Archivio dell'autore: Lina Sotis

Vestiti solidali per Arché

Cambio armadio? Vestiti da regalare? Donateli al Charity Shop Vintage Solidale di Fondazione Arché, in via Ressi 23, a Milano. I ricavi del piccolo outlet sostengono i progetti sociali di Arché, ovvero di mamme e bambini in situazioni di disagio. Con poco si può fare molto. Non tiratevi indietro. Arché vi aspetta.

Torna Floralia

Il prossimo fine settimana (28-29 marzo) tutti in piazza San Marco. Torna Floralia e con lei fiori, vestiti felici, cibi e colori. Parte del ricavato andrà al Centro Accoglienza della chiesa San Marco, un vero miracolo di solidarietà. E se, camminando tra gli stand del mercatino, vi venisse voglia di comprare, non sentitevi in colpa. State soltanto facendo del bene.

 

www.floraliamilano.it

Preparatevi! Giovedì 26 marzo, alle 21, tutti a ballare il rock all’Alcatraz , in via Valtellina 25. Si ripete la notte dell’allegria e del coraggio, organizzata da Nanni Anselmi, il presidente di Slanciamoci, che coinvolge i malati di Sla e pensa alla ricerca. Le precedenti edizioni sono state un successo, la forza d’animo non è una opinione e il ritmo aiuta a vivere.35 euro spesi bene. Bravo presidente, siamo tutti in pista con te.

Concerto Vidas all’Auditorium

Il Vidas assiste gratis 20 mila malati terminali. Il 18 marzo alle 20.30 all’Auditorium di Milano concerto di Aleksey Igudesman e Hyung-Ki Joo, ex bambini prodigio che uniscono alla musica un umorismo travolgente (tel.02.72511.258). Uno spettacolo d’eccezione per una onlus d’eccezione come la presidente Giovanna Cavazioni.

Special Stage: dedicato a giovani volontari

Ugo Vivone. Ricordatevi questo nome. È un giovane ingegnere meccanico che vuole avvicinare i ragazzi alla solidarietà. Oscar Farinetti, questo lo sapete chi è? Bene, insieme stanno lavorando a Special Stage, un contest musicale dedicato ai giovani e al volontariato. Ne sentirete parlare, soprattutto negli ospedali. Non è che l’inizio. Ieri si è parlato di questo entusiasmante progetto a Eataly con i protagonisti che lo stanno creando. In sintesi i nuovi talenti nelle corsie per far sorridere i malati. Special Stage è fra le più belle realtà meneghine.

Un viaggio interculturale in via Padova

Non l’8 marzo ma il 7 per le donne. Con o senza mimose un viaggio per il mondo camminando per via Padova a Milano. La passeggiata interculturale per conoscere le tante anime del quartiere è di Acra-Ccs e Viaggi Solidali. Si parte alla 10.30 dalla chiesa di San Crisotomo per arrivare fino alla Casa della Cultura Islamica: tel. 02 27000291. Per ragazze dai 16 ai 93 anni.

Food Therapy per l’Alzheimer

È iniziato a gennaio il primo dei cinque incontri di Food Therapy per i malati di Alzheimer organizzato dalla Fondazione Manuli Onlus. Il cibo, attraverso i cinque sensi, aiuta a evocare ricordi ed esprimere emozioni. Consola, il cibo consola e nutre anche la mente. Chiamate lo 026703140 per saperne di più.

Vacanze ai bambini con un sms

Dynamo Camp è una meravigliosa realtà, che dà vacanze a bambini e ragazzi malati, ai loro fratelli e sorelle, alle loro famiglie. Tutti possiamo aiutarli. È pure semplice. Basta un sms o una telefonata da rete fissa per regalare un pezzetto d’estate a chi ne ha bisogno. Non perdete quest’occasione. Da domani all’8 marzo.

