Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

CINEMA: “Amour” di Michael Haneke

Nella prima scena di Amour la tragedia si è già compiuta, poi il nastro si riavvolge e la fine viene raccontata dal suo inizio.
Georges e Anne sono due ottantenni, sono sposati da una vita, amano la musica e la lettura e vivono sereni in una bella casa zeppa di libri e di memorie.
Una sera come tante un ictus paralizza Anne e paralizza le loro vite; lei affronterà la disabilità con coraggio e dignità, Georges l’accudirà con amore e dolcezza.
Haneke racconta il calvario di dolore e la crudeltà del declino che porteranno alla sequenza iniziale del film con uno stile rigoroso e con un linguaggio essenziale e sorvegliato che evidenzia le prove degli attori.
Già, gli attori: definire Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva magnifici è quasi riduttivo, e a Isabelle Huppert nel ruolo della figlia Eva bastano poche scene per confermare la sua grandezza.
Amour
è un film bello e importante, in sala si partecipa e si soffre.

CINEMA: Tutti i santi giorni, di Paolo Virzì

Guido è colto, timido, raffinato, gentile ma fa il portiere di notte in un albergo; Antonia è disordinata, sboccata, irrequieta, è una cantautrice talentuosa ma si guadagna da vivere lavorando in un autonoleggio. Guido e Antonia non si assomigliano per nulla e in nulla ma vivono insieme da anni in un condominio alla periferia di Roma e si amano tutti i santi giorni tra problemi, incomprensioni, decisioni che non vedranno la luce, entusiasmi, amarezze e sconfitte.
Luca Marinelli interpreta Guido, Federica Victoria Caiozzo in arte Thony è Antonia, a dirigerli c’è Paolo Virzì e il risultato è una commedia romantica dedicata ai trenta/quarantenni di questa società in caduta libera che non li vede e li maltratta: ma Guido e Antonia si rialzano e continuano a guardare avanti e la fiducia del regista di Livorno conquista e contagia, adesso più che mai.
I.d’A.

 

Cinema: “The Story of Film” di Mark Cousins

Il cinema dalle origini ai giorni nostri in novecento minuti: Mark Cousins prende lo spettatore per mano e attraverso i protagonisti, i luoghi, gli stili, le storie e la Storia – tra collegamenti, linguaggi, rimandi, curiosità, scoperte e sorprese – racconta le cinematografie di tutto il mondo e di tutti i tempi.
Le 15 ore sono suddivise in 15 episodi di 62 minuti ciascuno: l’appassionante viaggio narrativo – distribuito da Bim – è uscito solo in alcune città; a Milano l’Anteo programma due episodi alla volta e le proiezioni – iniziate il 25 settembre con le invenzioni di Thomas Edison e dei Fratelli Lumière – si concluderanno l’11 novembre con le puntate dedicate agli anni 2000 e al futuro dei film.
Quattro spettacoli al martedì, uno solo la domenica mattina alle 11, e ogni volta si esce dal cinema con il desiderio di vedere, oppure rivedere, tanti film.
Per il calendario delle proiezioni e per altre notizie c’è il sito www.spaziocinema.info .
Ilaria d’Andria

 

Cinema: E’ stato il figlio, di Daniele Ciprì

Non è stato il figlio, ma chi ha ucciso Nicola Ciraulo è l’unico a poter mantenere il benessere della famiglia.
Periferia di Palermo: la famiglia Ciraulo è povera ma non disperata, tira avanti a fatica ma tira avanti; a seguito della peggiore delle disgrazie i Ciraulo vengono inghiottiti in un vortice di finta ricchezza e diventano anime miserabili. Fino al mostruoso teorema finale.
Daniele Ciprì debutta bene alla regia senza Franco Maresco mischiando toni e generi in una storia senza uno spiraglio di luce e di speranza ambientata in Sicilia ma girata in Puglia, Toni Servillo conferma la sua bravura ma segniamoci due nomi: Fabrizio Falco nel ruolo del figlio Tancredi (premiato a Venezia) e Aurora Quattrocchi in quello di nonna Rosa.
Ilaria d’Andria