Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

14 gennaio alla Civica Scuola di Cinema: Incontro con Carlo Lavagna

ARIANNAContinuano nell’Aula Magna della Civica Scuola di Cinema (viale Fulvio Testi 121) Gli incontri della Civica per scoprire e conoscere un’opera cinematografica e il suo autore e continuano con Arianna di Carlo Lavagna, un film che affronta un tema difficile nonché molto scomodo come l’identità sessuale con delicatezza e sensibilità e che all’ultima Mostra del Cinema di Venezia vinse due premi nelle Giornate degli Autori.

Alle 14.30 di oggi Fabrizio Centola – docente di storia e prassi del montaggio audiovisivo – modererà l’incontro con il regista, a seguire proiezione del film interpretato ottimamente da Ondina Quadri, Valentina Carnelutti e Massimo Popolizio.

Tutto gratuito ma bisogna prenotarsi all’indirizzo incontricinema@fondazionemilano.eu , per saperne di più www.fondazionemilano.eu/cinema

Dal 15 al 31 gennaio al Museo Interattivo del cinema: Il doppio sullo schermo. Remake d’autore

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A novembre – dopo aver visto A Bigger Splash – mi venne il desiderio di rivedere La piscina di Jacques Deray, quel bellissimo e torbido film del 1969 ambientato sul bordo di una piscina di una villa in Costa Azzurra, interpretato da Alain Delon, Romy Schneider, Maurice Ronet e Jane Birkin del quale il film di Luca Guadagnino – ambientato a Pantelleria – è il rifacimento.

Il mio desiderio sarà accontentato da Il doppio sullo schermo – Remake d’autore, una rassegna che a partire da venerdì 15 gennaio presenterà al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) le due versioni di una stessa storia, iniziando proprio con La piscina (il 15/01 alle ore 15, e poi il 28/01 alle ore 17) mentre A Bigger Splash sarà proiettato il 17/01 alle ore 17.15 (e il 31 gennaio alle ore 17). La rassegna – che proseguirà fino al 31 gennaio – comprende inoltre L’uomo che sapeva troppo di Alfred Hitchcock nella versione inglese del 1934 e in quella americana del 1956 sempre di Hitchcock, e ancora Il promontorio della paura di John Lee Thompson del 1962 rifatto poi da Martin Scorsese con Cape Fear-Il promontorio della paura nel 1991, L’esperimento del dottor K di Kurt Neumann del 1958 e il suo rifacimento La mosca di David Cronenberg del 1986, e infine La Sfida del Samurai di Akira Kurosawa del 1961 e il suo rifacimento Per un pugno di dollari di Sergio Leone, del 1964.

Per il cartellone completo, gli orari e altre notizie: www.cinetecamilano.it

Dal 18 gennaio al Multisala Gloria: Rassegna speciale a solo 3 Euro

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45 anni di Andrew Haigh, In the earth of the sea di Ron Howard, Il ponte delle spie di Steven Spielberg e Irrational Man di Woody Allen: sono quattro film due dei quali ancora in circolazione, sono quattro film dei quali abbiamo parlato anche qui, e soprattutto sono i quattro film che sarà possibile vedere a partire dal 18 gennaio al Multisala Gloria (corso Vercelli 18) al prezzo di tre euro.

Appuntamento quindi lunedì prossimo alle 17.30 con 45 anni (replica poi mercoledì 20 gennaio alle 10.30), per il calendario completo e altre notizie www.multisalagloria.it

 

Dal 13 gennaio al 1° febbraio alla Fondazione Prada: Flesh, Mind and Spirit

pugniIl 16 gennaio arriverà nelle nostre sale il suo attesissimo ultimo film Revenant – Redivivo con Leonardo DiCaprio, da mercoledì 13 e fino al 1° febbraio la Fondazione Prada (largo Isarco 2) ospita una rassegna realizzata dal regista vincitore di tre premi Oscar Alejandro Gonzáles Iñárritu suddivisa in tre categorie tematiche (Flesh, Mind and Spirit, appunto) e comprensiva dei quindici film che più lo hanno suggestionato, emozionato, formato.