Foro Buonaparte 54 – 20121 Milano. Telefono: +39 02 8062941
Per la divulgazione e la promozione della raccolta fondi per Dynamo Camp
scrivere a dynamo@dynamocamp.org 

Garibaldi contro Brera : il match continua… attacca Garibaldi

 

images Brera,Pinacoteca

images-1 Corso Garibaldi

Il nostro problema è grossissimo. Il sogno era occuparci dei quartieri di Milano. Per realizzare il sogno, però, dobbiamo risolvere un quesito che pensavamo già risolto. Quali sono i quartieri di Milano? Questo è il problema. Milano ormai non è più divisa a quartieri ma a zone. Nove. Occuparsi delle zone è quasi impossibile, sono troppo grandi. E poi non hanno un’identità precisa. Mentre, se vai all’Isola, quelli dell’Isola si sentono dell’Isola. La stessa cosa succede alla Barona, per non parlare di Affori e di Dergano. Non dappertutto è così chiaro. Abbiamo perciò deciso di investire le nostre prime energie in una mappa della città che ritiri fuori i vecchi quartieri e quelli nuovi. Qui compare la meravigliosa Caterina Cavo. Appena laureata in architettura, sorriso smagliante e approccio felice con il prossimo, gambe resistenti, entusiasmo urbanistico e occhio fino, Caterina cammina per la città chiedendo ai passanti: “In che quartiere siamo?”. Le risposte sono le più variopinte. Dal solito “non lo so” alla denominazione della strada: “Viale Argonne! Via Solari! Corso Sempione!”. È come se i quartieri, i borghi, i rioni avessero memoria solo per i vecchi, mentre gli ultimi arrivati si riconoscono nella via più importante. Allora come fare? Una accurata ricerca sul campo. Ma Caterina non può far tutto da sola. Per cui adesso che si delinea il tema del prossimo Premio Martinotti, si vedrà di farla lavorare con gli studenti delle scuole di giornalismo che concorrono alla seconda edizione di questo concorso diventato ormai annuale. Una bella sfida! Quanti saranno i quartieri di Milano?

Leggi tutti gli articoli in Brera.

Lorenteggio contro Giambellino: di Caterina Cavo

via Lorenteggio via Lorenteggio

via Giambellino-1 via Giambellino

Oggi i protagonisti di questo derby milanese non sono le due acclamate squadre di calcio.

Qui la competizione si gioca lungo distanze enormi – la lunghezza di due strade – divise solo da un lembo di tessuto urbano fatto di palazzine borghesi, case popolari e grandi piazze.

Delimitare il campo di gara è facile perchè racchiuso entro i tracciati di via Lorenteggio e di via Giambellino che, dall’ angolo sud-ovest di Milano, corrono dritte al centro cittadino.

Più difficile, invece, è comprendere come, lungo questi percorsi perfettamente paralleli, possono incrociarsi le identità di due quartieri.

Sì perché se apparentemente Lorenteggio mantiene il primato di strada più importante della zona, gli abitanti di Giambellino rivendicano la loro indipendenza, tanto da aver fondato – tra i palazzi amaranto sbiadito delle case popolari – una propria “Associazione per la gioventù” .

A questo punto mi diverto a zigzgare percorrendo le traverse che collegano le due vie.

In queste “terre di mezzo” cerco di capire se e dove sia il confine dei due quartieri, o piuttosto se non sia più corretto leggere, nella gerarchia delle strade, la ricca e complessa organizzazione di un’ unica entità urbana.

Per il momento metto da parte questi ragionamenti da “tecnico”, perché in fondo la verità è una sola e risiede in questa semplice considerazione: se un sentimento di appartenenza esiste, allora dovrà esserci sicuramente un luogo fisico nel quale il cittadino si riconosce, più o meno consapevolmente. Per questo gli abitanti interpellati durante il mio percorso si mostrano, alcune volte, decisi “Qui siamo a Lorenteggio, di là è Giambellino!”, altre volte insicuri: Lorenteggio, …no forse più Giambellino!, o addirittura diplomatici “Il quartiere è Lorenteggio e Giambellino”.
È quasi come chiedere garbatamente “Scusi lei di quale squadra è tifoso?”
Poco importa la risposta…quello che conta è che il match in atto ci coinvolge e ci appassiona!

