Agli albori del Novecento Percy Fawcett (Charlie Hunnam), soldato ed esploratore britannico mandato dalla Reale Società Geografica in Sud America a mappare i confini della giungla amazzonica, si imbatte nei reperti di un’antica civiltà e la scoperta lo convince dell’esistenza in quei luoghi di “Z”, una misteriosa e antica città. Al ritorno in Inghilterra le sue teorie vengono confutate dalla comunità ma Fawcett non desiste e per dimostrarle riparte assieme a compagni di viaggio altrettanto illuminati, allontanandosi per un altro lungo periodo dalla moglie (Sienna Miller) e dai figlioletti. Nel 1925 l’esploratore sempre più ossessionato dalla sua visione ritornerà ancora laggiù, e quella volta con il figlio maggiore, ma i due spariranno, lasciandosi dietro una lunga scia di misteri e di ipotesi… Ispirato alla vera storia di Percy Fawcett Civiltà perduta è un film su un’avventura fisica e di testa ben confezionato e con una buona ricostruzione d’epoca dentro il quale ci si immerge piano piano e con interesse via via crescente, rimanendone catturati fino alla fine.
“Una bella e intensa pagina di storia sconosciuta”
Negli ultimi anni spesso incontriamo sul grande schermo momenti storici a noi sconosciuti che senza il cinema non vedrebbero mai la luce come la vicenda raccontata dal film incentrato sulla tenace esplorazione di un uomo coraggioso alla ricerca di una misteriosa città nascosta nell’ Amazzonia. Sullo sfondo il razzismo e il classismo dilagante in una società, quella anglosassone, molto chiusa in se stessa (l’impero coloniale, il modo di considerarsi i dispensatori della cultura e della civiltà nel mondo) che solo verso la metà degli anni Sessanta (la Swinging London, la rivoluzione giovanile contro un mondo non più sopportabile) subirà una profonda modificazione. Una ricostruzione storica da non perdere perchè solo conoscendo il nostro passato possiamo capire il presente e interpretare il futuro…..