C’è rimasta soltanto Clara (Sonia Braga) – critico musicale in pensione – all’Aquarius, un condominio degli anni Quaranta con vista sulla spiaggia di Recife, ancora fascinoso nella sua decadenza, prescelto per essere raso al suolo e lasciare il posto a un grattacielo. Gli altri inquilini alla fine hanno ceduto all’offerta di un’ immobiliare, diventata via via proprietaria di tutte le unità dell’edificio, di tutte meno una, quella di Clara, appunto. La donna resiste, combatte come una leonessa, non è disposta ad andarsene dalla sua luminosa casa, contenitore prezioso, unico e senza prezzo della sua vita, gioiosa e dolorosa, e la battaglia innescata con Diego – il nipote dello speculatore – le dà una forza implacabile facendola riflettere sulla sua famiglia e sul suo vissuto, in un’alternanza di ieri, oggi e domani.
Acquarius è il ritratto di una donna decisa a difendere e a non vendere la sua storia, è un affresco delle trasformazioni del Brasile odierno, e trova il suo punto di forza nella magnifica interpretazione di Sonia Braga che domina e vive ogni sequenza del racconto, dentro e fuori la sua casa.