Tra i titoli scelti, proposti in lingua originale con sottotitoli in italiano, ci sono I pugni in tasca di Marco Bellocchio (il 16/01 alle ore 21, con dibattito tra Bellocchio e il pubblico alla fine della proiezione), Madre e figlio di Aleksandr Sokurov, Padre Padrone di Paolo e Vittorio Taviani, Lonesome – Primo amore di Pál Fejös (accompagnato da musica dal vivo), La Ciénaga di Lucrezia Martel, Silent Light di Carlos Reygadas, e ancora Il buono, il matto e il cattivo di Jiwoon Kim e L’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais, le proiezioni dal 13 al 18 gennaio saranno introdotte da Elvis Mitchell – co-curatore della rassegna – mentre tutte sono precedute da un video dove il regista messicano spiega la selezione, per il programma completo e le modalità di partecipazione (è tutto gratuito, ma bisogna prenotarsi) www.fondazioneprada.org

Fino al 26 gennaio allo Spazio Oberdan: Il cinema della modernità: Michelangelo Antonioni e Marco Ferreri

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Che bell’idea. E’ iniziata ieri allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) una rassegna attorno al cinema della modernità che mette a confronto Michelangelo Antonioni e Marco Ferreri attraverso i vuoti e i silenzi (dei personaggi, delle loro anime, ma non solo) di Antonioni e le analisi e le provocazioni sulle condizioni dell’uomo di Ferreri.

Tanti i titoli proposti, da L’eclisse, La notte, Le amiche, Il grido, L’avventura di Antonioni a Dillinger è morto, Marcia nuziale, La cagna e La grande abbuffata di Marco Ferreri e il piatto è ancora ricco, si va avanti fino al 26 gennaio, per il calendario completo e altre notizie www.cinetecamilano.it

Dall’11 gennaio: Il grande dittatore di Charlie Chaplin nella nuova versione restaurata

distribuzioneFinalmente – e sempre grazie al progetto Il cinema ritrovato curato dalla Cineteca di Bologna – torna nelle sale e esce in dvd la nuova edizione restaurata (in inglese con sottotitoli in italiano) de Il grande dittatore, un altro gioiello senza tempo, un altro intramontabile classico del cinema dove Charlie Chaplin prende di mira, ridicolizza e irride Adolf Hitler attraverso la storia di un barbiere ebreo molto somigliante al dittatore. 

Da lunedì 11 gennaio all’ Apollo, all’Anteo e all’ Ariosto, per gli indirizzi, gli orari e altre informazioni www.spaziocinema.info e www.ilcinemaritrovato.it

 

10 gennaio al Cineclub Zarbo d’Essai: Il cinema ritrovato, ogni domenica un film da riscoprire

jodieLa pausa natalizia è finita, domani ricominciano le proiezioni domenicali al Cineclub Zarbo d’Essai e riprendono con Quella strana ragazza che abita in fondo al viale di Nicolas Gessner, una bella e inquietante storia in equilibrio tra dramma psicologico e thriller interpretata da Jodie Foster nello stesso anno di Taxi driver di Scorsese, quando era giovanissima.

Appuntamento alle 21.15 in via Gaetano De Castillia 9, si entra con tessera Arci più un contributo, per saperne di più si può telefonare al numero 347 2768735 oppure scrivere a zarbodessai@libero.it

Carol, regia di Todd Haynes

carol1952, New York, sotto Natale: Carol (Cate Blanchett) – un’elegante, sofisticata e ricca signora sui quaranta, molto impellicciata ma poco soddisfatta, blindata com’è in molto infelici nozze di convenienza – sta cercando un regalo per la sua bambina in un grande magazzino quando l’occhio le cade su un trenino ma soprattutto sulla commessa (Rooney Mara) che glielo mostra, una giovane donna di nome Therese, timida, impacciata e con lo sguardo da cerbiatta, di umili natali e appassionata di fotografia.

