Quattro vitali ottantenni diversamente acciaccati si ritrovano al bar per chiacchierare, giocare a domino, bere tequila e stare insieme. Quando Pedro rivela di avere un cancro incurabile nonché come unico e ultimo desiderio quello di consegnare il tovagliolo autografato anni prima da un cantante di ranchero al museo dedicato all’artista, alla sua morte i tre amici superstiti si mettono in viaggio per esaudirlo.
Tranquilli e niente paure, le premesse per l’ennesima commedia senile pietistica c’erano eccome se c’erano ma il regista le evita (quasi) tutte e Cinque tequila – per quanto tratti temi non nuovi, quali la solitudine della vecchiaia e il valore delle esperienze e dell’amicizia – è una commedia messicana in equilibrio tra ironia, disincanto e malinconia confezionata con garbo, grazia e gusto che trova poi i suoi valori aggiunti negli affiatati interpreti.