A Castellanza, comune in provincia di Varese, con poco più di 14mila abitanti, non è stato concesso ad un omosessuale di acquistare, nel cimitero cittadino, un posto vicino al proprio compagno defunto. Questo perché la legge regionale non lo prevede, assicurando un loculo solo ai familiari del defunto, intesi come componenti della famiglia naturale. Fabrizio Giachi, Assessore con la delega ai cimiteri, spiega l’impossibilità di “andare contro una legge regionale modificando il regolamento”, ma mostrandosi allo stesso tempo favorevole qualora la Regione lombarda volesse cambiare la legge regionale per renderla più attuale: “Si tratta di una legge che non teneva conto, allora, della possibilità che si potessero creare nuclei familiari differenti da quelli composti da madre, padre e figlio”, dice Giachi.
I tempi cambiano, cambieranno anche per i cimiteri. Chissà che belle tombe si faranno le nuove famiglie.
Secondo me si sbriga prima con l’aiuto di un buon avvocato o, più semplicemente, con l’aiuto di un familiare del defunto disponibile all’acquisto e poi alla cessione a lui del loculo interessato. Fa prima, guarda. Non credo ci sia una legge che vieta l’acquisto e poi la cessione a terzi di un loculo. Che vergogna però.
No riconoscimenti, né da vivi né da morti.
Il paradosso è che quello che all’anagrafe si chiama certificato di “Stato di famiglia” non attesta le parentele ma le persone residenti in una medesima unità immobiliare. Non basterebbe fornire quello?
sapete che un alto prelato inglese riposa abbracciato al suo fidanzato nella stessa bara sulla base di una esplicita e rispettata sua volontà testamentaria?