Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

11 settembre al Teatro Franco Parenti: doppia anteprima di Heart Of A Dog, regia di Laurie Anderson

dogSono graditi anche i cani di piccola e media taglia, che andranno tenuti al guinzaglio. Sì, proprio così, avete letto bene, le due proiezioni in anteprima di domenica 11 settembre (alle 19 e alle 21.30) del film sperimentale Heart Of A Dog – dove l’eclettica artista Laurie Anderson, presente a entrambe, racconta l’amore per l’amatissima rat terrier Lolabelle, morta nel 2011, intrecciandone il ricordo con filmini, diari, video e riflessioni  – sono aperte al pubblico a quattro zampe cui poi è dedicato un concerto al termine di ciascuna proiezione. Al Teatro Franco Parenti (via Pier Lombardo 14), per le modalità di accesso dei cani, per prenotarsi e per altre informazioni: www.teatrofrancoparenti.it   .

P.S. Heart Of A Dog uscirà al cinema il 13 e il 14 settembre (per conoscere le sale coinvolte: www.nexodigital.it ) per tornare poi allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) per una serie di proiezioni spalmate tra il 28 settembre e il 4 ottobre (www.cinetecamilano.it).

Dall’8 al 18 settembre in sedi varie: Milano Film Festival

milanoffok-700x350Undici giorni, più di cento film provenienti da tutto il mondo, alcuni in anteprima come Lo and Behold – Internet: Il futuro è oggi di Werner Herzog (il 9 alle 20.45) e Gimme Danger di Jim Jarmusch (il 15 alle 23): inizia giovedì 8 settembre in equilibrio tra tradizione e novità il seguitissimo Milano Film Festival, dislocato quest’anno tra gli spazi di Base Milano (via Bergognone 34), il Mudec (via Tortona 56), il Barrio’s (via Barona), lo Spazio Oberdan (viale Fulvio Testi 121) e il Mimat (via Morozzo della Rocca 12), per il calendario completo fino al 18 settembre e altre informazioni www.milanofilmfestival.it

Dal 9 al 19 settembre tra Parco Nord e MIC: Festival della Biodiversità

cowspiracy_cow1-700x350Gli incontri, gli spettacoli di teatro e di musica, le degustazioni, i laboratori, le mostre, le installazioni, la caccia al tesoro, le camminate notturne, i mercatini, la maratona, i percorsi in bicicletta, e ovviamente le proiezioni con anteprime, omaggi e ospiti vari: ci siamo quasi, venerdì 9 settembre parte la decima edizione del Festival della Biodiversità, dedicato quest’ anno ai Semi per nutrire il futuro. Gli appuntamenti – dislocati tra Parco Nord (Cascina Centro Parco – Via Clerici 150 – Sesto San Giovanni) e il Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121 – Milano) dove tra l’altro chi arriva in bicicletta oppure con i mezzi pubblici paga un biglietto ridotto – sono tantissimi, per organizzarsi basta consultare il programma su festivalbiodiversita.it e mic.cinetecamilano.it 

Fino al 30 settembre al cinema teatro Rondinella: Labour Film Festival

labour16page2Ci sono i lungometraggi, ci sono i cortometraggi, non mancano certo i documentari, e il venerdì c’è pure l’AperiLabour: continua fino al 30 settembre al cinema teatro Rondinella (viale Matteotti 425 – Sesto San Giovanni) Labour Film Festival, la rassegna di proiezioni dedicata a cinema, lavoro, ambiente, società. Il programma è ricco, domani alle 20.30 c’è Il sindacato in Birmania – Una strada per la democrazia di Danilo Licciardello seguito da Un mondo fragile di Augusto Acevedo, venerdì 9 alle 20 appuntamento con Mirafiori Lunapark di Stefano Di Polito, per il calendario completo e tante altre notizie www.lombardia.cisl.it e www.cinemarondinella.it

Cinema: i film della settimana

ioSono usciti diversi film, vediamone qualcuno in breve partendo dalla commedia super romantica Io prima di te di Thea Sharrock che racconta la storia dell’incontro tra il bellissimo e ricchissimo Will (Sam Claflin) – immobilizzato su una sedia a rotelle in seguito a un incidente, incattivito e arrabbiato col mondo intero – e Louisa Clark (Emilia Clarke), una ragazza parecchio imbranata ma dotata di una bizzarria contagiosa, piena di vita e di risorse. Tutto a questo punto è molto prevedibile e fin banale e gli ingredienti del genere sono ciascuno al suo posto, i due prima si tengono a distanza, poi si avvicinano, alla fine si innamorano, per fortuna i vestiti buffi di Louise alleviano giusto di qualche tono la tristezza della vicenda e frenano le lacrime fino a che un epilogo inatteso e sorprendente spiazza e mette in discussione le nostre certezze sull’amore e sulle sue capacità salvifiche.

