Paolo ha trent’anni e lavora in un’azienda di mobili di Torino, è un tipo solitario e introverso e si è lasciato da poco col suo compagno. Una sera incontra in un locale gay Mia, una sua coetanea sbandata e irresponsabile, al sesto mese di gravidanza. Entrambi diversamente disagiati e irrisolti da quel momento Paolo e Mia, che non sanno che fare delle loro vite, diventano l’uno il custode dell’altro e insieme iniziano un viaggio da Nord a Sud, fino a Reggio Calabria, alla ricerca di un padre, che non si trova, per la creatura in arrivo.
Un omosessuale che vorrebbe diventare padre e una donna che sta per diventare madre di un figlio che non vorrebbe, Il padre d’Italia parla d’amore e di genitorialità, oggi, in Italia, e delle tante difficoltà annesse e connesse, non tutto funziona ma al netto della discontinuità e delle imperfezioni il film è un film sincero e trova i suoi punti di forza nell’energia malinconica sprigionata dai due bravi interpreti.