Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

Cinema: “Amiche da morire” di Giorgia Farina

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Mare del nostro Sud, un’isoletta immaginaria baciata dal sole e dai cliché.

Crocetta è tradita dalla madre, Gilda dai clienti, Olivia dal marito: diversamente tradite e ugualmente inseguite dai preconcetti sociali e culturali del posto e dalle chiacchiere delle comari le tre donne si coalizzano e tra colpi di scena – e di pistola – sfidano compromessi, sottomissioni e devozioni e diventano Amiche da morire.

Sabrina Impacciatore, Claudia Gerini e Cristiana Capotondi sono in stato di grazia, Vinicio Marchioni è perfetto, è sempre un piacere ritrovare Marina Confalone e se desiderate trascorrere un paio d’ore divertenti e scacciapensieri accomodatevi in sala: Giorgia Farina debutta alla regia con una commedia rosa tinteggiata di nero che fa per voi.

Cinema: “Tutti contro tutti” di Rolando Ravello

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Condominio popolare alla periferia di Roma: per Agostino e famiglia è una giornata di festa, si celebra la Prima Comunione di Lorenzo, quindi bisogna vestirsi adatti all’occasione e uscire tutti. Già, tutti: così la casa resta incustodita, un’altra famiglia ne cambia la serratura, e la occupa. Da questo momento inizia una guerra tra poveri fatta di resistenza, indifferenza e (poca) solidarietà e alla fine Agostino non riavrà casa sua e neppure si sa se riuscirà a entrare in un’altra – il finale resta aperto – perché, come ricorda il titolo, sono Tutti contro tutti, anche in famiglia. Rolando Ravello – volto noto del cinema e prima ancora della televisione – debutta alla regia raccontando il disagio sociale attraverso una storia realmente accaduta e il film pur con alcune imperfezioni di stile è autentico e genuino, si fa vedere con piacere e si fa volere molto bene. Si sorride e si ride, amarissimo

Cinema: “Anna Karenina” di Joe Wright

Dopo Victor Hugo, a distanza di poche settimane, ecco a noi Lev Tolstoj: un altro celebre romanzo, l’ennesima trasposizione cinematografica.

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Amori felici e amori infelici, l’adulterio, i condizionamenti, le regole e le ipocrisie della società nella Russia del diciannovesimo secolo: la storia di Anna Karenina è nota, il finale sotto il treno è notissimo, le tematiche sono eterne senza tempo né luoghi e così il regista Joe Wright e lo sceneggiatore Tom Stoppard non volano a Mosca e neppure a San Pietroburgo ma allestiscono le vicende – spalmate da Tolstoj in mille e passa pagine – dietro le quinte di un teatro.

Ci sono le stanze, la stazione – soprattutto i treni –, e ancora le stalle dei cavalli e il ballo, non mancano certo le distese di neve e quelle di verde, gli abiti sono belli, i fili di perle luccicano, la musica è continua e il film si fa vedere però i moti del cuore restano congelati e distanti e di conseguenza si partecipa poco, non si palpita e le emozioni latitano, almeno le mie.

Cinema: “Viva la libertà” di Roberto Andò

viva-la-liberta-la-locandina-del-film-264924_mediumLe votazioni sono prossime, i sondaggi danno in caduta libera il maggior partito di sinistra e allora Enrico Oliveri – segretario stanco e demotivato – si rende irreperibile e si rintana a Parigi da una ex fidanzata.

Da questo momento Viva la libertà di Roberto Andò si sdoppia in due storie che procedono parallele: mentre Enrico si rigenera ritrovando a Paris entusiasmo e linfa vitale, a Roma l’assistente Andrea Bottini ne rintraccia il gemello filosofo. Giovanni  – affetto da depressione bipolare e di casa in una clinica psichiatrica – sostituisce Enrico con gusto e gentile malizia, parla a giornalisti e sostenitori tralasciando le parole di rito, ricorre alla cultura citando Brecht e declamando versi, ri-accende la passione politica e ri-conquista simpatizzanti e percentuali.

Toni Servillo raddoppia interpretando Enrico e Giovanni ed è immenso e magnifico se possibile più di sempre, ottima la prova di Valerio Mastandrea nel ruolo di Andrea e bravi tutti gli altri attori (prezioso il cameo di Gianrico Tedeschi) di un film che racconta la politica italiana con garbo, leggerezza e un po’ di malinconia.

Insomma, dovreste proprio correre a vedere Viva la libertà.

