Sarà la LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali), uno degli atenei più “green” d’Italia, a ospitare il Premio Non sprecare, ideato da Antonio Galdo, direttore del sito www.nonsprecare.it, e giunto quest’anno alla sua quinta edizione.
Il concorso di idee promuove progetti e buone pratiche economiche e sociali che mettano in discussione il paradigma contemporaneo dello spreco per favorire sostenibilità a tutto campo, consumi consapevoli e responsabili, nuovi stili di vita semplici e partecipativi e, soprattutto, una sana e stabile crescita economica che si traduca in un effettivo progresso sociale.
L’iniziativa si rivolge a diversi segmenti della società civile e si articola in cinque sezioni (Personaggio, Aziende, Istituzioni e Associazioni, Scuole, Giovani) rivolte a persone fisiche e/o giuridiche che abbiano realizzato, nel 2014, originali e utili iniziative anti spreco. La sezione Giovani, all’esordio quest’anno, si rivolge a singoli individui o gruppi di persone, di età compresa fra i 20 e 30 anni, che presentino idee innovative per possibili start-up future o potenziali iniziative sociali che incarnino al meglio lo spirito del Premio, e che, dunque, si inseriscano e contribuiscano allo sviluppo delle nuove direzioni aperte dalla Green e dalla Sharing Economy.
Per la prima volta, il Premio Non sprecare si avvale quest’anno della collaborazione scientifica e logistica dell’Università LUISS “Guido Carli” di Roma, perché, come spiega il suo Direttore Generale, Giovanni Lo Storto, “la sostenibilità economica, sociale e ambientale è un obiettivo particolarmente sentito dall’Università, che è attivamente impegnata, a livello didattico come di ricerca, nella diffusione e nell’ applicazione dei suoi principi dentro e fuori i confini dell’Ateneo”.
Studi condotti da docenti e studenti LUISS hanno fornito dati impressionanti sulle dimensioni e le implicazioni degli attuali livelli di spreco, nel mondo come nel nostro Paese. Si calcola, ad esempio, che globalmente venga sprecato il 50% del peso totale dei prodotti alimentari: sia nei paesi ricchi (in casa, al ristorante e nei supermercati) sia nei paesi poveri ( durante i trasporti e nei centri di stoccaggio). In Italia si gettano oltre 25 tonnellate di beni alimentari all’anno, il cui costo si aggira intorno ai 30 miliardi di euro (pari al 2% del PIL), a fronte di oltre 7 milioni di cittadini che non possono permettersi una dieta equilibrata.
“Questi numeri – commenta il DG Giovanni Lo Storto – denotano squilibri economicamente irrazionali e socialmente insostenibili. La LUISS e il Premio Non sprecare, uniti da una sensibilità comune, intendono contribuire attivamente allo studio e la riforma di tali squilibri, coinvolgendo la realtà accademica e la società civile in una innovativa ricerca di alternative e svelando, al contempo, un’Italia che concretamente e tutti i giorni costruisce i tasselli di una nuova visione di crescita economica e sviluppo sociale”.
E il Prof. Sebastiano Maffettone, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, aggiunge: “Lo studio della sostenibilità apre nuove traiettorie concettuali e ci spinge a mettere criticamente in discussione norme individuali, sociali, economiche e politiche che fino a pochi anni fa parevano solide e inattaccabili. Da tempo studenti, professori e amministrazione LUISS sono impegnati in una battaglia per la sostenibilità. Il Premio Non sprecare sottolinea e rende pubblico il profondo senso sociale e politico di questa battaglia”.
Oltre che della partnership con la LUISS “Guido Carli”, che organizzerà e ospiterà la cerimonia di consegna del Premio il 26 Novembre 2014, l’iniziativa si avvale di importanti collaborazioni con altre realtà di prestigio, quali: il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la FAO–Save Food Initiative, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la RAI Radio1, l’Università “La Sapienza” di Roma, il Gruppo editoriale Banzai, e la Fondazione Catalano .
Le candidature possono essere presentate online visitando il sito http://www.nonsprecare.it/premio
Oltre alla possibilità di presentare i propri progetti ad un pubblico ampio, competente e interessato, i vincitori riceveranno, in linea con la filosofia del Premio, un quantitativo di prodotti biologici pari al proprio peso corporeo.
L’edizione 2013 del Premio ha visto la partecipazione di oltre 250 candidature provenienti da tutte le regioni d’Italia. Tra queste, si sono distinte l’ Acqua SpA Toscana, impresa che garantisce elevati standard qualitativi del servizio acquedotto nonché del sistema di depurazione, la quale coinvolgendo comuni, famiglie e istituzioni scolastiche nel progetto “Acqua Buona”, ha convinto 16.000 studenti a bere l’acqua del rubinetto. Il gruppo Gioel ha invece brevettato sistemi di sanificazione di ambienti domestici e professionali incentrati sull’uso del vapore, che consentono di ottenere un pulito sicuro ed ecologico senza l’uso di detersivi. Si evita così di scaricare nelle fognature oltre 9 litri di residui chimici pro capite l’anno, nonché di evitare la produzione di 5 kg annui pro capite di rifiuti derivanti dai contenitori e imballaggi dei detersivi.