Sono molti e spaziano tra diversi generi i film in arrivo nei cinema tra oggi e venerdì 3 maggio, iniziamo la nostra consueta passeggiata tra le nuove uscite da Anselm, il documentario che Wim Wenders ha dedicato ad Anselm Kiefer, classe 1945 e tedesco come lui, uno tra i maggiori artisti viventi, esposto e celebrato ovunque (tra l’altro a Firenze a Palazzo Strozzi con la mostra Angeli caduti fino al prossimo 21 luglio). Wim Wenders dà forma ai pensieri di Kiefer, ci porta nei suoi luoghi, ne racconta le opere, si sofferma sui materiali usati (prevalentemente acciaio, piombo, cemento) per le sue creazioni, sempre gigantesche, che vediamo nascere sotto i nostri occhi. Un documentario non didattico immersivo, ipnotico, bellissimo: prendete posto e godetevelo, molto efficace la versione 3D. Andiamo avanti con C’era una volta in Bhutan, il film di Pawo Choyning Dorji (un consiglio: se non lo avete visto recuperate la sua opera prima Lunana – Il viaggio alla fine del mondo). Ambientato nel 2006, durante le prime elezioni politiche del Bhutan (che passò dalla monarchia assoluta alla democrazia) il film intreccia le storie di più personaggi di un villaggio, raccontate con toni in equilibrio tra comico e grottesco. Passiamo a Sei fratelli, il film di Simone Godano i cui protagonisti sono sei fratelli ritrovatisi dopo la morte del padre, sciupafemmine assenteista che li aveva avuti con tre donne diverse, davanti al notaio per la lettura del testamento. Seguiranno risentimenti, dissapori, litigi, rancori e (ri)avvicinamenti, che andranno avanti per una settimana, nella fotogenica Bordeaux: nulla di inedito ma il film è una commedia corale agrodolce riuscita e gradevole che trova il suo punto di forza in un cast ben assortito e molto affiatato, Riccardo Scamarcio veste alla perfezione i panni di un conduttore tv e Adriano Giannini convince sempre di più. Arriva dalla Malesia Come fratelli – Abang e Adik di Lay Jin Ong, dove Abang e Adik non sono fratelli per davvero ma lo sono in quanto uniti fraternamente dalla disperazione – senza documento di identità, senza lavoro, senza telefono – e dalla comune voglia di sopravvivere. E se il primo è un ragazzo sordomuto buono, onesto e mite, Adik frequenta brutte persone e delinque. Quando Adik uccide l’assistente sociale che ha ritrovato suo padre (fondamentale per avere i documenti), Abang si addossa la colpa e si consegna alle autorità. Ma perché? La risposta arriva, e la scoprirete andando a vedere il film, una folgorante opera prima in equilibrio tra denuncia sociale, thriller e melodramma, tanta tristezza e molta commozione ma la speranza non è messa al bando. Finiamo la nostra passeggiata con Una spiegazione per tutto, il bel film (al netto di un eccesso di verbosità) del regista ungherese Gabor Reisz che attraverso la vicenda di Abel – che all’esame di maturità, durante l’esame orale di Storia, non spiccica una parola e che una volta tornato a casa si giustifica riferendo al padre, un ex comunista ora dall’altra parte, i commenti del professore sulla coccarda patriottica indossata – esplora la situazione dell’Ungheria di Viktor Orbàn e i suoi molti volti. Nelle sale infine The Fall Guy di David Leith, Garfield – Una missione gustosa di Mark Jindal, Il coraggio di Blanche di Valerie Donzelli e Sarò con te di Andrea Bosello.