Cinema: “Les Misérables” di Tom Hooper

les_miserables_ver11Molti hanno trovato non tutti gli attori/cantanti dell’ennesima trasposizione del popolare romanzo di Victor Hugo ambientato nella Francia del diciannovesimo secolo intonati al ruolo, in alcuni casi anche sfiatati ma prima di tutto imparagonabili agli interpreti del passato, lo svolgimento piatto, appesantito dai primi piani, privo di emozioni e lungo per non dire sfinente; invece chi scrive è stata inghiottita dal musical di Tom Hooper e travolta da vite, destini e riscatti dell’ex galeotto Jean Valjean, dell’implacabile ispettore Javert,  di Cosette, Fantine, Eponine e via cantando.

La storia è stranota ma la messinscena firmata da Tom Hooper funziona benissimo, fila sontuosa, dinamica e spedita senza un momento di noia, emoziona e vibra, con gli attori che cantano “dal vivo”, e poi è pure in versione originale con sottotitoli, per fortuna.

Si partecipa e si piange, portate i fazzoletti.

Qualcuno di voi ha visto Les Misérables? Vi è piaciuto?

Cinema: “Flight” di Robert Zemeckis

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Oltre “Lincoln”, “Quartet” e “Django Unchained” nelle sale c’è anche il più che buon film diretto da Robert Zemeckis. La catastrofe nei cieli occupa la prima mezz’ora, poi Flight prosegue raccontando la catastrofe psicologica di Whip Whitaker, pilota assai dedito ad alcolici e droghe il quale, pur strafatto di vodka, è riuscito a far atterrare il suo aereo in avaria mettendo in salvo le vite di molti passeggeri.

Il dramma morale del comandante – eroe per i media, positivo ai test tossicologici –, la sua caduta nell’inferno delle dipendenze fino alla riconquista della dignità sono interpretati da Denzel Washington, sempre molto bravo e sempre molto bello.

Cinema: Quartet, di Dustin Hoffman

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A Beecham House – elegante casa di riposo per cantanti d’opera, direttori d’orchestra e musicisti immersa nel verde della campagna inglese – a parte qualche acciacco, qualche dispetto e antiche rivalità le giornate trascorrono uguali e l’amore per la musica, nutrimento del passato, alimenta il presente e tiene vivi e attivi gli ospiti. Un giorno arriva Jean Horton (Maggie Smith: applausi), stella della lirica che fu Gilda nel Rigoletto; in villa il soprano ritrova gli artisti con i quali cantò nel melodramma verdiano e presto ci sarà un concerto per raccogliere fondi per la residenza: le vicende della vita li allontanarono, la musica li riavvicina.

“Quartet” è un inno alla vita fresco e luminoso dove la malinconia viene stemperata dall’ironia e nei titoli di coda gli appassionati di musica potranno leggere una serie di note preziose.

Tarantino al cinema

djangoTarantino omaggia, Tarantino cita, Tarantino revisiona, Tarantino celebra, Tarantino ricorda, Tarantino riprende: a proposito di Django Unchained se ne sentono e se ne leggono tante fatto sta che il viaggio del dottor King Schultz e di Django (magnifico Christoph Waltz, grande Jamie Foxx) attraverso l’America degli orrori razzisti alla ricerca della moglie di quest’ultimo – schiava del perfido latifondista Calvin Candie,  interpretato da Leonardo DiCaprio più bravo di sempre – dura quasi tre ore e almeno per la sottoscritta il tempo è trascorso piacevolissimevolmente, inchiodata alla poltrona e senza un momento di noia.

Qualcuno di voi ha visto il film, altri pareri?

Due mostre al Museo del Novecento di Milano

museonovecentoClaudia Gian Ferrari si è spenta nel 2010: il Museo del Novecento (via Marconi, 1) la ricorda allestendo al piano terra la mostra “Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari, gallerista, collezionista e storica dell’arte”. E così i linguaggi, le espressioni e i concetti del secolo scorso sono ripercorsi da alcune opere – donate dalla famiglia – di artisti tra i quali Mario Sironi, Filippo De Pisis, Arturo Martini, Lucio Fontana, Giulio Paolini e Piero Manzoni oltreché da una selezione di cappelli e di abiti di Issey Miyake e da alcuni preziosi documenti, come una lettera del novembre 1982 indirizzata a Indro Montanelli.

Altro bell’omaggio al quarto piano del Museo: “Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche” ricorda l’esposizione curata da Bruno Munari nel 1962 nei negozi Olivetti di Milano e Venezia attraverso le opere cinetiche ricche di illusioni ottiche, percezioni e movimenti create dagli artisti del Gruppo N e del Gruppo T. Alcuni filmati, una selezione di testi e manifesti, un cortometraggio e altre testimonianze completano  il percorso che risulta moderno oggi, figuriamoci cinquant’anni fa.

