Tre amici squattrinati e diversamente sfigati (Alessandro Gassmann, Marco Giallini e Gianmarco Tognazzi) sbarcano il lunario organizzando Tours Criminali della Capitale nei luoghi della Banda della Magliana. Un inatteso viaggio nel tempo li catapulterà nel 1982, quando non squillavano i cellulari né c’erano i social network, nel bel mezzo dei Mondiali di Spagna (vinti dall’Italia) e alla vigilia dell’arresto della Banda. Il terzetto – che si ritrova vis-à-vis con Renatino De Pedis (Edoardo Leo), la sua fidanzata fatalona (Ilenia Pastorelli) e molti poco raccomandabili figuri – sarà coinvolto in una serie di avventure. Torna nelle sale Massimiliano Bruno – regista di Nessuno mi può giudicare e Beata ignoranza -, torna con Non ci resta che il crimine, una storia in equilibrio tra film d’azione e fantasy con evidenti e nostalgici rimandi/omaggi a Ritorno al futuro, Non ci resta che piangere e Smetto quando voglio, ma l’operazione (sulla quale incombe un seguito) non è all’altezza delle ambizioni, è approssimata, con situazioni che si accumulano senza un filo narrativo, non ci si appassiona, non si ride né tantomeno si sorride mai, peccato.