Metti in vacanza in un damnuso di Pantelleria con piscina Marianne – una cantante rock al momento afona -, Paul – il giovane e affettuoso fidanzato fotografo -, Harry – ex amante nonché produttore di Marianne, logorroico e creativo – e la ninfeggiante Penelope, figliola di Harry: quattro personaggi diversamente antipatici, sole, vento e roccia nera, tensioni, provocazioni, inganni e gelosie tra i due maschi, sguardi incrociati, tradimenti e duelli verbali, fino a quello in piscina col morto – possiamo rivelarlo, tanto si sa: il film, ri-battezzato con il nome di un quadro di David Hockney, vorrebbe essere il rifacimento di La piscina di Jacques Deray del 1969 -.
Già, vorrebbe. Ma non è. Prima di tutto perché lì c’era Alain Delon e qui c’è Matthias Schoenaerts, che pure è un bel maschio, ma Alain è Alain, cioè unico e irripetibile; e poi perché in A Bigger Splash oltre la bellezza delle immagini e dei luoghi, la musica ben selezionata, le gonne cullate dal vento di Tilda Swinton e l’impatto degli altri interpreti (oltre Matthias Schoenaerts e Tilda Swinton ci sono Ralph Fiennes e Dakota Johnson), la bontà del cibo, un po’ di folklore locale e un mare di sfinenti chiacchiere c’è poco altro, mancano le atmosfere torbide dell’originale e circola una sensualità che non intriga e non coinvolge, o che magari non ha coinvolto me.
Del discutibile stonato finale che tira in ballo il dramma dei migranti se ne è parlato già tantissimo.
“Alain Delon sei un’altra cosa!”
Una villa da sogno tra le colline di Saint Tropez, una coppia di amanti legati da un sentimento perverso sadomasochista, quattro attori coi fiocchi, il bel tenebroso inarrivabile Alain Delon, la dolce tenera e fascinosa Romy Schneider, un ottimo Maurice Ronet e la giovane fresca Jane Birkin sono i protagonisti di “La piscina”, 1968 diretto da Jacques Deray.
In questa casa bellissima e elegante con una piscina accogliente passano alcuni giorni di vacanza un uomo e la sua compagna raggiunti da un amico di lui ed ex amante di lei con figlia adolescente al seguito.
Tra nuotate, cene a lume di candela, liquori e sigarette prende forma una sorta di gioco ambiguo tra i quattro.
L’ospite verrà ucciso dal padrone di casa che simula un incidente. La polizia indaga, ma grazie alla compiacenza della sua amante forse ne uscirà pulito…..
Tra amosfere torbide e sensuali, il film Deray si ritaglia uno spazio importante nella storia del cinema francese polar (thriller) con un Delon mai così bravo e ambiguo.
Niente a che vedere con “A Bigger Splash” l’originale fu girato proprio nei giorni in cui esplose lo scandalo Markovic, la guardia del corpo del divo trovata morta in una discarica probabilmente coinvolta in un love affair con Nathale Delon.
L’attore francese fu inquisito dalle autorità e rischiò grosso. Una storia maledetta nella quale pare siano stati protagonisti i Servizi Segreti Francesi incaricati di eliminare questo Markovic che avrebbe fotografato certa feste “intime” in ambienti altolocati alla presenza di tanti vip e forse perfino del Ministro poi eletto Presidente della Repubblica Georges Pompidou amico dello stesso Delon.
Che tempi……