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Chi non ha perso una puntata della saga sull’agente segreto senza più memoria inseguito dalla CIA tratto dalle pagine di Robert Ludlum di sicuro non si perderà Jason Bourne, il quinto film della serie, di nuovo con Matt Damon e di nuovo diretto da Paul Greengrass. Il ritmo e il montaggio sono frenetici e concitatissimi, l’azione corre forsennata per varie capitali del mondo e fa venire il mal di mare, le riprese sono di qualità ma sotto lo spettacolo – che indubbiamente non manca – c’è poco altro, a cominciare dalla storia.

 

 

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Dopo la parentesi fracassona ci rituffiamo in atmosfere – o meglio: in acque – romantiche con L’effetto acquatico – Un colpo di fulmine a prima svista, la bella, garbata, delicata e particolare commedia sulle gioie e i dolori delle relazioni umane diretta dalla regista franco-islandese Solveig Anspach – scomparsa in fase di montaggio – che racconta l’incontro a Montreuil tra Agathe (Florence Loiret-Caille) – una ruvida e nervosa istruttrice di nuoto – e Samir (Samir Guesmi), un gruista imbranato ma molto mite il quale – innamoratosene a prima vista – decide di iscriversi al suo corso fingendo di non saper nuotare. Quando poi la bugia viene a galla Samir non si scoraggia e insegue l’amata fino in Islanda dove lei è andata per una riunione di istruttori di nuoto, dove lui si fa credere un conferenziere israeliano e dove i due si ritrovano proprio grazie all’acqua, elemento che aiuta a guardarsi dentro.

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Dalle romantiche e ottimiste acque franco-islandesi ai dilemmi e alle difficoltà della Romania contemporanea: da qualche giorno brilla nelle sale Un padre, una figlia dove Cristian Mungiu attraverso la storia di Romeo – un medico in un piccola località della Transilvania costretto a rivedere i suoi sani principi e i suoi insegnamenti e a cedere a uno scambio di cortesie per garantire all’amatissima figlia Eliza un futuro in Inghilterra – fotografa con stile asciutto e rigoroso ugualmente coinvolgente e appassionante le ambiguità, le ipocrisie e le contraddizioni della società del suo paese, e non solo.

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Ancora figli ancora genitori, La famiglia Fang diretto da Jason Bateman parla di famiglia e dinamiche familiari attraverso la vicenda di Caleb e Camille, un padre e una padre entrambi artisti concettuali quanto mai curiosi, ingombranti e strampalati che hanno cresciuto il figlio e la figlia confondendo loro la vita vera con l’arte. Ovvio le cose si complichino parecchio quando papà e mammà spariscono e vengono dati per morti…: sono morti oppure è un altro spettacolo, quello perfetto? Il cast funziona (Kidman, lo stesso Bateman, Walken, Plunkett), e la commedia è intelligente, ben scritta e amara, anche se a tratti un po’ faticosa.

 

 

Cinema: le uscite di fine agosto

5Agosto sta per finire, in sala sono spuntate diverse proposte, qualcuna è pure interessante, vediamole in breve partendo da un film d’animazione indirizzato ai più piccoli, è L’era glaciale – In rotta di collisione di Mike Thurmeier e Galen T. Chu e racconta l’ avventura nello spazio dello scoiattolo Scrat e la fuga di Manny, Diego, Sid e dell’ipercinetico furetto Buck, tutti costretti a mettersi in viaggio per salvare gli animali preistorici dal pericolo di un probabile meteorite. Si sorride qua e là e comunque poco, la combriccola è buffa e gioiosa ma la minestra strariscaldata stanca e non è detto che questo quinto episodio sia l’ultimo, oltretutto.

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Andiamo avanti: Lo squalo di Steven Spielberg del 1976 resta unico, irripetibile e impareggiabile e molti registi hanno provato a inseguire il filone realizzando film su pescecani, orche assassine e piranha con risultati pressoché modesti e irrilevanti, detto questo da giovedì scorso è nelle sale il più che buono Paradise Beach – Dentro l’incubo del regista catalano Jaume Collet-Serra dove l’incontro ravvicinatissimo tra la bella bionda surfista texana Nancy (Blake Lively) e uno squalo bianco affamato a pochi metri dalla riva di una spiaggia messicana paradisiaca e deserta mette addosso i giusti brividi e fa circolare parecchia ansia, al netto di qualche perdonabile convenzionalità, soprattutto nella parte finale.