Le due si intendono, si piacciono, si attraggono e insieme sfidano e trasgrediscono convenzioni, proibizioni e giudizi e partono in macchina arrivando fino a Chicago, intanto il marito di Carol reagisce accusando la moglie di immoralità e pretendendo la custodia della figlioletta.

Riecco Todd Haynes, rieccolo – dopo Lontano dal paradiso – alle prese con l’America ipocrita, bigotta e puritana degli anni Cinquanta in un film raffinato che più raffinato e ben confezionato ma infinitamente lento – o meglio: rallentato – anche nella recitazione e così alla fine vanno a rallentatore anche le emozioni, mentre la noia prende la rincorsa…

La grande scommessa, regia di Adam McKay

la grandeNel 2005 un quartetto di investitori diversamente eccentrici – interpretati da Steve Carrell, Ryan Gosling, Christian Bale e Brad Pitt – aveva previsto il crollo dei mercati immobiliari del 2008 e i disastri connessi, scommettendoci sopra e guadagnandoci tanto: ecco in estrema sintesi La grande scommessa dove si racconta un dramma che più dramma coi toni di una commedia nera e dove il ritmo, i dialoghi e il montaggio sono così veloci, serrati e sincopati e la materia così ostica, poco chiara ma soprattutto poco chiarita che è difficile capirci qualcosa a meno che non ci si sappia districare tra mutui, swap, triple AAA, triple BBB, agenzie di rating e ancora concetti e sigle astruse, per quanto mi riguarda ci ho capito meno di nulla, mi è venuto il mal di mare, e mi sono parecchio annoiata.

Dall’8 gennaio al Centro di Cultura Giapponese: Anime sulla strada – Cronache cinematografiche dal Giappone e dintorni

DAYS-AFTERrid-300x200Titoli più o meno noti da vedere e rivedere, titoli rari da scoprire: inizia venerdì 8 gennaio al Centro di Cultura Giapponese (via Lovanio 8) un ciclo di undici film – curato da Giampiero Raganelli – alla scoperta dell’Oriente e inizia con Budda/Shaka, kolossal del 1961 di Misumi Kenji, le proiezioni proseguiranno fino al 15 aprile, tra i prossimi titoli in programma ci sono Il cuore delle cose di Ichicawa Kon (il 26 febbraio), La piccola casa dal tetto rosso di Yamada Yōji (il 4 marzo) e il famosissimo Hiroshima mon amour di Alain Resnais (il 1°aprile), per partecipare bisogna essere in regola con la quota associativa annuale di €30 e prenotarsi al numero 338.1642282.

Il calendario completo delle proiezioni (sempre alle ore 19) e altre notizie su www.centrodiculturagiapponese.org

Dal 9 al 31 gennaio al Mic e allo Spazio Oberdan: Buster Keaton: il genio

cameramanNel cinquantesimo anniversario della morte di Buster Keaton (1°febbraio 1966) la Cineteca Italiana ha organizzato – dislocandola tra il Museo Interattivo del Cinema e lo Spazio Oberdan – una ricca retrospettiva di film da lui diretti o interpretati – o entrambe le cose – cosi da ripercorrere arte, espressioni, comicità e mimica di uno tra i più grandi talenti del Novecento.

Tra i mediometraggi muti scelti per lo schermo di viale Fulvio Testi 121 ci sono Sherlock Junior + Neighbours (il 9/01 alle 18.30), The navigator (Il navigatore) il 16 alle 18 e The Bell Boy + The Garage (il 23/01 sempre alle 18), la sala di viale Vittorio Veneto 2 invece proietterà nove lungometraggi muti (con accompagnamento musicale dal vivo), tre film sonori e anche un raro documentario, tra i titoli scelti ci sono Viale del tramonto di Billy Wilder, The Cameraman diretto da Keaton assieme a Edward Sedgwick , Luci della ribalta di Charlie Chaplin, Buster Keaton nella luna di Jaime Salvador, per i due calendari completi e tante altre informazioni www.cinetecamilano.it

Quo Vado?, regia di Gennaro Nunziante

standard_9668ea57-fc95-49fb-a222-6e2c5eced8e4Quarto film, e successo trionfale in crescendo – di ora in ora, proprio così – di Checco Zalone – quarantenne bamboccione del Sud, scapolo servito, riverito, inamidato e profumato con italica devozione da mammà, assunto, o meglio: sistemato, nell’ufficio provinciale Caccia e pesca ubicato giusto di fronte casa dove mette i timbri sui permessi accettando quaglie, salami e altre squisitezze solo per educazione -.