Tutte e due le mostre proseguiranno fino al 3 marzo 2013.

Per gli orari, i prezzi dei biglietti e altre notizie: www.museodelnovecento.org

Cinema: “La bottega dei suicidi” di Patrice Leconte

la_bottega_dei_suicidi_locandina_1cbb747be7db4363be0837c3605f44beMa quanto è lugubre la città: senza colori, senza sole, senza vita, inquinata e trafficata.

Insomma, non ha proprio nulla per cui valga la pena andare avanti.

Per fortuna c’è la bottega condotta da Mishima Touvache e da sua moglie Lucrèce dove gli aspiranti suicidi tra lamette, corde e veleni e in un ambiente colorato e assai invitante hanno solo l’imbarazzo della scelta per farla finita.  I Mishima hanno due figli, già ben introdotti nel mestiere, e uno in arrivo. Alan invertirà le tendenze di famiglia e i suoi sorrisi contagiosi e la sua gioia di vivere metteranno in crisi gli affari.

Il cartone animato di Patrice Leconte è una fiaba nera dove il senso della morte viene trattato con umorismo, ironia, musica e canzoni.

Un consiglio: adulti al cinema, bambini a casa.

Ilaria d’Andria

“Alberto Garutti. Didascalia / Caption” – Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea

Trenta opere per raccontare un artista: succede al Padiglione d’Arte Contemporanea  di via Palestro 14 nella retrospettiva dedicata ad Alberto Garutti (Galbiate, 1948) dove una sfilata di lavori testimonia l’anello di congiunzione tra il luogo che li accoglie e le persone che ne fruiscono e che ci girano attorno, partecipando. Ogni opera è accompagnata da una didascalia che la spiega con estrema chiarezza e il lavoro di ricerca e di sperimentazione di Garutti continua attraverso i visitatori della mostra: diversi microfoni sono sparsi lungo il percorso per registrare le parole del pubblico – che formeranno un libro – , e per questo prima di iniziare il giro è necessario firmare una liberatoria.

Fino al 3 febbraio 2013 con ingresso gratuito da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì si chiude alle 22.30 e lunedì si apre alle 14.30.

Per altre notizie: www.comune.milano.it/pac

Carlo Erba al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano

“Carlo Erba. L’ innovazione in farmacia – L’ affascinante storia che ha trasformato una professione”. Milano, Museo della Scienza e della Tecnologia

 Una piccola preziosa mostra meritevole di una visita racconta una grande storia italiana: accade al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (via San Vittore 21) dove un percorso espositivo suddiviso in cinque sezioni e composto da oggetti, documenti inediti, fotografie, strumenti di lavoro, diari, interviste, filmati, campagne pubblicitarie e altro materiale – tutto proveniente dall’Archivio Erba – ripercorre la vicenda del farmacista Carlo Erba (1811 – 1888), creatore nel 1837 di un laboratorio a conduzione familiare destinato poi a diventare la prima azienda farmaceutica italiana.

Fino al 27 gennaio 2013 dalle 9.30 alle 17; sabato e festivi si chiude alle 18.30 e lunedì è chiuso.

I farmacisti entrano gratis, per i prezzi dei biglietti e per altre informazioni: www.museoscienza.org

Cinema: Ernest e Celestine

Celestine è una topina e vive “di sotto”; Ernest è un orso e vive “di sopra”. Dapprima si scontrano, poi – aiutati dalla comune passione per l’arte – si incontrano e si comprendono superando diffidenze e pregiudizi oltreché  paure reciproche. Ernest e Celestine è un cartone animato colmo di grazia e dolcezza e privo di stucchevolezze tratto dai libri illustrati di Gabrielle Vincent, sceneggiato da Daniel Pennac e realizzato dai registi Stéphane Aubier, Vincent Patar e Benjamin Renner con i colori morbidi e gentili dell’acquarello.

A Napoli – dove l’ho visto – lo proiettano solo di pomeriggio, stessa cosa a Milano: peccato, perché Ernest e Celestine piace ai bambini ma incanta ancora di più i grandi e non tutti i grandi possono andare al cinema di pomeriggio.

Cinema: La bicicletta verde

Wadjda ha dieci anni, vive a Riyadh e desidera tanto una bicicletta per sfidare il suo amico Abdullah: già, sembrerebbe un desiderio realizzabile ma non lo è per niente visto che lì le donne non possono andare in bicicletta – mina la loro virtù! -, non possono guidare, e la lista dei divieti continua nel bel film che la regista Haifaa Al-Mansour ha girato proprio in Arabia Saudita.

