Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

Bad Moms – Mamme molto cattive, regia di Jon Lucas e Scott Moore.

giAmy (Mila Kunis) è stanca di essere una moglie e una madre esemplare, quindi sbotta e decide di evadere dai suoi ruoli e di darsi – con due mamme altrettanto stressate – alla pazza gioia, andando contro l’associazione Insegnanti – Genitori presieduta dalla bionda, ricca e arrogante Gwendolyn.

Niente di trasgressivo, niente di irriverente, soltanto fiumi di alcool e di parolacce e volgarità in caduta libera.

Dal 19 al 22 ottobre a Gorgonzola: Festival del Cinema Nuovo

festIl concorso, le proiezioni, gli ospiti, la giuria – presieduta da Pupi Avati -, la premiazione, i premi: sta per tornare nella Sala Argenzia di Gorgonzola (via Matteotti 30) per la sua decima edizione il Festival del Cinema Nuovo, come sempre interamente dedicato a corti e cortissimi dove persone disabili – di comunità, centri diurni o residenziali, e associazioni di volontariato – non interpretano loro stessi ma sono attori di storie poliziesche, comiche, romantiche.

Dal 19 al 22 ottobre, per conoscere il calendario completo e molto molto altro http://www.festivalcinemanuovo.eu

Quando hai 17 anni, regia di André Téchiné

17Thomas e Damien hanno 17 anni, frequentano la stessa classe di un liceo in un villaggio dei Pirenei e sono diversamente soli. Thomas – figlio adottivo di una famiglia di agricoltori – è più scuro dei compagni nonché forse il più bello, Damien ha un padre militare, una madre medico e non si sente come gli altri. I due ragazzi non si sopportano, si menano, si insultano e quando la madre di Damien decide di ospitare Tom per facilitare il riposo della madre – sua paziente, incinta e con una gravidanza a rischio – si ritrovano, loro malgrado, a vivere sotto lo stesso tetto. Questo è solo il punto di partenza di Quando hai 17 anni, l’ultimo intenso emozionante poetico semplice film di André Téchiné – scritto assieme a Cèline Sciamma – sulle paure, le inquietudini e le incertezze dell’adolescenza, le gioie e i dolori di diventare adulti con due attori molto bravi – Corentin Fila e Kacey Mottet Klein -, una meravigliosa figura di mamma – forte e fragile – interpretata da Sandrine Kiberlain, e le stagioni del paesaggio dei Pirenei come sfondo.

La verità sta in cielo, regia di Roberto Faenza

veIl 22 giugno del 1983 Emanuela Orlandi – cittadina vaticana di 15 anni, figlia di un messo pontificio – frequentò una lezione di musica nel centro di Roma e poi sparì, per sempre: sulla sparizione senza tracce della ragazza – studiata e discussa da oltre trenta anni senza arrivarne a capo – ci torna Roberto Faenza con La verità sta in cielo, una docufiction che si inventa la figura di una giornalista inviata nella capitale da Londra, dà credito alle rivelazioni di Sabrina Minardi – la compagna di Enrico De Pedis – e semina indizi, fa ipotesi e azzarda tesi che coinvolgono la Banda della Magliana, la mafia, i servizi segreti, le banche, il Vaticano. Il risultato è didascalico e un po’ vecchio stile, speriamo almeno serva a riaprire l’inchiesta e a fare luce su un torbidissimo mistero italiano

9 ottobre al Cineclub Zarbo d’Essai: La notte dell’iguana, regia di John Huston

iguaAppuntamento domenica 9 ottobre al Cineclub Zarbo d’Essai (via De Castillia 9) con La notte dell’iguana di John Huston, altro grande film – tratto dall’omonimo dramma di Tennessee Williams – da (ri)scoprire, si inizia come sempre alle 21.15, si entra con tessera Arci più un libero contributo, per saperne di più mailto:zarbodessai@tiscali.it

Lo and Behold – Internet: il futuro è oggi, regia di Werner Herzog

herzogMa internet come e quanto negli ultimi vent’anni si è impadronito delle nostre vite, modificandole? e le cambierà ancora nei prossimi 40\50 anni? e quanto? e come? Werner Herzog, critico ma affascinato, parecchio incuriosito e in cerca di risposte, con Lo and Behold – Internet: Il futuro è oggi si cimenta su un soggetto complesso, immenso e infinito come internet – che ci ha resi chi più chi meno tutti suoi dipendenti – e attraverso interviste ad esperti e molte immagini tocca alcuni punti – toccarli tutti sarebbe impossibile -, riflette e fa riflettere sul presente e sul futuro del mondo virtuale.

