Luca Micheletto Editore fondatore di Luuk Magazine, Imprenditore titolare dell’agenzia di eventi e comunicazione Luuk PR & Events e del negozio di arredamento e complementi d’arredo Trovailtempo Atelier dei Sogni a Milano.
Qual è il suo quartiere?
Abito nel San Gimignano District, forse più noto a Milano come Quartiere Ebraico.
Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Il quartiere è forse il primo e unico quartiere residenziale multietnico di Milano. Qui dagli anni Settanta convivono una numerosa comunità ebraica, prevalentemente di origine persiana e libanese, e una piccola comunità giapponese, composta in maggioranza da famiglie di manager del Sol Levante di passaggio per qualche anno in città. In via Arzaga, proprio una di fronte all’altra, sorgono infatti la Scuola della Comunità Ebraica di Milano e la Scuola Giapponese di Milano.
Chi vi abita si riconosce in lui?
Il nostro distretto purtroppo non è riuscito a istaurare nei suoi abitanti un senso di appartenenza perché è prevalentemente un quartiere residenziale in cui si dorme ma a essere frequentati sono soprattutto i negozi e i locali delle vicine via Marghera, Sardegna e Vercelli.
Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
In molti ignorano l’esistenza del nostro quartiere che in realtà avrebbe delle enormi potenzialità. In zona vi sono la maggior parte dei negozi e locali kosher di Milano (dalla pasticceria Tuv Taam ai supermercati Eretz e Kosher Paradise al ristorante Carmel) e hanno vissuto personaggi di spicco del mondo giornalistico (Enrico Mentana), sportivo (Pietro Paolo Virdis) e imprenditoriale (Silvio Berlusconi ha cominciato la sua carriera da costruttore in via Alciati e nel quartiere mantiene ancora la residenza, nello stabile con piscina e campi da tennis dove viveva la madre Rosa).
In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Purtroppo alcuni negozi storici del quartiere hanno chiuso, a cominciare da Birba, una vera istituzione in via Arzaga che per decenni ha vestito le signore del quartiere con gli abiti, tra gli altri, di Aspesi e Alberta Ferretti. Ora un paio di vetrine sono sfitte mentre chi resiste ha perso un po’ lo smalto di un tempo.Negli ultimi anni poi molti residenti appartenenti alla comunità ebraica si sono trasferiti a New York o in Israele e questo ha cambiato molto le richieste immobiliari ad esempio.
Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Se si può considerare un difetto direi l’eccessiva tranquillità. Per il resto il quartiere è servitissimo dai mezzi e in pochi minuti si è nel cuore commerciale di corso Vercelli. Un problema da segnalare è l’essere da tempo diventati, vista l’assenza di strisce gialle riservate ai residenti, il parcheggio diurno di chi lascia la propria auto per poi proseguire verso il centro con i mezzi pubblici.
Quali sono le cose belle? C’è un mercato e lei ci va?
La cosa bella sono sicuramente i palazzi tutti dotati di ampi spazi verdi (e in diversi casi di piscine e campi da tennis condominiali). Aggiungerei poi il silenzio e la relativa sicurezza vista la presenza costante delle forze dell’ordine che presidiano i numerosi edifici che ospitano istituzioni ebraiche. Per quanto riguarda i mercati non risulta che ce ne sia uno settimanale in via Strozzi ma non l’ho mai frequentato.
Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Il Comune di Milano ha una grande fortuna, gli investimenti privati e il discreto senso civico dei milanesi. Per il resto forse ha un ruolo da regista ma sinceramente non ne vedo un ruolo attivo nella gestione della città.
C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
In questi ultimi anni il Comune ha agito principalmente in due direzioni: il centro e la periferia popolare. In questo modo ha completamente abbandonato i quartieri residenziali borghesi, come il nostro, il De Angeli-Frua o la Maggiolina, che paradossalmente risultano essere ora meno curati di alcune zone malfamate della città. Considerei quindi di intraprendere dei piccoli interventi che porterebbero un enorme beneficio al nostro distretto: tra tutti la sistemazione dei marciapiedi e delle carreggiate o l’istituzione di una piazzetta pedonale nello slargo di via Arzaga di fronte alla Chiesa dei Santi Patroni d’Italia.
Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Il nostro distretto è ricchissimo di aree verdi che vengono solo parzialmente curate. Un problema da segnalare sono sicuramente i parterre dei marciapiedi che versano in condizioni a dir poco pietose e che ora risultano essere solo un disordinato parcheggio.
Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Purtroppo non saprei in che modo potrei realmente essere al servizio del mio quartiere ma mi sono sempre dimostrato disponibile a collaborare a progetti che condivido. Personalmente ho supportato la nascita del “San Gimignano District” mettendo a disposizione le mie competenze professionali per migliorarne la reputazione sul web.