stamattina mio figlio si è alzato più presto del solito. poi mi ha detto ciao! come un buongiorno, da fuori della mia stanza. poi è entrato nella mia stanza si è accoccolato ai piedi del letto e si è messo a chiacchierare del più e del meno. embè? direte voi. è che non sono cose che fa tutti i giorni, a dire il vero sono cose che non fa mai. e non c’è nulla di male. siamo fatti così, poche smancerie. è che registro le variazioni, e tre variazioni nell’arco di qualche minuto sono troppe per ignorarle. non gli ho chiesto nulla di particolare, ascoltavo e rispondevo. poi me l’ha detto e ho capito, quattro parole e il cuore mi si è allargato così. mi ha commosso l’informazione ma soprattutto quel soffio di smarrimento suo, un soffio ma abbastanza forte per andarsi ad accoccolare ai piedi del letto di sua madre. fai buon viaggio steve, sei entrato in molte case stamattina, grazie per essere passato anche di qua
che mamma sensibile.. 🙂 Complimenti
nonty caro. oggi pensavo: la morte di steve jobs ha suscitato credo il più massiccio necrologio della storia della rete (certamente sarò smentita) ma credo che qualcosa di speciale sia successo. nel senso che quando muoiono persone così è un po’ come morissero le idee e forse è un buon segno che si muova quest’onda così grande. se penso che lavoro da sempre su pc, rifiuto di usare telefoni più intelligenti di me, l’ipod lo uso solo per andare a correre e cioè mai e l’ Ipad ricevuto in regalo mi è diventato davvero utile quando l’ho venduto al mio commercialista..