Archivio dell'autore: Ilaria d'Andria

Como/Milano 8 -14 dicembre: NOIR IN FESTIVAL

5701122016150347_piccola25Cinema, letteratura, televisione: dopo venticinque anni Noir in festival abbandona le nevi di Courmayeur per sbarcare prima tra le acque del lago di Como (dall’8 all’11 dicembre) e poi a Milano (dall’11 al 14, dislocato tra cinema il cinema Anteo, lo Spazio Oberdan e lo Iulm) col suo ricco carico di proposte e ospiti. Per quanto riguarda il cinema tra i titoli in programma – in concorso o fuori concorso – ci sono Shut In di Farren Blackburn con Naomi Watts, Sang ben ring – Three di Johnnie To e Wulu di Daouda Coulibaly, Claudio Amendola porta Il permesso. 48 ore fuori e Adriano Giannini Sarà per un’altra volta, Mel Gibson interpreta un padre disposto a tutto in Blood Father di Jean-François Richet e ci sono poi omaggi, retrospettive e masterclass, gli appassionati di serie televisive si potranno deliziare con qualche puntata di QuarryThe Fall 3 e Le bureau des Légendes, la sezione dedicata ai libri prevede scrittori da tutto il mondo, tra i tanti si segnalano il danese Jesper Stein e il francese Franck Buysse nonché i nostri Massimo Carlotto, Maurizio De Giovanni, Gianrico Carofiglio e Roberto Saviano cui spetta la pre-apertura del festival – questa sera al Teatro Sociale di Como -, il calendario degli appuntamenti, come avrete ben compreso, è articolato e vario, per conoscerlo in tutti i dettagli meglio sfogliarselo con calma e attenzione su www.noirfest.com .

Shut in, regia di Farren Blackburn

shutMary Portman (Naomi Watts) è una psicologa infantile, riceve i piccoli pazienti in uno studio accanto casa – una suggestiva villa dispersa tra le nevi, che come si sa collabora a depistare e a confondere – e si occupa del figliastro, rimasto paralizzato dopo l’incidente nel quale è morto il marito. Un giorno scompare un bambino del quale si prende cura, per la dottoressa iniziano incubi, visioni e tormenti ma in Shut in tutto è previsto e prevedibile, tensioni e spaventi sono ai minimi, la sorpresa finale si delinea da molto prima anche a chi segue poco il genere e poi i continui rimandi di atmosfere e contenuti all’intoccabile e indimenticabile Shining non aiutano.

La festa prima delle feste, regia di Josh Gordon

festaIl manager di un’azienda informatica, per fare colpo su un importante cliente, organizza una grande festa con fiumi di alcool, musica e sballi vari, ma sulla serata incombe il divieto da parte dell’amministratore delegato (Jennifer Aniston), che altri non è che sua sorella, intenzionata a chiudere la filiale, secondo lei mal condotta quindi in perdita, e a mandare tutti i dipendenti a casa: ecco La festa prima delle feste, un’altra festa americana rumorosa, molesta, caciarona, volgare, triviale, scorretta, senza né ambizioni né pretese, gli amanti del genere si accomodino pure, probabilmente gradiranno il menu della serata di festa, gli altri meglio non vi partecipino.

Non c’è più religione, regia di Luca Miniero

locandina-bBenvenuti a Portobuio (porto di fantasia, ricreato alle isole Tremiti) dove ogni anno si allestisce il presepe vivente. Il bambino che interpreta il bambinello però è cresciuto e non entra nella culla, ha pure i baffi e i brufoletti dell’età, quindi va sostituito ma da chi, dal momento che non nascono più bambini? La questione dà parecchio da fare al sindaco del luogo (Claudio Bisio) e a una suora che impasta anche le pizze (Angela Finocchiaro), la risposta è giusto dietro l’angolo, in un borgo dell’isola abitato da una comunità musulmana guidata da Marietto (Alessandro Gassmann), amico di lunga data del sindaco Cecco e di suor Marta, convertitosi all’islam per amore di una donna, guarda caso in attesa di un pupo.

Luca Miniero ritorna sugli incontri/scontri/stereotipi tra culture, e questa volta si sofferma su quelli religiosi, molto molto attuali, i toni vorrebbero essere ironici ma la commedia è improbabile, sgangherata e senza idee, le battute banali e talora desolanti e non si va aldilà dei punti di partenza, il calo delle nascite e la mancata integrazione tra popoli.

Fino al 10 dicembre a Spazio Oberdan: Anna Piaggi, regia di Alina Marazzi

annapiaggi1-460x230Anna Piaggi, una delle maggiori giornaliste di moda che di quel mondo ha raccontato e seguito spiriti e  cambiamenti dagli anni sessanta fino agli inizi del Duemila, raccontata attraverso tante testimonianze, fotografie inedite e vario materiale d’archivio: ecco Anna Piaggi di Alina Marazzi, allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) fino a sabato 10 dicembre, per gli orari delle proiezioni e altre notizie www.cinetecamilano.it

Dal 6 all’11 dicembre a Spazio Oberdan: Hill of Freedom, regia di Hong Sang-soo

hill-of-freedom-460x230La programmazione della Cineteca riserva un altro film da andare a scoprire, in anteprima assoluta per l’Italia: appuntamento a Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) a partire da martedì 6 a domenica 11 dicembre con Hill of Freedom del regista coreano Hong Sang-soo, la storia di un amore non ricambiato raccontato attraverso delle lettere lette dalla destinataria in ordine sparso…

In originale coi sottotitoli in italiano, per saperne di più www.cinetecamilano.it .

Sully, regia di Clint Eastwood

sullyIl 15 gennaio 2009 Chelsey “Sully” Sullenberger – al comando di un aereo dell’US Airways partito da La Guardia – a seguito di un guasto ai reattori provocato da uno stormo di oche, decise di ammarare nel fiume Hudson, invece di tornare indietro, come indicato dalla torre di controllo. A bordo c’erano 155 persone compreso l’equipaggio, le acque del fiume erano gelide, ma si salvarono tutti, un miracolo, il miracolo dell’Hudson. Sully fu benedetto e acclamato dall’opinione pubblica, ma processato dalla National Transportation Safety Board in quanto, secondo le simulazioni strumentali fatte, rifatte e ripetute, avrebbe dovuto – e potuto – riportare l’aereo a terra, senza mettere a rischio tante vite.

Le regole burocratiche, le simulazioni elaborate dall’informatica da una parte e l’esperienza dell’ individuo, le sue scelte, il fattore umano dall’altra, il confronto piace molto e rientra alla perfezione nelle corde di Clint Eastwood che a ottantasei anni ci regala un altro bellissimo film, sintetico, asciutto, con Tom Hanks, l’eroe per caso, in stato di grazia, e con un ottimo Aaron Eckart – nel ruolo del co-pilota Jeff Skiles  – cui è affidata la battuta di chiusura.

Fermatevi durante i titoli di coda…

Dal 5 al 10 dicembre a Spazio Oberdan: Che cos’è l’amore, regia di Fabio Martina

che-cose-lamore-460x230Danilo Reschigna è un attore di teatro di 50 anni affetto da tetraparesi spastica, Vanna Botta è una pittrice di 93, Cos’è l’amore di Fabio Martina è il racconto sensibile e poetico, coi toni della commedia, della loro relazione sentimentale. In programma allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) dal 5 al 10 dicembre, per gli orari delle proiezioni www.cinetecamilano.it .

Dal 5 all’11 dicembre allo Spazio Oberdan: Gabo – Il mondo di Gabriel García Márquez, regia di Justin Webster

gaboLe umili origini in quel di Aracataca, il lavoro di giornalista, l’impegno politico, i celebri romanzi – da Cent’anni di solitudine a Cronaca di una morte annunciata –, il premio Nobel per la letteratura, ricevuto nel 1982: c’è tutto questo e c’è molto molto altro nel documentario Gabo – Il mondo di Gabriel García Márquez di Justin Webster che attraverso le parole di colleghi, familiari, amici, gente comune e politici (da Bill Clinton a Fidel Castro) nonché le proprie e attraverso filmati che ricordano momenti fondamentali della storia sudamericana ricostruisce la vita e l’opera di Gabo, scomparso nel 2014. Allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) dal 5 all’11 dicembre, per gli orari delle proiezioni e altre notizie www.cinetecamilano.it