Avvincente, agile, spiazzante, appassionante.

Domani, regia di Mélanie Laurent e Cyril Dion

domaniSecondo uno studio pubblicato nel 2012 dalla rivista Nature la situazione del Pianeta si sta mettendo parecchio male. Sarebbe grave sì, ma non irrimediabile, un domani esiste e Mélanie Laurent e Cyril Dion sono andati su e giù per il mondo a conoscere e ascoltare coloro che si sono rimboccati le maniche e stanno lavorando per far sopravvivere la terra. Sono cinque i punti affrontati – agricoltura, energia, economia, democrazia e istruzione -, sono diverse le soluzioni possibili, in certi paesi, ad esempio, stanno eliminando il petrolio, in altri si stampano la moneta, in Scandinavia esiste un sistema educativo molto accurato, la democrazia diretta dell’India sarebbe un modello da seguire e il viaggio è agile, piacevole, dinamico e per niente noioso e il messaggio – evviva – ottimista.

Dal 9 al 30 ottobre allo Spazio Oberdan: Nouvelle Vague Giapponese (1960 – 1969)

racconto-crudele-della-giovinezza-3-460x230Negli anni Sessanta anche il Giappone ha avuto la sua Nuberu Bagu e a quei registi che capovolsero modelli, tematiche e forme cinematografiche rinnovandoli è dedicata la rassegna che a partire da domenica 9 ottobre proporrà allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) dodici film diretti da cineasti quali Nagisa Oshima, Shoei Imamura, Kiju Yoshida e Hiroshi Teshigahara. Il primo titolo in programma (il 9 alle 21.15) è Racconto crudele della giovinezza di Nagisa Oshima, alcuni film sono in edizione restaurata, tutti sono in versione originale con i sottotitoli in italiano, venerdì 21 ottobre – prima della proiezione di Il volto dell’altro di Hiroshi Teshigahara (mai visto in Italia) – appuntamento con Francesco Leprino per una conversazione su “La musica di Takemitsu nel cinema di Teshigahara”, per il calendario completo e altre notizie http://www.cinetecamilano.it .

Deepwater – Inferno sull’oceano, regia di Peter Berg

deepNell’aprile del 2010 sulla Deepwater Horizon – piattaforma di trivellazione situata al largo della costa della Lousiana – centoventisei lavoratori si trovarono intrappolati in un inferno di fuoco e fiamme che causò morti, feriti e uno sversamento di petrolio in mare riconosciuto come il peggior disastro ecologico di sempre, Peter Berg ricostruisce quella tragedia scegliendo di mettersi dalla parte degli uomini e della sola donna presenti sulla piattaforma e raccontando quindi la loro lotta per salvarsi nonché le dimostrazioni di coraggio e di resistenza senza però tralasciare le responsabilità dei cattivi e l’avidità dei petrolieri. Certo, conosciamo la fine già dall’inizio ma Deepwater – Inferno sull’Oceano rende tutto sommato onore al filone cinematografico sui disastri, al netto di un poco di retorica qua e là.