Checco – rifiutata la troppo modesta liquidazione e messo in mobilità – ci porta su e giù e anche molto lontano dall’Italia – laddove regnano le regole della civiltà alle quali tenta di adeguarsi – portandosi dietro i molti vizi e le pochissime virtù, le attitudini, le debolezze, i paradossi, i vezzi, le inclinazioni, gli squallori, le sfaccettature dell’italiano fissato che più fissato, anzi: ossessionato, fin dalle scuole elementari col posto fisso e i privilegi annessi e connessi nonché le contraddizioni della nostra politica che da una parte rottama e dismette le vecchie province e dall’altra nutre e ingrassa altri inutili enti.

Si ride, si ride tanto (meno che nei precedenti film di Checco), si ride di gusto per quanto amaro in Quo Vado?, si ride di noi stessi visto che Zalone – che si batte e va fino al Polo Nord per difendere il suo posto di lavoro – ancora in coppia col regista Nunziante e circondato da un cast in gran forma (Sonia Bergamasco, Lino Banfi, Ludovica Modugno, Maurizio Micheli) racconta e osserva l’Italia con ironia pungente e graffiante epperò mai sguaiata, con grazia e freschezza, con delicata ferocia e controllata irriverenza.

Adesso basta, se ne scrive e se ne legge così tanto di questo film che poi va a finire che le smisurate aspettative restano deluse, ritagliatevi un’ora e mezza di tempo e andate a godervi Quo Vado? in sala…

Dall’11 gennaio all’8 febbraio al Cineforum del Circolo: L’infernale Orson Welles – il genio che Hollywood non volle più con sé

Layout 1Manca più di una settimana ma prendiamone nota: da lunedì 11 gennaio al Cineforum del Circolo Familiare di Unità Proletaria (in viale Monza 140) inizierà con Quarto potere – la sua prima regia, del 1941 – un ciclo di proiezioni a cura di Giorgio De Giorgio dedicato a Orson Welles. Il ciclo è composto da altri suoi tre film d’inizio carriera (L’orgoglio degli Amberson del 1942 il 18/01, Lo straniero del 1946 il 25/01 e La signora di Shanghai del 1948 il 1°/02) oltreché da L’infernale Quinlan del 1958 (l’8 febbraio) con quel celebre piano sequenza iniziale studiato nelle scuole di cinema.

Insomma, cinque film tutti nella storia del cinema tutti da (ri)vedere, le proiezioni sono alle 21, il biglietto costa 2€, per saperne di più www.cineforumdelcircolo.it

Dal 7 al 14 gennaio al Mic: Omaggio a Kenji Mizoguchi

intenDopo le proiezioni – lo scorso mese di agosto – allo Spazio Oberdan arriva anche al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) la rassegna di sei film (in versione originale con sottotitoli in italiano) dedicata a Kenji Mizoguchi, regista giapponese scomparso nel 1956. Sei film, si diceva, sei storie piene di realismo e di sensibilità con personaggi soprattutto femminili tutti da scoprire, si comincia giovedì 7 gennaio alle ore 17 con Il ritratto della signora Yuki, l’8 gennaio alla proiezione – alle 15 – di L’intendente Sanshō seguiranno I racconti della luna pallida d’agosto e La signora Oyū, per il calendario completo e altre notizie www.cinetecamilano.it

Dal 10 al 31 gennaio al Museo Interattivo del Cinema: Cinema a quattro zampe. Film per baby cinofili

