Ruggero (Alessandro Gassmann) è il cuoco di bordo e non scende a terra da quattro anni, Gegé (Rocco Papaleo) è un cantante fallito alla ricerca di riflettori e soldi. I due navigano – e si detestano – sullo stesso cargo diretto a Montevideo dove il primo dovrà scendere per consumare le ferie obbligatorie e il secondo per un concerto e l’antipatia e la diffidenza iniziali – grazie a un problema alle corde vocali di Gegé – si trasformeranno in complicità, dopotutto sono due anime sole, dolenti e incomprese in piena crisi esistenziale.
Terza regia di Rocco Papaleo dopo Basilicata Coast to Coast e Una piccola impresa meridionale Onda su onda è una malinconica riflessione su illusioni e fallimenti manchevole di ritmo e con una scrittura un po’ debole e troppo diluita, altalenante e svogliata dove neppure i due protagonisti (Alessandro Gassmann è sempre più bravo) riescono a far appassionare più di tanto alla vicenda.
“Lettera a Rocco Papaleo”
Caro Rocco,
lo so che non è facile dirigere un film, una pellicola ogni volta originale, diversa, divertente, riflessiva e intelligente.
Ci hanno provato in tanti, ma spesso hanno fatto fiasco.
Tu hai già dimostrato nei tuoi precedenti film di essere un artista sensibile e capace di esprimersi anche dietro la macchina da presa. Però questa volta il cuoco ha sfornato una torta non completamente riuscita. Forse gli ingredienti non erano azzeccati o forse “il tocco alla Papaleo” non aveva voglia di uscire da te.
Intendiamoci, il tuo non è un brutto film, ma è come una minestra cui manca qualche cosa per catturare il palato. Però non ti scoraggiare.
Prima di imbarcarti in una nuova avventura cinematografica pensaci bene, leggi e rileggi la sceneggiatura.
Nel frattempo continua a divertirci come attore. Sei bravo! A presto.
Fine lettera