Dal 7 ottobre al Museo del Manifesto Cinematografico: Cortocinema

cortocinema-manifesto-newsCos’è Cortocinema? E’ una rassegna cinematografica sulle forme brevi del cinema come i cortometraggi, i titoli di testa, i trailer, la pubblicità, gli episodi, i videoclip. Gli appuntamenti – spalmati tra il 7 ottobre e il 18 novembre – sono quattro, sono al Museo del Manifesto Cinematografico (via Gluck 45) e iniziano alle 21, il primo si intitola L’arte dei titoli di testa e prevede la proiezione dei migliori title sequences di film e dei migliori motion graphic designer, brevi ma densi riassunti che già portano dentro il film, per conoscere il calendario completo, per i biglietti e per altro ancora www.museofermoimmagine.it

Dal 5 ottobre allo Spazio Ligera: Reazione a Catena – Il cinema di Mario Bava

14500681_10154006064730017_6653029550550632067_oTre mercoledì, tre film di Mario Bava: inizia mercoledì 5 ottobre allo Spazio Ligera (viale Padova 133) la rassegna su Mario Bava, maestro del cinema horror italiano, curata da Ivan Guerrerio. Oggi c’è Diabolik – con ambientazione pop psichedelica del celebre fumetto -, mercoledì 12 Reazione a catena e il 19 Cani arrabbiati, le proiezioni sono alle 21.30, per saperne di più http://www.ligera.it.

6, 7 e 8 ottobre alla Fabbrica del Vapore: Milano Montagna Festival

montNon solo film e documentari, ci sarà molto altro al Milano Montagna Festival, ci saranno gli incontri con gli atleti, gli spazi – all’esterno – per la pratica, la mostra di attrezzature, la possibilità di mangiare cibo tipico, e anche un workshop di fotografia: appuntamento da giovedì 6 a sabato 8 ottobre alla Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4) per tre giornate intorno alla montagna, alla sua cultura, alle nuove tecnologie e ai nuovi oggetti, per il programma dettagliato, le preiscrizioni e altre notizie: http://www.milanomontagna.it

Dal 5 al 16 ottobre al Museo Interattivo del Cinema: Cinema, povertà e libertà. Omaggio a Tonino De Bernardi

joana-700x350Ci siamo, inizia mercoledì 5 ottobre al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) con la proiezione – alla presenza del regista – di alcuni film sperimentali accompagnati dalla voce dal vivo di Joanna Preiss Cinema, povertà e libertà: Tonino De Bernardi la bella retrospettiva dedicata al regista indipendente piemontese classe 1937, maestro del cinema underground e di sperimentazione molto attivo negli anni ’60. Tanti i titoli in programma fino al 16 ottobre, ci sono La strada nel bosco, Appassionate, La favolosa storia e Tutto quello che hai, per il calendario completo e altre notizie: www.mic.cinetecamilano.it .

Se permetti non parlarmi di bambini, regia di Ariel Winograd

se-permettiMa quanto è felice Gabriel (Diego Peretti) – venditore di strumenti musicali, separato da quattro anni con figlia di nove (Guadalupe Manent) – di rivedere Vicky (Maribel Verdù), forse è arrivato il tempo di distrarsi da strumenti e bambini e avere una relazione con una donna, Vichy potrebbe essere proprio quella giusta. Il fuoco della passione divampa veloce, ma c’è un problema, Vicky è una donna molto molto indipendente ma soprattutto è allergica ai bambini, così tanto che Gabriel fa finta di non averne e adatta la sua casa a seconda di quale delle due donne c’è, se c’è la nuova fidanzata fa sparire i giochi, i disegni, lo spazzolino da denti, i vestiti fuori posto della piccola Sofia, chiudendo ogni cosa dentro un armadio. Ma fino a quando Gabriel riuscirà a negare l’esistenza dell’adorata – e matura – figlioletta? Parte bene Se permetti non parlarmi di bambini, l’idea di un uomo ossessionato dalla figlia che ritrova l’amore nel suo esatto opposto era buona, peccato la commedia – comunque garbata e piacevole – sia tutto sommato un po’ prevedibile e a tratti piatta, sarà pure che dalla cinematografia argentina ci si aspetta il massimo.

Frantz, regia di François Ozon

 

locandina-fIn Germania, nel 1919: sulla tomba di Frantz – un soldato tedesco andato in guerra e mai tornato a casa – si incontrano la sua amata fidanzata Anna (Paula Beer) e Adrien, un timido musicista francese (Pierre Niney) che ogni giorno lascia fiori freschi e prega. Ma chi è Adrien? che ci fa un francese in Germania e che fa proprio lì? e ancora, che legame ha avuto con il defunto? Il perdono, la guerra, la passione, la morte: attorno a questi alti temi François Ozon tesse la sua tela e costruisce un melodramma elegante e raffinato tutto in bianco e nero eccetto alcuni inserti a colori dove la verità non è quella rivelata in un primo momento ma un’altra, molto dolorosa.

