Il cliente, regia di Asghar Farhadi

di

clienteQuando la loro casa ha un cedimento strutturale Emad (Shahab Hosseini) e Rana (Taraneh Alidoosti) – giovani e affiatati sposi iraniani – sono costretti a trasferirsi temporaneamente in un appartamento messo a disposizione da un amico, che assieme alla coppia recita in Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. La nuova sistemazione necessita di pulizie e di ordine, tantopiù che l’inquilina precedente ha lasciato i vestiti stipati dentro un armadio, con la promessa di venirli a ritirare presto. Già, l’inquilina precedente, una donna che non godeva di specchiata reputazione e che riceveva a casa i clienti, tra i quali colui che un giorno ferisce Rana, sola in casa e convinta di aprire il portone e la porta al marito di ritorno… La coppia ha una forte scossa, la crisi si riflette con evidenza anche in scena, mentre però la donna, molto turbata, non ricorda granché, il marito non vuole avvertire la polizia dell’accaduto e assetato di vendetta si mette a indagare da solo risalendo a un cliente – un anziano e malandato padre di famiglia – dell’inquilina precedente il quale, trovandosi di fronte un’altra donna l’ha aggredita impaurito.

Asghar Farhadi torna a casa per Il cliente, un film molto duro, molto intenso, ben scritto, ben diretto e ben interpretato al netto di qualche lungaggine di troppo dove la crisi di una coppia di giovani diventa la metafora della realtà dell’Iran, un paese ancora in sospeso tra i cambiamenti e le trasformazioni della modernità e gli insuperabili oscurantismi culturali.

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