fino allo splendido dobermann. Proseguiamo con L’ultima volta che siamo stati bambini, il convincente esordio alla regia di Claudio Bisio, una storia – tratta dal libro omonimo di Fabio Bartolomei, ambientata nella Roma del 1943, nei giorni del rastrellamento del ghetto – i cui protagonisti sono Italo, Cosimo e Vanda, tre ragazzini molto amici per quanto di molto differente estrazione i quali, quando il loro coetaneo Riccardo viene preso per essere portato in un campo di concentramento, si mettono in viaggio destinazione Germania lungo i binari della ferrovia per andare a liberarlo. A inseguirli ci sono Agnese, suora dell’orfanotrofio che accoglie Vanda, e il fratello di Italo, un soldato fascista. Il dramma e l’orrore immane della guerra raccontata ad altezza di bambino, con misura, i toni giusti e molto cuore. Nelle sale poi ll mio grosso grasso matrimonio greco 3 di Nia Vardalos, Inu-Oh di Masaaki Yuasa, Normale di Olivier Babinet, Doppio passo di Lorenzo Borghini e Gli ospiti di Svevo Moltrasio.

Nel cinema dal 5 ottobre

Arriva un po’ di tutto nelle sale questo primo giovedì di ottobre – tra commedie, horrror e animazione -, iniziamo la nostra carrellata settimanale da Nata per te, il film che Fabio Mollo ha tratto dalla storia vera di Luca Trapanese, primo single omosessuale riuscito in Italia ad adottare una bimba con la sindrome di Down abbandonata in ospedale. Nata per te ripercorre tutte le tappe di una vicenda a lieto fine e lo fa con sobrietà, emozionando senza eccessi, il che non era per niente facile, bravo il protagonista Pierluigi Gigante, bravissime le interpreti a suo fianco, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Antonia Truppo e Iaia Forte. Conquista i nostri cuori anche L’imprevedibile viaggio di Harold Fry, il film diretto da Hettie MacDonald il cui protagonista è Harold Fry, un pensionato che all’improvviso molla a casa la moglie Maureen e si mette in cammino per andare a trovare Queenie Hennessy, vecchia collega del birrificio, malata terminale in una residenza per anziani. Harold è convinto che il suo viaggio la terrà in vita e il percorso, che è un percorso dell’anima di espiazione e redenzione, è lunghissimo e attraversa tutta l’Inghilterra fino ai confini con la Scozia tra incontri stravaganti, l’attenzione dei media nonché di molte persone che si uniranno al suo cammino per alcuni tratti. Due attori in stato di grazia e di totale adesione ai personaggi interpretati – nei panni di Harold c’è Jim Broadbent, in quelli della moglie c’è Penelope Wilton -, che si parlano con sguardi che valgono più di molte parole. Nelle sale da oggi anche La moglie di Tchaikovsky, il bellissimo e molto raffinato film di Kirill Serebrennikov che ricostruisce le nozze copertura tra il celebre compositore russo (che era gay) e Antonina Miljukova, nozze qui raccontate attraverso lo sguardo della giovane donna (ottima l’interprete Ekaterina Ermishina) il cui sentimento d’amore si tramuta via via in ossessione. Arriva poi dalla Norvegia Sick of Myself, la feroce respingente impietosa commedia opera prima di Kristoffer Borgli i cui protagonisti sono Signe e Thomas, entrambi ossessionati dalla voglia di apparire e di essere notati, subito in sala a scoprire in che modo… Nelle sale inoltre L’esorcista – Il credente di David Gordon Green, Volevo un figlio maschio di Neri Parenti, Arkie e la magia delle luci di Ricard Cussó e Tania Vincent, Kafka a Teheran di Ali Asgari e Alireza Khatami, Phobia di Antonio Abbate e La fortuna è in un altro biscotto di Marco Placanica.

Nelle sale dal 28 settembre

Non sono tantissime le novità in arrivo nelle sale da oggi, l’unica che abbiamo visto è il molto atteso Asteroid City di Wes Anderson, i cui protagonisti – siamo nel 1955 – sono una serie di personaggi convenuti in una cittadina immaginaria in mezzo al deserto – Asteroid City – per un convegno di astronomia, la Junior Stargazer. Ci sarà un incontro molto ravvicinato con un alieno caduto dal cielo e gli ospiti, messi dall’esercito in quarantena, saranno costretti a vivere in cattività. Le paure, le ossessioni e le paranoie messe in scena da Anderson col suo stile inconfondibile a iniziare da quello delle inquadrature, sempre surreale e ironico, tra autocitazioni e ripetizioni, da prendere o da lasciare. Ricco il cast, ci sono Jason Schwartzman, Tom Hanks, Matt Dillon, Tilda Swinton, Scarlett Johansson e Adrien Brody. Nelle sale inoltre The Creator di Gareth Edwards, The Palace di Roman Polański, Talk to Me di Danny Philippou e Michael Philippou, Paw Patrol – Il super film di Cal Brunker e Non credo in niente di Alessandro Marzullo.