Il post di Anny, ciaoooo mi ha fatto riflettere. Se un libro non piace, va per forza finito? Secondo me no! è come mangiare per forza, o chiacchierare per forza, o uscire per forza… Io sono per lasciarli andare per la loro strada, i libri che non ci piacciono. Se son rose, li rincontreremo, altrimenti non erano fatti per noi. Voi cosa ne pensate?
I libri devono seguire la disposizione di chi li legge. Io mi sforzo di leggerli e finirli unicamente quando qualcuno me li presta,un po’ perchè non voglio trattenerli in eterno,un po’ perchè l’imposizione/incoraggiamento “Leggilo è bellissimo,a me è piaciuto tanto” mi mette nella condizione di seguire il consiglio dell’amico/a. Quando invece si tratta di un libro mio, posso prenderlo,posarlo,riprenderlo fra tre mesi o tre anni,fino a quando imbrocco il momento giusto. Ci sono libri che hanno bisogno del momento giusto,che fanno breccia solo in certe condizioni. Ma siccome non e detto che si debbano verificare per forza,poi si abbandonano,senza rimpianti e senza finti snobismi,un libro che non piace,non piace,come un film,come una persona. Mica siamo obbligati.
Io però mi sento obbligato alla lettura.. non saprei dire perchè. Nella mia vita ho lasciato solo tre libri non finiti.. ma non si sa mai. Uno è un trattato sulla rivoluzione francese (centopaginemillelire, li ricordate?) fermo dal 2002, l’altro è un libro sui Maya (si devono fare dei calcoli per proseguire) fermo dal 1998. L’ultimo è la bibbia… arrivo a quello che sparse il seme in terra e li mi fermo perchè rimango davvero allibito.
ah.. è ovvio che fin’ora in totale ne ho letti 4 😛
Prego dicci il titolo del libro che hai finito.
Qual è il quarto???!
Per carità! Se non piace nessuno ci autorizza a continuare. Io se non trovo gusto nel leggere, chiudo e non me ne faccio colpe.
Difficile che non porto a termine una lettura se il libro l’ho scelto io, scelgo sempre con cura. Se il libro mi è stato regalato e non corrisponde ai miei gusti, lo metto in standby. Sul comodino mi aspetta sempre una montagnetta di libri tutti iniziati, che leggo ad alternanze, secondo l’umore, l’orario, e la stagione e che porterò a termine. CC
Se un libro non ci prende, perchè leggerlo per forza? Anni fa ricordo amici e conoscenti, tutti presi dalla meraviglia de “Il pendolo di Foucault”… non sono andata oltre le 30 pag. Un altro libro che gira i comodini da anni è “I versi satanici”… per ora lo spolvero solo, tanto a male non va.
Vedi,tante volte i gusti…Io il Pendolo me lo sono bevuto! Mentre “I figli della mezzanotte”,nonostante l’amica mi aizzasse,non lo finirò mai. E Rushdie mi annoia sempre.
Secondo il mio grande amore Pennac, uno dei diritti del lettore è proprio non finire un libro. Confesso: di Garcìa Marquez ho finito solo “Dell’amore e di altri demoni”. Tra i buoni propositi delle ultime estati c’è l’impegno a riprendere gli altri ma è tutto inutile.
NO. Leggo per piacere non per forza. Tutte le sere dalle 10 alle 20 pagine. Ultimamente mi è capitato di non riuscire a cominciare l’ultimo libro di Bennet di Adelphi. Amo molto l’autore di Nudi e Crudi, ma non me la sentivo di affrontare una storia familiare di malattia mentale prima di andare a dormire. Ogni volta che lo prendevo fra le mani lo lasciavo.
Il mio quarto libro al momento me lo ha regalato Carlo è di Aldo Busi : Seminario sulla gioventù. Una sola parola? Avvincente.
Se il libro è noiso, io velocizzo, leggendo un po’ qua e là quel che capita e poi lo annovero tra i libri letti.
… no perche se non si è dell umore giusto non si gusta, come andare al cinema a vedere un comico con il giramento di scatole. o dopo 12 ore di lavoro all ultimo spettacolo.lo stesso vale per la musica. ma stasera vado a letto prima e mi porto avanti con “in sardegna non c è il mare” bello. per me poi ,sardo, mi porta oltremare..tanto devo aspettare enrico che è andato fuori…