Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

Perfetti sconosciuti, regia di Paolo Genovese

perfetti-sconosciuti-poster-italia-01Metti una sera a cena in una casa romana tre coppie più uno scoppiato, affiatati e molto amici da una vita e soprattutto metti per due ore al centro della tavola  – intanto fuori c’è l’eclissi di luna – i sette cellulari, accesi e disponibili ai commensali mentre sms, fotografie, telefonate e WhatsApp si susseguono implacabili, con buona pace della privacy. Che verrà fuori? Non è difficile immaginarselo: debolezze, tradimenti, fragilità, meschinità, bugie piccole quasi innocenti e bugie grandi e incoffessabili, pregiudizi, scheletri nell’armadio e ipocrisie, nessuno è escluso, sia i maschi che le femmine cercano una via d’uscita per sfilarsi e di colpo i sette amici si scoprono sette perfetti sconosciuti.

Si ride e si sorride tanto e di gusto (anche amaro), si riflette, le coppie escono abbastanza a pezzi, però alla fine paiono ricomporsi, chissà se è successo tutto o non è successo proprio niente in questo film corale con una sceneggiatura ben scritta, solida e agile, un ritmo incalzante e sette attori in stato di grazia in perfetta sintonia, eccoli: Marco Giallini, Anna Foglietta, Valerio Mastandrea, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak, Giuseppe Battiston.

In sala, in sala…

 

 

 

DAL 12 AL 19 FEBBRAIO ALLO SPAZIO OBERDAN: RIVER TO RIVER 2015 – IL FESTIVAL DEL CINEMA INDIANO DI FIRENZE A MILANO

 

monsoon2-460x230Riecco per il terzo anno allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) River to River Florence Indian Film Festival, una gustosa carrellata di film da non perdere per scoprire e approfondire il cinema indiano contemporaneo. Il programma comprende la commedia che ha aperto lo scorso dicembre il festival di Firenze – Dum Laga Ke Haisha, sui matrimoni combinati -, quella che lo ha chiuso – Dil Dhadakne Do, sul festeggiamento del trentesimo anniversario di un matrimonio -, il lungometraggio Bhopal a Prayer for Rain, sulla tragedia di Bhopal del 1984, il documentario The Hope Doctors sulla clown terapy, il cortometraggio Two Dosas, inoltre omaggio alla regista Deepa Mehta con la proiezione del suo ultimo film, Beeba Boys, della sua Trilogia degli Elementi (Fire, Water, Earth) e di Midnight’s Children e proiezione di due titoli proposti tempo fa in anteprima a Spazio Oberdan, Monsoon e The Mahouts of Kerala.

I film sono tutti in originale con sottotitoli in italiano, per il calendario completo delle proiezioni e tante altre notizie: www.cinetecamilano.it

9 febbraio in Sala Bio: anteprima di The End of The Tour – Un viaggio con David Foster Wallace, regia di James Ponsoldt

endContinuano nella Sala Bio del Colosseo le anteprime in lingua originale sottotitolate in italiano, il prossimo appuntamento è con The End of The Tour – Un viaggio con David Foster Wallace, che mette in scena i cinque giorni del 1996 durante i quali lo scrittore David Foster Wallace e il giovane giornalista di Rolling Stones David Lipsky si conobbero, si studiarono, parlarono di tante cose, risero, aprirono vicendevolmente i loro cuori e le loro teste rivelandosi segreti, aspirazioni, ambizioni e debolezze. Il giornalista non fece mai nulla di quella lunga intervista, né i due si videro più, ma dopo la morte dello scrittore, nel 2008, Lipsky scrisse un libro, dal quale James Ponsoldt ha tratto questo film interpretato da Jesse Eisenberg (il giornalista) e Jason Segel (lo scrittore).

Laura Kreyder, docente universitaria e collaboratrice dell’Archivio David Foster Wallace Italia introdurrà la serata, appuntamento quindi alla Sala Bio del cinema Colosseo (viale Monte Nero 84) martedì 9 febbraio alle ore 21, per saperne di più e conoscere le modalità di accesso all’anteprima www.salabio.it

