L’angelo del crimine, regia di Luis Ortega

di

poster-angelo-del-crimine-lBuenos Aires, 1971. Carlos è un diciassettenne di buona famiglia, ha una faccia d’angelo incorniciata da una cascata di boccoli color miele, un corpo efebico, balla benissimo, sta con una coetanea che a malapena distingue dalla gemella e ama rubare, per il gusto di possedere le cose degli altri. L’incontro al liceo con Ramón, di cui si infatua, e soprattutto con la sua famiglia gli faranno imboccare la strada del crimine. Si ispira alla storia di Robledo Puch, uno dei più celebri killer argentini del Novecento, L’angelo del crimine diretto da Luis Ortega e prodotto anche da Pedro e Agustín Almodóvar, un film che ci regala il ritratto di un bandito dall’aria angelica in realtà spietatissimo affascinante, sconcertante, e a tratti molto divertente. Da applausi il cast – dai ben noti Cecilia Roth e Luis Checco nei panni dei genitori di Carlos, ai sorprendenti Lorenzo Ferro, al suo debutto, e Chino Darin, superlativo figlio d’arte – e la colonna sonora, con anche la versione spagnola di Non ho l’età cantata da Gigliola Cinquetti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *