Non sono giorni per felici per Tairo (Tairo Caroli), un domatore circense. Il circo è in crisi, gli spettatori calano, gli animali invecchiano o si ammalano e come se non bastasse gli è stato pure sottratto un prezioso portafortuna, un pezzo di ferro piegato e datogli in dono quando era piccolino da Arthur Robin (Arthur Robin), primo Mister Universo di colore della storia, nel 1957. Su consiglio della contorsionista Wendy Tairo parte alla ricerca di Arthur, oggi novantenne, fermandosi a salutare, nel corso del viaggio dalla periferia di Roma a quella del Nord, la mamma, alcuni amici e qualche parente. Brilla da ieri al cinema Beltrade (via Nino Oxilia 10) Mister Universo di Tizza Covi e Rainer Frimmel, un piccolo gioiello in equilibrio tra documentario e finzione che ci porta dentro le quinte del magico mondo, destinato a scomparire, del circo attraverso le storie, i problemi, le crisi, le superstizioni, gli affetti degli artisti che ci lavorano e che qui interpretano loro stessi.
Gentile, malinconico, intenso, genuino, nostalgico, emozionante, naturale, imperdibile, e gli aggettivi potrebbero continuare ancora…