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Ancora incubi con Escobar: Paradise Lost di Andrea Di Stefano – un tempo attore – che racconta l’incontro tra il giovane Nick – arrivato dal Canada in Colombia per unirsi al fratello surfista trasferitosi lì – e Maria, la nipote mozzafiato nientedimeno che del superboss della droga Pablo Escobar, interpretato da un magnetico Benicio Del Toro. Nick – che si illudeva di aver trovato il paradiso in terra – si ritrova in un inferno senza via d’uscita e noi non ci annoiamo neppure un minuto, nonostante qualche lungaggine.

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Altro film, altri incubi: dalla Colombia di Escobar: Paradise Lost all’Argentina degli anni Ottanta, Il Clan di Pablo Trapero si ispira alla vicenda vera di Arquimedes Puccio (Guillermo Francella), un padre di famiglia premuroso e amorevole, un cittadino borghese dagli occhi di ghiaccio rispettabile e rispettato che organizzava sequestri in proprio, chiedeva riscatti in dollari e poi ammazzava i rapiti sotto lo sguardo indifferente e impassibile della moglie e con la complicità dei figli e dei golpisti che lo coprivano fino a che – terminata la dittatura – l’orrore venne a galla e tutti furono puniti ma neppure troppo, come si legge nei titoli di coda. Il Clan è un film nero che più nero sulla banalità del male e ritrae con efficacia persone malate, sulle note di una colonna sonora pop e rock anni Sessanta.

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Inchioda alla poltrona anche Il diritto di uccidere del regista sudafricano Gavin Hood, un attualissimo thriller bellico molto seduto e molto tecnologico girato in diverse stanze dislocate tra Londra e il Nevada dove l’ex queen Helen Mirren interpreta Katherine Powell, colonnello britannico alle prese con l’organizzazione a distanza di un raid contro una cellula terroristica in Kenia. Quanto è opportuno lanciare un missile sapendo che può colpire innocenti? e poi, la vita di una bambina vale più o meno di ottanta vite? insomma, esiste un diritto a uccidere? Il film semina dubbi, lascia spazio a punti di vista contrapposti e non coinvolge solo ministri, ministeri, piloti, militari e servizi segreti ma anche ciascuno di noi. Ultima interpretazione del grande Alan Rickman.

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Poi c’è la commedia francese e alla francese Torno da mia madre di Eric Lavaine dove – partendo dal ritorno forzato a casa di mammà della quarantenne Stéphanie, lasciata dal marito e rimasta senza lavoro – si parla di temi sociali, di problemi di convivenza e di gioie e dolori dell’amicizia con piacevole e godibile leggerezza. Nulla di memorabile, d’accordo, ma Josiane Balasko nel ruolo della maman energica e vitale decisa a godersi una seconda giovinezza assieme al compagno che vive al piano di sopra mentre i figli pensano si stia ammalando stravale il prezzo del biglietto.

 

 

 

Dal 2 all’8 settembre: 100 anni di Comencini – Comencini & Alberto Sordi

La-bella-di-Roma-700x350E’ nato a Salò cento anni fa (l’8 giugno 1916), ha fondato nel 1947 – assieme ad Alberto Lattuada – la Fondazione Cineteca Italiana, ha fotografato l’Italia attraverso più di cinquanta film, ha diretto i più grandi attori italiani, tra i quali Alberto Sordi: inizia venerdì 2 settembre al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) 100 anni di Comencini – Comencini & Alberto Sordi, la retrospettiva di sette film di Luigi Comencini interpretati da Sordi, si comincia con La bella di Roma, tra gli altri titoli ci sono Il commissario, Lo scopone scientifico e Tutti a casa, per il calendario completo e altre notizie www.cinetecamilano.it

Dal 1° al 7 settembre allo Spazio Oberdan: Behemoth di Liang Zhao

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Torna allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) per cinque proiezioni in versione originale con sottotitoli in italiano spalmate tra il 1° e il 7 settembre Behemoth, documentario visionario e poetico del cinese Liang Zhao sulle disumane condizioni dei minatori che lavorano nelle miniere di carbone della regione centrale della Mongolia: per gli orari e per altre notizie www.cinetecamilano.it

Dal 30 agosto al 7 settembre al Museo Interattivo del Cinema: Michael Cimino, il visionario

