Cile, 1948: il governo di Videla dichiara guerra al comunismo e mette in fuga Pablo Neruda (Luis Gnecco) – illustre poeta e senatore, nonchè incallito frequentatore di bordelli e assiduo bevitore -, mentre il poliziotto Oscar Peluchonneau (Gael García Bernal), una sua invenzione poetica, gli dà la caccia.
Non è la biografia di Pablo Neruda, è un film molto molto d’autore Neruda, il penultimo film di Pablo Larraín (l’ultimo, si sa, è l’attesissimo Jackie) dove il regista cileno miscela e gioca benissimo coi generi, confonde, ribalta i ruoli e sorprende, anche se il tutto risulta un po’ complicato da seguire.
“Neruda poeta rivoluzionario”
Un filmato drammatico girato durante i funerali di Pablo Neruda pochi giorni dopo il terribile colpo di stato militare
cileno dell’ 11 settembre 1973 ci mostra i pochi coraggiosi seguaci di Allende ed estimatori del poeta mentre cantando l’ Internazionale circondati dai militari golpisti si recano verso il Cimitero per dare l’ ultimo saluto a Neruda. Film curioso che alterna realtà a fantasia “Neruda” ci racconta un periodo storico, quello degli anni Quaranta del paese latino americano da noi poco conosciuto. Straordinario il protagonista Luis Gnecco che per l’ occasione è ingrassato la bellezza di 25 chili, dieci in meno di De Niro per “Toro scatenato”. Potenza dell’ amore per il cinema……