A Baltimora, negli anni della Guerra Fredda, ai tempi dello scontro tra Unione Sovietica e Stati Uniti per il dominio nello spazio, la dolce e muta Elisa (Sally Hawkins), assunta come donna delle pulizia di un laboratorio di estrema sicurezza, si accorge che il governo sta portando avanti là dentro un esperimento con una strana creatura anfibia proveniente dall’Amazzonia. Una volta stabilito un contatto – le uova! – e grazie all’aiuto della collega afroamericana e del coinquilino omosessuale Elisa se la porta a casa trovando nell’amore per il mostro – più umano di tanti umani della storia messi insieme – il senso della sua vita. E’ uscito non a caso il giorno di San Valentino La forma dell’acqua, la fantastica favola romantica di Guillermo del Toro – sorprendente Leone d’Oro all’ultimo di Festival di Venezia e candidato a tredici Oscar – che avvolge, seduce e commuove con suoni, immagini, citazioni, metafore, dettagli, rimandi. Molto incisiva Sally Hawkins, e che bravi Michael Shannon, Octavia Spencer, Michael Stuhlberg, Richard Jenkins nonché Doug Jones, nei panni della creatura.