Una-calibro-20-per-lo-specialista-1-220x110Ci sarà il suo debutto alla regia – Una calibro 20 per lo specialista –, già personalissimo film di gangsters, rapine e malaffare, ci sarà ovviamente l’appassionante e commovente Il cacciatore, uno dei primi film sui tormenti dell’America nel dopo Vietnam, amato da pubblico e critica e premiato con cinque Oscar, ci sarà I cancelli del cielo, insuccesso commerciale che portò al fallimento la United Artist, ci saranno anche le opere girate in seguito – L’anno del dragone, Il siciliano e Verso il sole del 1996, suo ultimo film nonché altra storia americana coinvolgente ed emozionante : appuntamento dal 30 agosto al 7 settembre al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) con la rassegna Michael Cimino: il visionario, dedicata al regista americano scomparso lo scorso 2 luglio, per il calendario completo delle proiezioni e tante altre notizie www.cinetecamilano.it

New York Academy, regia di Michael Damian

newRuby (l’etoile Keenan Kampa) è una ballerina classica bella e ricca e frequenta il prestigiosissimo conservatorio di New York, Johnny (Nicholas Galitzine) è un violinista di strada altrettanto piacente ma ricco soltanto di talento e suona nella metropolitana raccogliendo i guadagni nella custodia dello strumento. Ovvio i due si incontrino, ovvio all’inizio si scontrino, ovvio poi si innamorino e si iscrivano – assieme a un gruppo di hip hop – a un concorso che potrebbe cambiare il corso delle loro vite per sempre.

Non solo horror, tra le uscite di quest’ agosto 2016 c’è New York Academy, un film musicale dove se la storia è una storia di volontà quanto mai scontata, le coreografie e le scene di ballo sono più che passabili.

Dal 25 agosto al 7 settembre allo Spazio Oberdan: Nuovo Cinema Teheran e omaggio a Abbas Kiarostami

Taste-of-Cherry-Abbas-Kiarostami-460x230Quattro film molto recenti, provenienti dai maggiori festival e usciti da noi poche settimane fa (A Girl Walks Home Alone at Night di Ana Lily Amirpour, A Dragon Arrives di Mani Haghighi, Un mercoledì di maggio di Vahid Jalilvand e Nahid di Ida Panahandeh) più quattro film di Abbas Kiarostami, regista di film semplici e poetici su tematiche infinitamente profonde scomparso lo scorso 4 luglio (Close-up, Il sapore della ciliegiaDov’è la casa del mio amico e E la vita continua): inizia il 25 agosto allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) la rassegna Nuovo Cinema Teheran e omaggio a Abbas Kiarostami, per il calendario completo e altre notizie www.cinetecamilano.it

Dal 22 agosto al 7 settembre allo Spazio Oberdan: David Lynch, il cinema dell’altrove

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Sono dieci, sono tutti: inizia lunedì 22 agosto alle 17 allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) con Una storia vera la retrospettiva dedicata a David Lynch, regista provocatorio, onirico e visionario, maestro di un cinema dell’altrove, come ricorda il titolo della rassegna. Tra gli altri film ci sono Fuoco cammina con me, Strade perdute, Dune, Velluto blu e Mulholland Drive, per il calendario completo fino al 7 settembre e altre notizie http://www.cinetecamilano.it

Dal 5 al 28 agosto al Museo Interattivo del Cinema: Fritz Lang americano

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Nel 1934 Fritz Lang, in fuga dalla Germania nazista e dopo un anno trascorso a Parigi, si stabilì in America dove girò dei film magnifici, in sintonia coi generi del luogo (western, storie di guerra, storie nere, di gangster e di avventura) ma senza allontanarsi dal suo stile. E’ dedicata al periodo americano di Fritz Lang la bella retrospettiva in partenza al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) il 5 agosto alle 18 con Furia, tra gli altri titoli scelti ci sono: La donna del ritratto, Gardenia blu, Dietro la porta chiusa, Il grande caldo, La bestia umana, L’alibi era perfetto.

Per il calendario completo fino al 28 agosto: www.cinetecamilano.it

 

 

Dal 2 al 28 agosto al Museo Interattivo del Cinema: Stefania Sandrelli, seducente, sempre

Stefania-Sandrelli1-700x350Ha settant’anni dallo scorso 5 giugno, ha un elenco di film e di interpretazioni indimenticabili: è Stefania Sandrelli – seducente, sempre: come ricorda il titolo della rassegna – la protagonista della retrospettiva in programma al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) a partire da martedì 2 agosto.

Diciassette i film scelti, si va da Sedotta e abbandonata di Pietro Germi, Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, Novecento  – Atto 1° e Atto 2° di Bernardo Bertolucci e Il conformista sempre di Bertolucci a Un film parlato di Manoel de Oliveira, La prima cosa bella di Paolo Virzì, Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek, La vita come viene di Stefano Incerti e Gli occhiali d’oro di Giuliano Montaldo, ovviamente non mancano C’eravamo tanti amati di Ettore Scola dove è  la donna amata da due uomini sullo sfondo di trent’anni della nostra storia e La chiave di Tinto Brass.