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Cos’hanno in comune Italo, Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts e Giotto, l’amico dei pinguini? Raccontano tutti e tre delle belle storie – che piaceranno ai bambini e anche ai loro accompagnatori – ma soprattutto hanno come protagonista un cane. Proiezioni al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) le domeniche di gennaio – a partire da domenica 10 – alle ore 15, si inizia con Giotto, l’amico dei pinguini di Stuart McDonald, per saperne di più www.cinetecaitaliana.it

Fino al 6 gennaio al Mic: Grandi Cartoni animati di oggi

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Mia e il Migù di Jacques-Rémy Girerd, Inside Out di Pete Docter, Iqbal. Bambini senza paura di Michel Fuzellier e Babak Payami e ancora Minions di Pierre Coffin e Kyle Balda: continua fino al giorno della Befana al Museo Interattivo del cinema (viale Fulvio Testi 121) la rassegna di quattro film animati usciti negli ultimi mesi, amatissimi dai bambini ma non solo.

Appuntamento domani alle 15 con Inside Out e le cinque principali emozioni dell’undicenne Riley, sabato 2 gennaio – sempre alle 15 – proiezione di Iqbal. Bambini senza paura dove il protagonista è Iqbal Masih, un bambino pakistano simbolo della battaglia contro lo sfruttamento del lavoro minorile, per il calendario completo e altre notizie www.cinetecamilano.it

Il ponte delle spie, regia di Steven Spielberg

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Riecco Steven Spielberg, rieccolo in forma strepitosa con un film classico di genere spionistico – è ambientato durante la Guerra Fredda, alla fine degli anni Cinquanta – dove si racconta la vicenda ispirata a fatti veri dell’avvocato assicurativo James Donovan – all’apparenza inadeguato, soltanto in apparenza – che si assume l’indifendibile difesa di Rudolf Abel, accusato di essere una spia sovietica, e si batte per non farlo andare sulla sedia elettrica negoziando per la CIA il delicato scambio con due prigionieri americani che avverrà sul Ponte di Glienike, in Germania.

Film dall’impianto classico, si diceva all’inizio, film solenne, solido, potente e attualissimo che parla del presente guardando al passato e che attraverso un uomo comune e portatore di tutti i valori democratici riflette sulla democrazia americana – ecco perché gli Stati Uniti uscirono vincitori dalla Guerra Fredda – Il ponte delle spie è girato in una maniera stupenda – le inquadrature, l’ambientazione tra gli USA e la Berlino Est, le atmosfere plumbee, i costumi –, è co-sceneggiato dai fratelli Coen, ed è interpretato da un Tom Hanks in stato di grazia nel ruolo di Donovan, e quanto è bravo poi Mark Rylance, attore inglese di teatro, nei panni dell’agente russo Abel.

Che altro aggiungere, in sala in sala senza perdere tempo, ne uscirete contenti e soddisfatti.

Franny, regia di Andrew Renzi

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Metti che in macchina il passeggero seduto dietro inizi ad abbracciare e a distrarre il guidatore, il minimo che possa accadere è un incidente ed è quello che successe molti anni prima causando la morte di una coppia di cari amici di Franny, sessantenne molto ricco e molto filantropo che anni dopo per scontare i sensi di colpa pesanti come macigni – intanto l’uomo vive in una suite d’albergo, indossa vestiti stravaganti, porta capelli lunghi e barbona, guida macchine lussuose e consuma morfina – decide di prendersi cura della figlia dei defunti Olivia (Dakota Fanning) – intanto sposata e in attesa di un bambino – assumendo il marito medico Luke (Theo James) nell’ospedale pediatrico che finanzia, regalando loro una casa, insomma invadendone la vita nel tentativo di controllarla. Ovvio che il tutto avrà delle ripercussioni che si faranno sentire e che pure noi spettatori dovremo subire.

Ecco Franny del debuttante Andrew Renzi, riecco Richard Gere alle prese con un ruolo insolito in un film che vorrebbe essere tante cose – un melodramma, ma anche un thriller psicologico – e inseguire tante strade solo che le imbocca tutte senza arrivare in fondo a nessuna cosicché neppure Gere riesce a tenere vivo il nostro interesse né tantomeno la voglia di sapere dove andrà a parare la faccenda.