Daniele Ascoli, direttore di Ca’ Bianca Hotel Corte del Naviglio
Qual è il suo quartiere?
Fiera Milano City, ora chiamato le Tre Torri.
Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Pur essendo un quartiere non molto piccolo, tutti si conoscono.
Chi vi abita si riconosce in lui?
Sì, le persone che vi crescono, rimangono lì a vivere. La parrocchia Sant’Indelfonso di piazza Damiano Chiesa svolge un ruolo importante per consolidare i rapporti.
Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Tutti i passaggi che hanno stravolto il quartiere negli ultimi cinque anni per la costruzione di CityLife, l’area nuova con i tre grattacieli che ha sostituito alcuni padiglioni della vecchia fiera, e metropolitana Lilla, portando stravolgimento della viabilità, più traffico, più camion.
In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Ci sono molte persone più anziane di una volta.
Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Carenza di posteggi e le prospettive non sono buone, visto che, dopo il grattacielo Isozaki (50 piani), fra poco terminerà la costruzione della seconda Torre di CityLife (di Zaha Hadid) e sta iniziando la terza Torre (di Libeskind).
Quali sono le cose belle?
Spazi verdi, servizi, trasporti e tanti piccoli parchi, come quello delle Tre Torri, di via Massena, con quattro aree cani.
C’è un mercato e lei ci va?
Non c’è mercato.
Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Sì, è diventata una città poliedrica e internazionale. Ci sono più servizi di una volta, anche se ultimamente l’attuale giunta è un po’ piatta.
C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Più parcheggi, più pulizia e manutenzione delle strade.
Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Sì, ce ne sono di nuove e sono ben curate.
Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Non faccio niente, ma penso che quando avrò più tempo farò del volontariato.