Quartieri Tranquilli

Per Creare Solidarietà, Amicizia, Sicurezza


Nei cinema dal 9 maggio

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Sono davvero tantissimi i titoli in arrivo nelle sale cinematografiche tra ieri e oggi, iniziamo la nostra consueta passeggiata settimanale tra le nuove uscite da Il segreto di Liberato, il film di Francesco Lettieri, Lorenzo Ceccotti, Giorgio Testi e Giuseppe Squillaci che – grazie a immagini dal vivo e inserti d’animazione – ci porta alla scoperta del mondo di Liberato – il cantautore napoletano di cui non si conosce l’identità -, dai suoi primi passi fino ai sempre molto seguiti e acclamati tour in giro per l’Europa. Andiamo avanti con Il regno del pianeta delle scimmie di Wes Ball, decimo capitolo della celebre saga. Al centro della storia – ambientata tre secoli dopo l morte di Cesare, capo delle scimmie dotate di intelligenza – troviamo Noa, giovane esemplare che vuole mettere in salvo – con l’aiuto di un ex membro del gruppo assalitore e di una ragazza umana – il suo clan, preso di mira da un clan rivale. La partenza è lenta e la lunghezza è eccessiva ma gli effetti speciali sono da dieci e tripla lode. È ambientato in Francia, a fine Ottocento, e perlopiù in una cucina, ll gusto delle cose, il film di Trần Anh Hùng – vietnamita di base in Francia  – i cui protagonisti sono un celebre gastronomo e la sua eccellente cuoca, che assieme (e sotto i nostri occhi) preparano piatti succulenti per clienti benestanti e per loro stessi. Tra i due c’è più di un’intesa lavorativa, Dodin vorrebbe sposare Eugenie ma lei nicchia anche se, pur spaventata dal matrimonio, alle volte gli permette di entrare in camera. Messinscena inappuntabile, profusione di raffinatezza e due interpreti – Juliette Binoche e Benoît Maginel, un tempo compagni di vita – superlativi, ma si arriva alla fine un poco esausti. Passiamo a Fantastic Machine, il documentario di Axel Danielson e Maximilien Van Aertryck (la voce narrante è di Elio Germano e a produrre c’è Ruben Östlund) che partendo da molto molto lontano riflette sul potere manipolatorio e distorsivo dell’immagine contemporanea e svela cosa ci sta dietro. Nulla di nuovo per chi ha già dimestichezza in materia ma alcune sequenze sono molto interessanti. Abbiamo poi visto Il mio posto è qui, il film di Cristiano Bortone e Daniela Porto che sullo sfondo di un paesino della Calabria degli anni Quaranta racconta la storia di una ragazza-madre che si oppone a un matrimonio riparatore, trovando un confidente in un omosessuale. Solitudine, sessismo, patriarcato, presa di coscienza dei propri diritti: Il mio posto è qui è una sensibile e sincera opera prima che si arrabbia con delicatezza e che emoziona, davvero bravi i due interpreti principali, Ludovica Martino e Marco Leonardi. Chiudiamo la nostra passeggiata con Troppo azzurro, debutto alla regia di Filippo Barbagallo, anche interprete di Dario, venticinquenne con genitori iperprotettivi, ragazzo timido e indeciso che nella vita preferisce stare fermo e sprecare occasioni. Una storia agrodolce sui timori e le insicurezze di una generazione (insicurezze più maschili, le donne del film al contrario non hanno il freno a mano inserito e si mettono in gioco) esile ma raccontata con ironia e che fa simpatia. Sono usciti inoltre Le Ravissement di Iris Kaltenbäck, La profezia del male di Spenser Cohen e Anna Hamberg, Accattaroma di Daniele Costantini e La casa di Ninetta di Lina Sastri.

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