In seguito a una caduta che le ha spezzato una gamba Dominika Ergonova (Jennifer Lawrence) – prima ballerina del teatro Bolshoi, orfana di padre e con madre invalida a carico – accetta un lavoro dallo zio, alto dirigente nei servizi segreti russi (Matthias Schoenaerts), il quale dopo un’operazione finita nel sangue la costringe a farsi addestrare in una scuola per Red Sparrow, così da essere poi in grado di carpire i segreti delle sue vittime attraverso la seduzione… Tratto dal romanzo Nome in codice: Diva scritto da Jason Matthews, ex agente della CIA, Red Sparrow di Francis Lawrence – che aveva già diretto Jennifer Lawrence in Hunger Games – è una storia di spie, intrighi, tradimenti e talpe ambientata nei giorni nostri (nonostante i floppy disk!) tra Mosca, Atene, Washington e altrove con molti rimandi celebri, varie nudità, un (prevedibile) colpo di scena e parecchia violenza indigesta ai palati deboli che parte bene ma che a un certo punto si dilata, si allunga – dura 140 minuti – diventando confusa, faticosa e farraginosa.