Derubata, svuotata, degradata, abbandonata, utilizzata come discarica, come rifugio dei casalesi, poi messa (invano) all’asta: è la Reggia di Carditello, vicino Caserta, meraviglia fra altre meraviglie borboniche (Palazzo Reale di Napoli, la Reggia di Capodimonte sempre a Napoli, quella di Portici, e l’elenco continua…), costruita nel 1787 come centro agricolo e lasciata nel corso del tempo sempre più andare fino all’acquisto da parte dello Stato, nel 2014.
Ma la Reggia perduta aveva un angelo custode tutto suo, un pastore di nome Tommaso Cestrone, che l’amava, se ne prendeva cura in cambio di nulla – anzi: a proprie spese – e che morì d’infarto, a 48 anni, il 25 dicembre 2013. Ecco, è proprio attorno a Tommaso, al suo amore e alla sua dedizione semplici e pure che Pietro Marcello – casertano, classe 1976 – compone Bella e perduta, una fiaba visionaria calata nella cruda cupa realtà dove si immagina che l’angelo custode prima di morire affidi il bufalotto parlante Sarchiapone a Pulcinella (il tramite tra i vivi e i morti) perché salvi l’animale – maschio, quindi destinato a diventare bistecche – portandolo verso la Tuscia in un viaggio attraverso la sua patria scempiata, abbrutita, umiliata.
Bella e perduta è un’opera molto struggente e molto poetica alla scoperta della bellezza dentro e oltre la decadenza da non lasciarsi scappare, e se da queste mie poche righe può sembrare un oggetto ibrido, stravagante e ardito vi assicuro che una volta entrati nel suo spirito ci si scivola dentro fino alla fine restandone sorpresi, incantati, colpiti.
A Milano il film è in programmazione da oggi al cinema Mexico (via Savona 57: orari e altre notizie su www.cinemamexico.it) e sabato 21 novembre alle 21.30 il regista Pietro Marcello incontrerà il pubblico.