Alla metà dell’Ottocento, tra le coste e i venti della Cornovaglia. Philip Ashley (Sam Claflin), un orfano cresciuto come un figlio dal cugino Ambrose, vuole vendicare la sua misteriosa morte avvenuta in Toscana ma resta letteralmente stregato dal fascino ipnotico e misterioso di Rachel Ashley (Rachel Weisz), la vedova di Ambrose non si comprende se nera oppure no. Amore e morte, passione e ossessione, sospetti, ambiguità, paranoie…: Roger Michell rilegge Mia cugina Rachele, romanzo gotico scritto nel 1950 da Daphne Du Maurier già portato sullo schermo da Henry Koster nel 1952 con Olivia de Havilland nel ruolo della protagonista, peccato in Rachel la messinscena sia accurata, i costumi eleganti, i colori e le atmosfere giuste ma lo svolgimento piatto e senza particolari guizzi.