Famosa già dal 1500 nel giro degli artisti per i suoi marmi, Pietrasanta non si è seduta sugli allori michelangioleschi e ha sviluppato il suo patrimonio da quello di giacimento di materiali a quello di patrimonio di esperienze. Generazioni di artisti e artigiani hanno lasciato il segno e la cultura, ultimi celeberrimi Mito Raj e Fernando Botero.
Ma la piccola cittadina sotto le Apuane non si limita a creare arte ma la espone.
Tra piazza Duomo, naturale palcoscenico e il complesso di Sant’Agostino, le oltre 30 gallerie di fama internazionale sparse nel reticolo romano di stradine e piazzette , gli antichi laboratori della lavorazione del marmo, il Museo dei Bozzetti , il Centro di Arti Visive nell’antico convento di San francesco, è tutta una vetrina per gli innovativi linguaggi dell’arte contemporanea.
Solo nell’ex convento di Sant’Agostino si tengono oltre 20 mostra l’anno e sono presenti più di 120 mila visitatori. Pietrasanta ricca ora di bed and breakfast, alberghi di charme, minuscoli resort oltre che di caffé, ristorantini e trattorie, si candida a nuova Saint Paul de Vence, a tranquillo buen ritiro per fans dell’arte e della cultura, a piccola Atene di collina per rifugiati in fuga dal vicino Forte dei Marmi, ormai consegnato alle boutique, ai riti balneari e alle vocianti iniziative dei nuovi abitanti dell’estate, i visibilissimi esponenti della colonia russa.
Caro Silvestro condivido quanto scrivi su Pietrasanta luogo che amo particolarmente e che frequento sempre con grande gioia, mi piace la definizione di “piccola Atene”perchè le parole già elaborano dei sentimenti e proprio pochi giorni fa a cena da Filippo mi soffermavo introspettivamente su quanto questo luogo mi arricchiva.
e quando piove…..? la amo ancora di più.