Premio Martinotti alle Gallerie d’Italia

Il premio Martinotti 2015 alle Gallerie d’Italia ha avuto molto successo! Premiate le squadre di due Università cittadine che hanno creato dei filmati sull’Anima dei Quartieri di Milano. Senza l’aiuto della Fondazione Cariplo questo ricordo del sociologo urbano sarebbe stato impossibile. Grazie Cariplo!

Come dev’essere diverso, come dev’essere bello conoscere i quartieri con gli occhi di un migrante. E’ una sensazione che possiamo avere tutti partecipando alle “passeggiate migranti” per la città. Ce l’ha raccontato Gabriele Zoja, e ci è piaciuto molto. Quartieri Tranquilli si lascerà coinvolgere e vi coinvolgerà. http://www.mygrantour.org. Cominciamo da Paolo Sarpi, da via Padova o da Porta Venezia-Lazzaretto?

 

C’è stata alla Fondazione Cariplo la prima riunione per la seconda edizione del Premio Martinotti. Nella pagina del progetto, trovate la sintesi fatta da Elisa Sgorbani della Statale. Il Premio Martinotti si occupa anche della ridefinizione dei quartieri cittadini ed è il fiore all’occhiello di Quartieri Tranquilli. Perché non date un aggettivo al vostro quartiere? Com’è Città studi? O Affori? O l’Isola? O Brera? O la Barona?

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Anna Leoni, eccelsa volontaria all’incoronata, in corso Garibaldi, già parla con entusiasmo di cosa succederà nel loro quartiere… a Pasqua.

Chi sta cambiando il sociale a Milano? Bella domanda, bella risposta. Condividiamo, per uno straordinario inizio 2015, le parole di Paola.

Come promuovere l’intervento diretto dei giovani nel sociale? Come attrarli verso il Volontariato, stimolando un necessario ricambio generazionale? Sono queste le domande a cui un gruppo di giovani professionisti sta rispondendo con grande successo, puntando sulle caratteristiche principali delle nuove generazioni: energia, internet, creatività. Social e Sociale.

Tutto inizia in gennaio 2014 con ACTION!, contest a premi per la realizzazione di un video di 60 secondi in cui i giovani raccontano la propria esperienza di Volontariato. Ma Ugo Vivone, leader di Officine Buone, non si ferma qui e propone il secondo grande progetto per un 2015 all’insegna dei giovani protagonistio. Si chiama SPECIAL STAGE ed è il primo “talent buono”, una rassegna musicale permanente per giovani musicisti realizzata interamente negli ospedali di Milano. I giovani possono avvicinarsi al Volontariato in ospedale mettendo il proprio talento a disposizione di una buona causa e, contemporaneamente, avere un’opportunità importante nel mondo della musica. Gli sponsor mettono a disposizione borse di studio in importanti scuole di musica, contratti di agenzia e possibilità di esibizioni in palchi importanti della musica milanese. Si unisce divertimento e volontariato per dare ai giovani la possibilità di esprimersi creativamente ed essere utili. 

Dice Ugo: “Si può cambiare il sociale attraverso le idee e una grande capacità organizzativa. Vogliamo comunicare l’energia, la capacità e l’affidabilità delle nuove generazioni, dimostrare che possono e devono prendersi la responsabilità di migliorare la società in cui viviamo”.

E’ bello finire l’anno leggendo Ugo e iniziare il prossimo pensando che quello che dice il giovane ingegnere abbia delle buone possibilità. Due anni fa tutto questo era impensabile. Parlavate così tanto di solidarietà? Secondo me no. Dite la vostra.