Alida Catella, Amministratore Delegato di COIMA IMAGE
“Abito in una via di scorrimento che prosegue in viale Tunisia, dopo aver superato corso Buenos Ayres. La mia area non mi pare che possa definirsi quartiere perché non è perimetrabile. Forse è proprio interessante capire perché certe aree diventano quartieri e altre no.
Quale è l’elemento che consacra una area QUARTIERE, la forma? gli abitanti? la Chiesa? I centri sociali? L’unica cosa che percepisco è che le vie di scorrimento impediscono l’appartenenza e forse anche gli abitanti scorrono e non si fermano!”
Risponde Marco Romano, professore ordinario di Estetica della città
“L’appartenenza a un quartiere è prima di tutto un sentimento individuale, tu ti percepisci come cittadina di Milano perché condividi la percezione del suo centro, della traccia della sua radice in un tempo immemorabile che dà una certezza alla tua cittadinanza milanese. Il che comporta la percezione di una differenza rispetto ad altri quartieri che tu conosci.
Le sfere di appartenenza sono poi molte, puoi appartenere alla parrocchia, a un circolo culturale, un tempo al mercato rionale e oggi al supermercato sotto casa,
Poi ci sono i motivi originari della scelta di abitare lì, e può capitare che nel tempo quelle condizioni che allora hanno determinato la tua scelta ora stiano cambiando e tu vorresti andartene in un altro quartiere: quando avevo i figli piccini era bello accompagnarli al giardinetto e a scuola, adesso ti accorgi di difetti che allora non esistevano”.