Uno scrittore (Fabrizio Bentivoglio) sui sessanta, allergico all’ invadenza di internet e tra l’altro a caccia di una storia per il prossimo libro, decide di trascorrere il compleanno nello chalet di montagna assieme alla variegata famiglia allargata, tutta smodatamente e nevroticamente dipendente dalla rete. Giusto il tempo di sistemarsi che la connessione a internet salta lasciando gli ospiti scollegati, scioccati e scontentissimi nonché costretti a parlarsi. Perfetti sconosciuti continua a fare scuola – anche se nella commedia di Paolo Genovese contavano i segreti tenuti nascosti dentro gli smartphone mentre qui la storia trae spunto dal loro spegnimento, esperimento del resto già tentato qualche mese fa in Non c’è campo di Federico Moccia -, peccato l’idea di Sconnessi si dimostri un po’ striminzita, la scrittura stanca e le situazioni fiacche, fragili e non all’altezza di un gruppo di bravi e simpatici attori (oltre il già citato Bentivoglio ci sono, tra i tanti, Carolina Crescentini, Ricky Memphis, Eugenio Franceschini, Stefano Fresi).