Carol, regia di Todd Haynes

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carol1952, New York, sotto Natale: Carol (Cate Blanchett) – un’elegante, sofisticata e ricca signora sui quaranta, molto impellicciata ma poco soddisfatta, blindata com’è in molto infelici nozze di convenienza – sta cercando un regalo per la sua bambina in un grande magazzino quando l’occhio le cade su un trenino ma soprattutto sulla commessa (Rooney Mara) che glielo mostra, una giovane donna di nome Therese, timida, impacciata e con lo sguardo da cerbiatta, di umili natali e appassionata di fotografia.

Le due si intendono, si piacciono, si attraggono e insieme sfidano e trasgrediscono convenzioni, proibizioni e giudizi e partono in macchina arrivando fino a Chicago, intanto il marito di Carol reagisce accusando la moglie di immoralità e pretendendo la custodia della figlioletta.

Riecco Todd Haynes, rieccolo – dopo Lontano dal paradiso – alle prese con l’America ipocrita, bigotta e puritana degli anni Cinquanta in un film raffinato che più raffinato e ben confezionato ma infinitamente lento – o meglio: rallentato – anche nella recitazione e così alla fine vanno a rallentatore anche le emozioni, mentre la noia prende la rincorsa…

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