Le ultime cose, regia di Irene Dionisio

coseIl Banco dei Pegni di Torino è un luogo adatto per analizzare il mondo. Sono tante le persone che ci lavorano, sono tante quelle che vi ruotano attorno e vi entrano con le amate ultime cose, uscendone poi senza: c’è Sandra, una donna trans rifiutata dalla famiglia, c’è Michele, un pensionato costretto ad adattarsi ai loschi traffici del pessimo cognato Angelo, e poi ci sono Stefano, il nuovo perito ingenuo e ancora puro, e Sergio, il suo capo ambiguo e maneggione e Irene Dionisio utilizza questa e altra umanità diversamente miserabile per fotografare gli abissi sociali e morali della società odierna ricavandone un’opera prima promettente e che avanza per sottrazione, con giusto alcune ovvietà e qualche incertezza qua e là.

Indivisibili, regia di Edoardo De Angelis

indiSono molto belle, hanno dei visi d’angelo, i capelli lunghi lunghi e lo smalto colorato alle unghie Viola e Dasy, gemelle siamesi da poco maggiorenni e coi fianchi incollati dalla nascita, che con la loro anomalia mantengono un padre sfruttatore, una madre debole, un prete pessimo e altri loschi figuri. Le gemelle hanno infatti delle voci celestiali e pertanto sono richieste a matrimoni, comunioni, battesimi e feste di paese dove – abbigliate come delle Madonne – cantano Io, tu, noi, indivisibili / anche se un po’ volubili e dove vengono considerate dei portafortuna da un’umanità disperata e perduta come la terra che abitano, il litorale Domizio. Le cose vanno avanti con inerzia fino a quando Dasy e Viola – dopo aver scoperto di potersi separare chirurgicamente, non avendo né arterie né organi in comune – acquistano la consapevolezza di potersi liberare da quella condizione che credevano fosse ineluttabile, perché così era stata loro descritta. Certo, staccarsi è difficile, la famiglia ovviamente rema contro, Dasy e Viola sono combattute, sperano e dubitano, dubitano e sperano, ma il desiderio di crescere, emanciparsi e di volare è troppo grande per non assecondarlo e la fuga da casa si rivelerà una lezione di vita, commovente ed emozionante come del resto è tutto Indivisibili, favola nerissima fascinosa e respingente – ottimo il cast, a cominciare da Marianna e Angela Fontana, nella vita solo gemelle, e molto belle le musiche di Enzo Avitabile – ricca di simboli, di metafore e di eccessi dove i paesaggi plumbei, scempiati e abusati si rispecchiano nel degrado morale di molte anime.

Dal 5 all’8 ottobre: TrailersFilmFest

trailerCi sono le lezioni sui mestieri del cinema, ci sono i concorsi di trailer cinematografici, di libri, di serie televisive, di spettacoli teatrali, di videogiochi, ci sono anche alcuni film in anteprima nazionale (il 6 alle 20,30 appuntamento al Teatro Dal Verme con Deepwater – Inferno sull’oceano di Peter Berg), e poi c’è il concorso pitch trailer, il test screening sugli spettatori, i testing trailer, le rassegne di trailer storici, le premiazioni e i premi, le drop-in sessions per conoscere i professionisti della promozione, gli ospiti, e molto molto altro…: torna per il 14esimo anno TrailerFilm Fest, l’atteso originale appuntamento con la promozione cinematografica e non solo, torna con un calendario fitto fitto (è tutto a ingresso libero) spalmato in quattro giorni – da mercoledì 5 a sabato 8 ottobre – e dislocato tra il Teatro dal Verme e l’Auditorium Giovanni Testori di Palazzo Lombardia, per conoscerlo www.trailersfilmfest.com