Fino al 28 agosto, per il calendario completo e molto altro: http://www.cinetecamilano.it

Ghostbusters, regia di Paul Feig

ghostbusters2016Nelle due puntate degli anni Ottanta dirette da Ivan Reitman gli acchiappafantasmi erano quattro uomini – tre bianchi e uno nero -, nel 2016 sono quattro donne – tre scienziate bianche e una bigliettaia della metropolitana nera – più – novità – un segretario prestante ma imbranatissimo interpretato da Chris Hemsworth; per il resto c’è ancora la macchina somigliante a un carro funebre, c’è sempre – un po’ rimaneggiato – il famoso e trascinante motivo musicale, ci sono le tute, e soprattutto ci sono loro, i fantasmi che assediano Manhattan e che il gruppo di signore (Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones) – dotate di coraggio e simpatia – cerca di sconfiggere emulando – con effetti speciali più d’effetto – le gesta dei predecessori maschi del 1984 e del 1989: ecco Ghostbusters di Paul Feig dove le protagoniste sono donne e al centro ci sono le problematiche femminili, dove il pubblico di giovanissimi si divertirà nonostante la lunghezza spropositata mentre i puristi della saga – probabilmente insoddisfatti – almeno ritroveranno in versione cameo Dan Aykroyd (anche produttore), Bill Murray, Sigourney Weaver, Annie Potts ed Ernie Hudson.

 

Fino al 10 agosto allo Spazio Oberdan: Unlearning – Un inno gentile alla disobbedienza, regia di Lucio Basadonne

Unlearning1-460x230Sei mesi su e giù per l’Italia facendo l’autostop con pochi soldi in tasca per scovare e confrontarsi con persone con stili e modelli di vita alternativi: è tornato allo Spazio Oberdan il documentario Unlearning, diretto da Lucio Basadonne che lo interpreta assieme alla moglie Anna e alla figlioletta Gaia.

In viale Vittorio Veneto 2, per gli orari delle proiezioni – sino al 10 agosto – e per altre notizie: www.cinetecamilano.it

Fino al 30 luglio allo Spazio Oberdan: Nessuno mi troverà – Ettore Majorana, regia di Egidio Eronico

nerssuno-mi-troverà-460x230Rapimento? fuga volontaria? suicidio? ritiro in convento? Il 26 marzo 1938 il trentunenne Ettore Majorana sparì nel nulla più totale lasciandosi dietro una scia di congetture e interrogativi: continuano allo Spazio Oberdan le proiezioni di Nessuno mi troverà – Ettore Majorana di Egidio Eronico che tenta di scavare nella personalità del geniale fisico siciliano e di indagare sulle molteplici ipotesi attorno alla sua scomparsa attraverso documenti, testimonianze e altro materiale d’archivio.

In viale Vittorio Veneto 2, per il calendario completo e altro: www.cinetecamilano.it

 

Mr Cobbler e la bottega magica, regia di Thomas McCarthy

cobblerMax Simkin  (Adam Sandler) ha suppergiù 40 anni è un tipo insoddisfatto e parecchio triste, vive con la mamma malandata, non ha una donna e non ha amici tranne il vicino di bottega, un barbiere. Max tramanda il mestiere di famiglia, il calzolaio, e oltreché rifare le suole delle scarpe trascorre il tempo a invidiare le vite di coloro che passano davanti alla vetrina del suo negozio, nel Lower East Side di New York sognando a occhi aperti il macchinone con autista di uno oppure la fidanzata mozzafiato di un altro. Un giorno la rottura della risuolatrice lo costringe a riesumare dalla cantina quella vecchia che rivela un potere miracoloso, dare a Max l’aspetto del proprietario delle scarpe, solo le sembianze però, non il carattere. E così il calzolaio triste e invecchiato prima del tempo inizia a entrare e a uscire dalla vita ora di questo ora di quello concedendosi divertimento e piacevolezze varie e finendo col punire un mascalzone del quartiere implicato in una brutta faccenda.

Mr Cobbler e la bottega magica, ispirato a una leggenda yiddish e diretto da Thomas McCarthy prima del vincente Il caso Spotlight, attraversa più generi imboccando troppe direzioni, la prima parte promette quel che la seconda non mantiene ma nonostante l’ eccesso di buonismo la storia del ciabattino demotivato che riesce a trovare una propria identità dopo averne vissute altre si fa vedere con modesto piacere.