Hearth of the Sea – Le origini di Moby Dick, regia di Ron Howard

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pinneA chi e a cosa si ispirò Herman Melville per Moby Dick? E perché il capitano Achab era così infinitamente ossessionato da quel capodoglio gigantesco? Ron Howard prova a rispondere a queste domande in Hearth of the Sea – Le origini di Moby Dick dove si immagina che nel 1850 Thomas Nickerson – uno dei tre sopravvissuti al naufragio della Essex – abbia raccontato a Melville cosa accadde su quella baleniera salpata nel 1820 da Nantucket alla volta dell’Oceano Pacifico per riportare a casa almeno duemila barili di olio di balena: la rivalità tra il capitano George Pollard (Benjamin Walker) – capitano per nascita, arrogante e inesperto – e il primo ufficiale Owen Chase (Chris Hemsworth) – considerato un “campagnolo” ma esperto marinaio, in mare da una vita -, la caccia, il desiderio di guadagno, la spinta verso mari sempre più estremissimi – laddove c’era un pienone di balene e c’era quella balena bianca e immensa -, la natura contro l’avidità degli uomini, il naufragio, la lotta per sopravvivere, l’impensabile…

Gli effetti speciali sono notevoli, il gusto del racconto epico e allo stesso tempo popolare c’è e ci sono i colori, gli odori e i sapori del mare: Hearth of the Sea – Le origini di Moby Dick è uno spettacolone piacevole e molto nelle corde di Ron Howard da vivere e consumare, che prende il volo e impressiona quando il mare inizia a fare i capricci e ad agitarsi e soprattutto quando arrivano sulla scena le balene.

In sala in sala…

Un pensiero su “Hearth of the Sea – Le origini di Moby Dick, regia di Ron Howard

  1. pierfranco bianchetti

    “Dalla parte delle balene”
    Bello spettacolo avvincente e emozionante quello di Ron Howard. La furia del mare, il vento, la dura vita dei marinai, le maestose vele.
    E’come immergersi in quei bei racconti illustrati che ci regalavano da bambini quando la tv stava per nascere e le sole emozioni consentite erano sul grande schermo la domenica o la lettura di romanzi d’avventura con disegni colorati meravigliosi.
    Oggi invasi in televisione dai documentari, da internet dove si può vedere di tutto e di più, una parte di questi momenti magici non sono più recuperabili.
    Anzi, la nostra solidarietà, per dirla tutta, va alle balene massacrate senza pietà dai balenieri. Nel film un senso di angoscia ci prende quando assistiamo alla sequenza del povero cetaceo arpionato che si gira verso la macchina da presa dando l’ impressione di una sofferenza senza fine e di una malinconia immensa mentre si inabissa nelle acque profonde sperando di salvarsi dalla furia dei pescatori…..
    Bisogna pur mangiare dicono coloro che ritengono assurde le lotte degli ecologisti nei confronti della caccia in mare e in terra degli animali necessari all’ industria alimentare.
    Forse ai tempi di Melville era diverso, ma oggi si sta affermando un nuovo concetto filosofico di vita.
    L’uomo non è più al centro del mondo e vi sono altri sistemi meno cruenti e più civili per nutrirsi….
    Detto questo (molti scuoteranno la testa..pazienza…) buon divertimento con Moby Dick e la sua spietata vendetta nei confronti dei balenieri suoi nemici….in sala in sala…

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