1981: Indagine a New York, regia di J. C. Chandor

1981Terzo film, terzo bel film del regista J. C. Chandor (i precedenti: Margin Call, sui disastri finanziari del 2008, e All Is Lost – Tutto è perduto, con Robert Redford navigatore solitario in mezzo alla violenza dell’Oceano Indiano), terza storia di crisi, reazione, sopravvivenza: ecco 1981: Indagine a New York dove sotto un titolo davvero brutto e davvero poco significativo (quello originale è: A Most Violent Year) si cela la storia – ambientata nell’anno più violento e sanguinoso di New York, il 1981 appunto – di Abel Morales, un ambizioso imprenditore proprietario di una ditta di olio combustibile che vuole solo lavorare e ingrandirsi in modo pulito e onesto, mentre attorno la concorrenza è sleale e il sistema gli è ostile, gli rema contro, lo aggredisce e lo ostacola. Riuscirà il nostro eroe a non piegarsi e a non cedere a facili compromessi? Strano film questo film, un poliziesco nero non in bianco e nero ma comunque poco colorato e molto livido dove in effetti succede poco ma potrebbe succedere di tutto e di più, pieno di silenzi ma oltremodo appassionante e dove si empatizza con il protagonista (Oscar Isaac: talento confermato) – quasi sempre con cappotto cammello indosso – schiacciato da un clima e un mondo che lo minacciano e vogliono tagliargli ali e sogni.

 

14 febbraio al Cineclub Zarbo d’Essai: ogni domenica un film da riscoprire

zarboNessun film da riscoprire domenica 7 al Cineclub Zarbo d’Essai (via Gaetano De Castillia 9), i locali saranno adibiti a seggio per le elezioni primarie, le proiezioni riprenderanno domenica 14 febbraio con la proiezione di Tutte le sere alle nove di Jack Clayton, un raro thriller del 1966 dove sette bambini nascondono la morte della mamma occultandone poi il cadavere per non andare in istituto e dove Dirk Bogarde interpreta il loro papà che ritorna dopo tanto tempo.

Si inizia alle 21.15, si entra con tessera Arci più un contributo libero, per saperne di più scrivere a zarbodessai@tiscali.it oppure telefonare al numero 347 2768735.

 

Dall’8 febbraio per Il cinema ritrovato: Nosferatu e Il gabinetto del dottor Caligari

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Stanno per tornare al cinema due gioielli senza tempo, i cinefili prendano nota e si organizzino: lunedì 8 febbraio arriverà all’Apollo (proiezione anche domenica 14 alle 11, all’Anteo) nella versione restaurata distribuita dalla Cineteca di Bologna nell’ambito de Il cinema ritrovato Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau del 1922, capolavoro del cinema espressionista nonché uno dei film dell’orrore più bello di sempre.

Lunedi 15 (e domenica 21) poi proiezione de Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene, altro gioiello espressionista del 1920 dove il dottore del titolo mostra al pubblico un sonnambulo che prevede il futuro.

Per saperne di più: www.spaziocinema.info

Dal 27 al 29 febbraio al cinema Odeon: Oscar Marathon 2016

sopravvissuto-the-martian-film-700x394Sopravvissuto – The Martian, La Grande Scommessa, Il ponte delle spie, Room, Brooklyn, Mad Max : Fury Road, Il caso Spotlight e Revenant – Redivivo oltreché essere otto bei film e gli otto titoli candidati agli imminenti Oscar come miglior film sono i film dell’Oscar Marathon 2016 organizzata al cinema Odeon (via Santa Radegonda 8), chi ha voglia può vederli tutti o scegliere, le proiezioni iniziano sabato 27 alle 10.30 e proseguono per l’intera domenica, lunedì 29 poi dalle 0.15 e fino alle 7 di mattina si può seguire la premiazione in diretta da Los Angeles.

Tutto gratuito, con posti limitati e in esaurimento da prenotare su www.vanityfair.it/partner/oscar2016/

Da lunedì 8 febbraio: i lunedì cinema da oTTo

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Il periodo di riposo è finito, lunedì prossimo riprenderanno i lunedì cinematografici da oTTo, in via Paolo Sarpi 8. Il giorno è lo stesso e così l’orario delle proiezioni – le 21 –, cambiano invece i temi, passiamo quindi subito alla programmazione. Lunedì 8 febbraio doppia proiezione nel segno di Quentin Tarantino – tanto innamorato del nostro cinema, in particolare ma non solo degli spaghetti western – con Django di Sergio Corbucci, del 1966, film ispiratore di Django unchained dello stesso Tarantino, del 2012, si inizia alle 18.45 per finire attorno alla mezzanotte. Da lunedì 15 la rassegna proseguirà con quattro film selezionati dall’elenco degli amori cinematografici di Quentin Tarantino, eccoli in ordine sparso: Tepepa di Giulio Petroni  del 1968, C’era una volta il west di Sergio Leone dello stesso anno, Una pistola per Ringo di Duccio Tessari del 1965 e I giorni dell’ira di Tonino Valerii  del 1967.