Ma Wadjda è tenace ed emancipata, sfida le restrizioni e alla fine correrà felice e sorridente assieme al suo amico Abdullah sulla bicicletta dei suoi sogni di colore verde, proprio come la speranza.

“Vulcano”. Mostra di Maxim Kantor – Milano, Fondazione Stelline

Rispetto al calendario iniziale dura all’incirca un mese in più la retrospettiva che Milano dedica all’artista russo: e così c’è tempo fino al 6 gennaio 2013 per scoprire linguaggi, contenuti, idee, stili, tematiche e colori di Maxim Kantor (Mosca, 1957).

Il percorso espositivo in corso nei due piani della Fondazione Stelline (corso Magenta, 61) abbraccia la carriera artistica di Kantor dal 1980 fino ad oggi mettendo in mostra venti dipinti – alcuni dei quali molto grandi – e la serie Vulcanus. Atlas dove l’artista illustra e commenta gli avvenimenti del secolo scorso e soprattutto quelli del suo paese.

Vulcano è visitabile tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 20.

Per i prezzi dei biglietti e altre notizie c’ è il sito www.stelline.it

Amore e Psiche a Milano

Amore e Psiche sfidano il gelo milanese, e incantano la città.

Tante persone di ogni età fanno la fila – e la fila è più o meno lunga, anche lunghissima, sempre composta, spesso al freddo – per  entrare a Palazzo Marino a contemplare le due meraviglie neoclassiche del Museo del Louvre ospiti di Milano fino al prossimo 13 gennaio.

Il consolidato appuntamento di Natale – arrivato alla quinta edizione – quest’anno celebra il tema dell’amore nella storia di Amore e Psiche mettendo a confronto la telaPsyché et l’Amour” del pittore parigino François Gérard (1770 – 1837) e la scultura “Amore e Psiche stanti” di Antonio Canova (1757 – 1822) in un allestimento che ha trasformato Sala Alessi in un suggestivo e scenografico giardino all’italiana. E le due diverse letture del mito  trasmettono il desiderio di ripassare Apuleio.

Tutti i giorni con ingresso gratuito dalle 9.30 alle 20 e giovedì fino alle 22.30. Per conoscere gli orari nei giorni prefestivi e festivi, le iniziative che affiancano Amore e Psiche e altre notizie:

amoreepsicheamilano.it    cultura.eni.com     comune.milano.it

“Daydream”. Fotografie di Irene Kung – Milano, Forma Galleria

Vi ricordate di Mare Nostrum, la bella mostra dedicata a Capri – ma non solo – che proponeva negli spazi della Certosa dell’isola le fotografie di Ferdinando Scianna e di Irene Kung? Ve la raccontai lo scorso agosto.

In mostra a Milano ritroviamo Damecuta ad Anacapri oltreché altre venti immagini dell’artista svizzera in un viaggio attorno al mondo dove le architetture (ci sono molta Cina e New York, ci sono anche il Pantheon di Roma e la Torre César Pelli di Milano) riemergono dal buio con una luminosità molto suggestiva e avvolte in un’atmosfera che sa quasi di fiabesco.

Fino al 23 febbraio 2013 a Forma Galleria (piazza Tito Lucrezio Caro, 1) con ingresso gratuito da martedì a venerdì dalle 10 alle 19, sabato dalle 12 alle 18 e su appuntamento.

Per altre notizie: www.formafoto.com

“Angiolo D’Andrea 1880 – 1942. Milano, Palazzo Morando

La riscoperta di un maestro tra Simbolismo e Novecento” – 

Elio Bracco comprò in blocco i quadri di Angiolo D’Andrea prima che l’artista morisse, salvandoli così dalla dispersione: oggi il Gruppo farmaceutico Bracco festeggia 85 anni mettendo in mostra le opere dell’artista friulano di stanza a Milano assieme ad alcuni pezzi prestati per l’occasione.

Il percorso racconta D’Andrea tra 140 lavori scandendone stili ed espressioni attraverso le chine, gli oli con soggetti sacri, le figure femminili, i monumenti, le vedute, i tanti paesaggi e ancora le nature morte. Ci sono anche le riproduzioni delle decorazioni architettoniche e scorrono in video i  mosaici del Camparino; in tanti abbiamo ammirato i mosaici Liberty sulle pareti del noto caffè milanese ma probabilmente pochi conoscono il nome dell’artista che li creati. La ricca mostra si conclude con una sezione dedicata a fotografie, lettere e altre testimonianze che ripercorrono la storia della dinastia Bracco.

Fino al 17 febbraio 2013 in via Sant’Andrea 6 con ingresso gratuito da martedì a domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.30.

Per altre notizie: www.mostraangiolodandrea.it