ragazze, che dire, mi scirvete cose davvero belle. manù, l’orrore della retorica mi branca la gola ogni volta che scrivo qualcosa, diciamo di questo genere. ma poi dic anche che non posso stare sempre leggera, ogni tanto la questione si f adensa e per fortuna ci sono gli amici, che per nulla maligni, ma anzi, ti riportano in terra con battute e sghignazzi. sono i miei compagni di strada preferiti. anny, grazie, dare del corallo ad una sarda è un dono fantastico! ora però basta,vi ho tediato abbastanza e quello che ho chiesto al santo in cattedrale è una cosa tra me e me (anche perchè non l’ho mica capita..spero di portarvi presto in un altro viaggio. ora vado di sopra a cazzeggiare un po’
Se mi posso permettere, ma la retorica nulla ha a che fare con la densità dei concetti. Puoi essere leggero e retorico al tempo stesso, pensoso e tuttavia asciutto,attenzione. Strano,per un sardo, mancare di quella secchezza di pensiero,di quella sottile perfidia che sgrezza la pietra con pochi tocchi sapienti. Senza perdere di profondità e soprattutto di sentimento. Mai letto Marcello Fois?
è che sono un sardo molto contaminato. marcello fois mi piace moltissimo, e vorrei avesse avuto più successo di Niffoi, tanto per fare un nome
Niffoi non mi piace affatto,con quel suo linguaggio contaminato ad arte, se posso dire la mia sugli scrittori sardi. Mi è piaciuto molto Sardinia Blues di Soriga,mai più eguagliato e anche Milena Agus è stata una delusione. Ma il più bello di tutti secondo me è Il giorno del giudizio di Salvatore Satta.
….”è che sono un sardo molto contaminato.”?????’
mi fa venire in mente un lontano periodo nel quale per un mese mi finsi “brasiliana” per minare le convinzioni di infallibilità di un playboy da strapazzo.(con successo, poi quando insisteva nel volermi sposare ,fine corsa, appunto.)Fingere si dovrebbe per amore, magari un pochino, ma questo lo scrivo sopra.