La stoffa dei sogni, regia di Gianfranco Cabiddu

locandina-stoffaE’ italiano l’altro gioiello che brilla nelle sale da ieri, si intitola La stoffa dei sogni, è diretto da Gianfranco Cabiddu, è interpretato da Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Renato Carpentieri, Teresa Saponangelo, c’è Luca De Filippo in un piccolo prezioso ultimo ruolo e ci sono molti altri bravi attori. La stoffa dei sogni mescola Shakespeare ed Eduardo De Filippo intrecciando pertanto realtà e teatro in una commedia ambientata in Sardegna nell’isola dell’Asinara dove il sospettoso direttore di un carcere (Fantastichini) impone a un gruppo di naufraghi di mettere in scena La tempesta, perché, secondo lui, soltanto così potrà capire se tra i veri attori si nascondono dei camorristi in fuga.

Nulla di ostico, nulla di disagevole o indirizzato a un pubblico ristretto, il film scorre in maniera semplice, intelligente, coinvolgente e suggestiva affrontando temi importanti e riservando colpi di scena: regalatevi quindi anche La stoffa dei sogni!

Free State of Jones, regia di Gary Ross

jonesGuerra civile americana, 1862.

Newt Knight – infermiere dell’esercito sudista – dopo aver visto troppo e dopo che l’amato giovane nipote gli è morto tra le braccia senza ricevere alcuna cura, decide di disertare per riportarne il corpo a casa, dove le ingiustizie subite dalla popolazione da parte dei soldati confederati gli suscitano il desiderio di rivolta. E così – dalle disagevoli paludi della contea di Jones – Knight inizia a raggruppare attorno a sé uomini e donne, diseredati e disillusi, bianchi e neri, tutti pronti a ribellarsi ai militari prepotenti, fondando il Libero Stato di Jones, in una sorta di guerra civile nella guerra civile. Ma, come si vedrà, neppure le elezioni che seguiranno, con la vittoria dello stato dell’unione, cambieranno in bene le cose…, e neppure il destino di un pronipote, nel 1947, con una parte di sangue nero…

Gary Ross sceglie un capitolo della guerra civile americana poco conosciuto confezionando un film molto classico e accurato, interpretato dal sempre bravo e convincente Matthew McConaughey, peccato sia così lungo, qualche sforbiciata qua e là gli avrebbe di sicuro giovato.

 

6 e 7 dicembre al cinema Beltrade: Retrospettiva completa di Xavier Dolan

 

mommyMercoledì 7 dicembre uscirà il suo ultimo film – E’ soltanto la fine del mondo – e allora il cinema Beltrade (via Nino Oxilia 10) ha avuto la bella idea di organizzare una maratona no stop dei precedenti cinque film del talentuoso regista canadese, si inizia martedì 6 alle 14 con J’ai Tué ma Mère, a seguire Les amours imaginaires, Laurence Anyways, Tom à la ferme Mommy, si replica fino al mattino del 7 dicembre, per gli orari precisi delle proiezioni e altro ancora www.cinemabeltrade.net

6 e 7 dicembre al Museo Interattivo del Cinema: Prima della Prima

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Il 7 dicembre, come si sa, Madama Butterly di Giacomo Puccini inaugurerà la stagione scaligera 2016/2017, Milano attende quel giorno con tante iniziative, segnaliamo qui la proiezione di due film, in programma al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) martedì 6 dicembre a partire dalle 15, eccoli: La mia Geisha (1962) di Jack Cardiff e M. Butterfly (1993) di David Cronenberg.

Mercoledì 7 dicembre alle ore 18 sul grande schermo del MIC (e dello Spazio Oberdan) proiezione, in diretta dal Teatro alla Scala, di Madama Butterfly, diretta da Riccardo Chailly e con la regia di Alvis Hermanis, le musiche di Giacomo Puccini e il libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica.

Per saperne di più www.mic.cinetecamilano.it e www.cinetecamilano.it

La mia vita da zucchina, regia di Claude Barras

zucchinaBrillano diversi gioielli nelle sale da ieri e La mia vita da Zucchina  – un film con pupazzi animati in stop motion, ispirato alle pagine di Gilles Paris, diretto da Claude Barras e sceneggiato da Céline Sciamma – è uno di questi. Zucchina – soprannome di Icarus – è un bambino di nove anni solo al mondo e coi capelli blu ritrovatosi in una casa famiglia dove vivono altri bambini diversamente disastrati. C’è la bambina molestata, c’è la figlia di drogati, c’è il bulletto buono, e sono tutti, come Zucchina, pupazzi dai lineamenti di lattice e con gli occhioni grandi grandi pieni di espressioni. In questo contesto di sciagure e dolore, attraverso nuove amicizie e tanta solidarietà Zucchina ritroverà la speranza di una nuova vita.

La mia vita da zucchina conquista e coinvolge – soprattutto gli adulti e i bambini non piccolissimi – per la sua bellezza formale, per i suoi contenuti e per come sono dosati, in perfetto equilibrio tra dramma, commozione, malinconia, sorrisi e speranza, con pochissima musica e in soli sessantasei minuti: regalatevelo!

 

 

 

 

Un Natale al Sud, regia di Federico Marsicano

locandina-natPeppino (Massimo Boldi) è un carabiniere del nord ed è sposato con Bianca (Debora Villa), Ambrogio (Biagio Izzo) è un fioraio del sud sposato con Celeste (Barbara Tabita). Quando le due coppie scoprono che i rispettivi figlioli, Riccardo e Simone, entrambi iperconnessi, sono fidanzati ma soltanto virtualmente con Giulia e Ludovica, conosciute su Cupido 2.0 – un app che offre ai cuori solitari la possibilità di incontrare l’anima gemella nel corso di un ritrovo annuale in un albergo superstellato, tanto per cambiare in Puglia, dove splende sempre il sole e si gira in costume anche a Natale – si mettono i mezzo perché i quattro giovani vi partecipino, seguendoli a loro volta.

A distanza di un anno da Matrimonio al sud è arrivato Un Natale al sud con la stessa compagnia di attori – e alcuni nuovi ospiti, come Anna Tatangelo -, alle prese questa volta con una storia sulle frenesie della vita moderna – sms, chat, app, whatsapp, selfie, internet e via andando – poggiata su un copione improbabile, con situazioni e battute che non fanno ridere e che vorrebbero essere scorrette e trasgressive senza però averne la forza e con abbondanti e imbarazzanti cadute di gusto.

 

Dal 1° al 23 dicembre al Museo Interattivo del Cinema: MARCELLO, COME HERE! OMAGGIO IN 16 FILM A MARCELLO MASTROIANNI

8_1_2Sedici interpretazioni per sedici film – tutti da (ri)vedere – di sedici registi per rendere omaggio a Marcello Mastroianni – scomparso il 19 dicembre del 1996 – e ripassarne la lunga carriera, appuntamento al Museo Interattivo del Cinema (viale Fulvio Testi 121) a partire da domani, giovedì 1°dicembre. Si inizia con Cronaca familiare di Valerio Zurlini, si riprende domenica 4 con 8 1/2 di Federico Fellini, si prosegue l’8 con La notte di Michelangelo Antonioni e La pelle di Liliana Cavani, tra gli altri titoli in rassegna ci sono I soliti ignoti di Mario Monicelli, Le notti bianche di Luchino Visconti, Enrico IV di Marco Bellocchio, si fa notare la mancanza de La dolce vita, per il calendario completo fino al 23 dicembre e tante altre notizie www.mic.cinetecamilano.it

30 novembre alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti: Incontro con la filmmaker lettone LAILA PAKALNINA in collaborazione con FILMMAKER Festival

civicaSarà la regista lettone Laila Pakalnina la protagonista dell’incontro organizzato mercoledì 30 novembre alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti (viale Fulvio Testi 121) in collaborazione con Filmmaker Festival – in corso in questi giorni tra Spazio Oberdan e Arcobaleno Film Center (programma completo su: www.filmmakerfest.com) che proporrà in concorso il suo corto documentario Waterfall.
Torniamo all’appuntamento del 30 novembre: si comincia alle 14.30 con la proiezione di Dreamland  il molto premiato medio metraggio del 2004 che narra un anno vissuto in una discarica del nord Europa – e si prosegue con l’incontro moderato da Fabrizia Centola – docente di Teoria e prassi del montaggio audiovisivo –, l’Ingresso è libero fino ad esaurimento posti ma è necessario prenotarsi all’indirizzo incontricinema@fondazionemilano.eu .

Per saperne di più www.fondazionemilano.eu/cinema