Prende il via domenica 20 gennaio a Milano (10-17,30) all’ARCI Bellezza, in Via Giovanni Bellezza, 16/A, la serie di incontri ideata e organizzata da Pressenza sull’urgenza di fare rete tra giornalisti indipendenti e attivisti, che toccherà poi Roma, Firenze e Napoli, per confluire in un incontro nazionale sabato 6 e domenica 7 aprile 2019 al Monastero del Bene Comune di Sezano (Verona), in cui si tireranno le somme del percorso fatto, si organizzeranno gruppi di lavoro e lanceranno i prossimi passi.
“Vogliamo celebrare, come tutte le redazioni di Pressenza sparse nel mondo, i 10 anni di esistenza della nostra agenzia stampa per la Pace e la Nonviolenza con una serie di iniziative che siano utili all’obiettivo di fondo per cui facciamo le cose: cambiare il mondo in una direzione pacifista, nonviolenta, umanista, nondiscriminatoria”, scrivono i promotori dell’iniziativa.
Le giornate in programma si struttureranno in confronti, esperienze e dialoghi costruttivi per raccontare il presente e proporre progetti concreti che ci spingano verso un futuro differente. Per contrastare l’attuale, pericolosa deriva di razzismo, intolleranza e discriminazione e per consolidare forme di azioni e di narrazioni alternative a quelle dei media mainstream.
“In questo momento di crisi – scrive Pressenza – il vecchio mondo delle violenza (economica, sociale, mediatica, interpersonale) sta, speriamo, dando i suoi ultimi colpi di coda attraverso una preoccupante deriva razzista e fascista che investe molti paesi; il nuovo mondo si esprime e cresce, ma non trova ancora il suo spazio. I media tradizionali credono ancora di essere il famoso quarto potere, ma sono sempre più al servizio della speculazione finanziaria e di quel modello socio-culturale costruito da una minoranza accentratrice ed affarista.
Ma esiste anche una diversa tendenza informativa e mediatica: un’altra voce, un nuovo modello che è iniziato dalle prime radio libere, dai fogli di quartiere e da altre forme di divulgazione di prossimità e oggi è cresciuto consolidando un nuovo concetto di informare e fare informazione, grazie all’avvento di Internet e delle reti sociali. Questa tendenza si manifesta anche nei tanti giornalisti che non accettano le regole del mercato, ma rivendicano la loro professionalità e indipendenza, denunciano la violenza in tutte le sue forme e promuovono forme di aggregazione e lavoro basate sul consenso, la reciprocità e la collaborazione.
Se per un verso queste nuove tendenze sono capaci di rilevare e raccogliere le espressioni, le aspirazioni e le esigenze di umanità, solidarietà e rispetto dei diritti umani di tanta gente, per un altro talvolta mostrano difficoltà nel fare rete, nel parlare e comunicare tra loro, nuocendo così fortemente al rafforzamento e alla crescita di un’informazione indipendente.
Occorre dotare questa informazione indipendente di strumenti sinergici adeguati per dargli potere e presenza e per renderla la voce di chi non ha voce, in una stretta relazione con gli attivisti, che a loro volta hanno spesso problemi a coordinarsi tra loro e rischiano di scoraggiarsi davanti all’avanzare della violenza, alla criminalizzazione della solidarietà e alla difficoltà a far conoscere iniziative e posizioni”
Modera: Lorella Beretta, giornalista free lance
Interventi:
Anna Polo, agenzia stampa Pressenza
Christian Elia, QCode
Angelo Ferrari, agenzia Agi
Raffaele Masto, Radio Popolare
Redazione Radio Onda d’urto
Riccardo Gatti, capo missione di Open Arms
Roberta Ferruti, operatrice della Rete dei Comuni Solidali
Laura Silvia Battaglia, giornalista free lance, Radio3Mondo