Per saperne di più www.sarpiotto.com

Seconda Primavera, regia di Francesco Calogero

primaveraIl titolo è la sintesi del film, si riferisce alla seconda primavera offerta ad Andrea (Claudio Botosso), un affermato architetto vedovo sui cinquanta parecchio triste che si riapre alla vita e all’amore dopo l’incontro con Hikma, una bella giovane ragazza – molto somigliante alla moglie morta – andata a vivere nella sua villa al mare assieme al fidanzato da cui aspetta un figlio.

Un po’ troppo laborioso e ambizioso Seconda primavera è però un’opera raffinata, gentile e ricca di atmosfere alla quale si vuole bene e poi è insolita e differente da tanti film italiani usciti ultimamente: appuntamento sabato 6 febbraio alle ore 21 al cinema Palestrina (via Giovanni Pierluigi da Palestrina 7), Francesco Calogero e il cast ne parleranno col pubblico prima della proiezione.

11 febbraio: Incontro con Pietro Righi Riva

civicaManca giusto una settimana all’ 11 febbraio, ma prendiamone nota: giovedì prossimo nell’Aula Magna della Civica Scuola di Cinema (viale Fulvio Testi 121) ci sarà un altro appuntamento nell’ambito degli Incontri della Civica, il tema dell’incontro sarà il videogioco narrativo e l’ospite Pietro Righi Riva dello studio di produzione Santa Ragione.

L’industria del videogioco negli ultimi 15 anni, gli autori dei giochi narrativi e le caratteristiche dei giochi, le produzioni indipendenti e quelle ad alto budget, il gioco indipendente e il gioco sperimentale, e ancora le tecniche di produzione di un gioco narrativo: questi solo alcuni dei punti che saranno affrontati durante l’incontro con Pietro Righi Riva moderato da Ira Rubini, giornalista e coordinatrice del corso di sceneggiatura.

L’appuntamento sarà come sempre alle 14.30, è tutto gratuito ma bisogna prenotarsi all’indirizzo incontricinema@fondazionemilano.eu  e per saperne di più si può consultare il sito www.fondazionemilano.eu/cinema

 

 

 

Il viaggio di Norm, regia di Trevor Wall

normNorm è un orso polare bianco, vive in Artide, non sa andare a caccia però sa parlare, quindi può intendersi con gli umani e il film racconta il suo viaggio dal Polo Nord a New York in compagnia di tre lemmings per salvare – fingendosi attore – i ghiacci dalle mire dallo spregiudicato e spregevole imprenditore Mister Greene che vorrebbe colonizzarli e riempirli di case di lusso ma né il messaggio ecologista, né New York che va sempre bene, né qualche buon sentimento bastano o aggiungono altro al già visto e alla fine Il viaggio di Norm non convince più di tanto, non emoziona, non diverte il pubblico dei grandi né probabilmente quello dei piccoli.

Dal 5 all’11 febbraio allo Spazio Oberdan: David Bowie – Omaggio al Duca Bianco

DANNY-DRIVE-GRAPHICS-GOOGLE+-460x230L’immagine scelta per la rassegna – eccola, a fianco – parla da sola: David Bowie è stato un artista poliedrico dai tantissimi volti, non solo in campo musicale e l’omaggio organizzato dalla Cineteca Italiana allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) si concentra sulle interpretazioni cinematografiche del Duca Bianco.

Film, corti, documentari, tante rarità, si inizia venerdì 5, tra i titoli scelti ci sono Furyo di Nagisa Ôshima – dove Bowie è un ufficiale britannico -, Miriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott – qui è un vampiro molto erotico -, Gigolò di David Hemmings, L’uomo che cadde sulla terra di Nicolas Roeg, Moon di Duncan Johnson, L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese – dove interpreta Pilato -, le proiezioni continuano fino a giovedì 11 febbraio, per il calendario completo e altre notizie www.cinetecamilano.it

Remember, regia di Atom Egoyan

rememberZev – ebreo novantenne, neovedovo e senza più memoria scampato agli orrori di Auschwitz – fugge dalla lussuosa casa di riposo e inizia un viaggio alla ricerca della guardia nazista che gli ha sterminato la famiglia e che vive in America sotto falso nome. Lo troverà? riuscirà a saldare i conti? Va svelato il meno possibile anzi nulla di Remember – tutto costruito attorno al desiderio di vendetta di Zevdove nessuno è come ci appare, i colpi di scena e la tensione si accumulano implacabili per 95 minuti, il finale è incredibile, sorprendente nonché controverso e Christopher Plummer, nel ruolo di Zev, è davvero un mostro di bravura.

31 gennaio: Domenica in Giallo con Aldo Lado

ladoPromette bene, promette paura e brividi il programma di domenica 31 al Museo del Manifesto Cinematografico (via Gluck 45) dedicato ad Aldo Lado, regista di gialli e thriller, di cui saranno proiettati due film.

Ecco il programma nei dettagli: alle 16 proiezione di Chi l’ha vista morire? del 1972, alle 18 presentazione del libro Italian Giallo di Stefano Di Marino e incontro con Aldo Lado, e a seguire proiezione di La corta notte delle bambole di vetro del 1971.

Il biglietto d’ingresso costa €5 e comprende anche la visita al Museo (aperto a partire dalle 14), per saperne di più www.museofermoimmagine.it

L’abbiamo fatta grossa, regia di Carlo Verdone

verdoneYuri (Antonio Albanese) – attore senza più memoria e soprattutto senza un quattrino – incarica Arturo (Carlo Verdone) – investigatore privato, pure lui senza un soldo – di pedinare l’ex moglie per documentarne l’infedeltà solo che questa strana coppia molto ben assortita di disperati e amabili disgraziati invece di registrare il dialogo tra i due probabili piccioncini intercetta quello ambiguo e a tratti incomprensibile di due malviventi ritrovandosi così in una girandola continua di travestimenti, equivoci, avventure e guai.

Non sarà il migliore film di Carlo Verdone né brilla di originalità questa commedia che con qualche pennellata di giallo e di nero osserva e fa satira sociale sul nostro dolente presente, comunque il film è scorrevole anche se qualche sforbiciata qua e là gli avrebbe giovato, si ride e si sorride amaro, Verdone e Albanese funzionano e Verdone è irresistibile quando rifà se stesso, e che bravi gli attori di contorno, a iniziare dalla cantante armena lirica Anna Kasyan, una scoperta degna di molte note.

Joy, regia di David O.Russell

joyIspirato alla storia vera di Joy Mangano – classe 1956 – Joy ripercorre le vicende di una giovane madre single diventata negli anni Ottanta una ricca imprenditrice nonché regina delle televendite grazie all’invenzione del Miracle Mop – il mocio, quello spazzolone completo di straccio per pulire i pavimenti che si strizza nel secchio – nonostante una vita non proprio serena e una famiglia stravagante e sgangherata che l’aiutò e la sostenne, ma anche no, composta da nonna, genitori, nipoti e l’ ex marito tutti sopra le righe e poco appassionatamente riuniti sotto lo stesso tetto e sulla quale il film si sofferma troppo a lungo e con troppi e improbabili siparietti, a scapito della trama principale, la battaglia tenace e ostinata di una donna contro gli insidiosi ostacoli del capitalismo americano.

Jennifer Lawrence nel ruolo della protagonista è brava e generosa, il resto del cast è ben assortito con volti più o meno noti.

Dal 2 al 10 febbraio al Museo Interattivo del cinema: Atto di fede – 5 ritratti femminili sull’integralismo religioso

kIl 5 febbraio, alla presenza della regista, sarà presentato in anteprima al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) il film documentario Uomini proibiti di Angelita Fiore sui preti che rinunciano all’abito per sposarsi, la Cineteca Italiana coglie l’occasione per costruire – a partire da martedì 2 e fino al 10 febbraio – una rassegna sull’integralismo religioso.

Cinque i titoli selezionati, eccoli: Lourdes di Jessica Hausner, Kreuzweg – Le stazioni della fede di Dietrich Brüggemann, Magdalene di Peter Mullan, Paradise: Glaube di Ulrich Seidl, La religiosa di Guillaime Nicloux, per gli orari e altre notizie www.cinetecamilano.it

31 gennaio al Cineclub Zarbo d’Essai: il cinema ritrovato, ogni domenica un film da riscoprire

CRUISINGContinuano al Cineclub Zarbo d’Essai (via Gaetano De Castillia 9) le domeniche alla (ri)scoperta di un film, il titolo scelto per il 31 gennaio è Cruising di William Friedkin, del 1980, dove Al Pacino è un investigatore che si infiltra nell’ambiente gay newyorkese per smascherare l’assassino di omosessuali vedendo a poco a poco vacillare le sue stesse certezze.

Appuntamento come sempre alle 21.15, si entra con tessera Arci più un contributo, per saperne di più scrivere a zarbodessai@tiscali.it oppure telefonare al numero 347 2768735.