Con il passare degli anni, manteniamo una scala dei desideri. Oggi scrivo dei desideri di quando eravamo bambine e pensavamo di essere onnipotenti. Tutti, specialmente noi donne, abbiamo avuto un sogno, e perché non continuare, non lo stesso, un altro, però, sempre un desiderio. Molte di noi non sanno che cosa vogliono nella vita. Vogliamo diventare, non si sa bene che cosa. La vita, a volte, non va come l’abbiamo progettata. Importante è non perdere la capacità di sognare a 5, 10, 20 o 50 anni, e a tutte le età. E, magari, prima di dire: non è per me, provare a realizzarli.
Le donne da piccole vogliono diventare cantanti, attrici, giornaliste o modelle, ai tempi della Barbi, ma io ringrazio il cielo di non avere avuto una mia Barbi. Io ho, nel percorso della mia vita, desiderato un po’ di tutto. A 8 anni volevo diventare una cantante però la persona che dirigeva il coro della chiesa mi ha pregato di non tornare. Ho provato un grandissimo dolore, ma davvero, dentro di me non c’era la voce. Poi, ho voluto diventare maestra, insegnante, ballerina. I miei desideri cambiavano ogni volta che conoscevo qualcuno che faceva un mestiere per me interessante, pensavo: ecco è questo che voglio fare da grande.
Poi, a 15 anni, ho deciso che prima passavo la maturità, prima potevo pensare a cosa fare. E cosi dopo 5 anni di liceo con specializzazione in medicina infermieristica mi sono diplomata, neanche male. Per scherzo ho poi fatto un test per entrare all’Università di Tecnologia di Koszalin (che è poi diventata Politecnico) e cosi mi sono laureata in ingegneria meccanica: infermiera di macchine? Tutto un po’ fuori dagli schemi. Quindi mi sarebbe piaciuto essere veterinaria. E poi … non si sapeva come sarebbe andata a finire.
Penso che la vita sia fatta per imparare. A nessuno piacciono i cambiamenti o imparare in fretta e trovarsi in un momento di insicurezza. Se siamo insicuri e isolati, abbiamo chiuso. Uno dice: hai sbagliato, è naturale che tu sia qui. E da quel momento il nostro tempo si ferma, però, fuori, la vita corre e noi stiamo con la paura di ogni giorno che passa senza di noi, e con la paura di come si tornerà fuori. Voi che siete fuori leggendo queste parole dite: sì, però ha sbagliato, deve pagare. Io ho la certezza che il giorno dell’arresto entriamo nella macchina del tempo e ne usciamo il giorno di fine pena.
E voi pensate di entrare nella macchina del tempo per 364 giorni all’anno e non sapete quando finirà, come vi sentite? Paura!!!
Noi qui dentro abbiamo il tempo per pensare, per prendere le decisioni e provare ancora una volta a rispettare noi stesse e capire i nostri sogni da bambini. E così proviamo a fare cose più grandi dei nostri reati. Ho tentato di fare delle interviste sul tema dei desideri, però ho sbagliato; in questo posto abbiamo paura dei desideri o, meglio abbiamo paura di parlarne. Sono riuscita solo a intervistare due persone, e ogni volta mi venivano le lacrime agli occhi.
Intervista a Donna di 35 anni:
Com’è il tuo carattere?
Sono molto timida, solare, sono anche troppo sincera, non saprei come definirmi. Sopporto tutto fino a un certo punto.
E poi esplodi come una bomba?
Oh sì, proprio un bel caratterino.
Questo lo mettiamo nei difetti, che ne dici?
Sì, come ti ho detto, quando mi attaccano mi difendo con facilità.
Forse non sai prendere la vita con ironia e sarcasmo?
No (ride forte).
L’ultima volta che hai pianto?
Eh no, non qui. (Guarda il cielo come se contasse le nuvole). Si ricordo, è stato quando i carabinieri si sono presentati a casa mia, e ho dovuto lasciare i miei bambini. (Ha le lacrime agli occhi e anch’io mi commuovo).
Stiamo in silenzio, ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Che mestiere sognavi di fare?
Io volevo fare la pediatra, crescendo ho provato a diventare parrucchiera, ma mi mancava la determinazione e anche l’appoggio di altre persone. Sai com’è, ero molto giovane e nessuno mi ha preso la mano e mi ha detto: vai!
E il fuoco si è spento come nei film?
Oh no, l’ho messo da parte, ho tante cose nel cassetto. Finita la carcerazione devo cominciare da zero, lo sai, ho due figli e così i miei desideri per il momento aspettano.
Nel cassonetto?
No, no ci proverò davvero!
Intervista a Donna di 49 anni
Com’è il tuo carattere?
Sono molto solare, sono allegra.
Difetti
Se vedo che qualcosa non va, mi arrabbio facilmente.
L’ultima volta che hai pianto?
È stato quando ho visto skype, la mia prima uscita in permesso premio e ho potuto vedere la mia famiglia su internet.
Ancora vedo le lacrime…
Sì, però queste sono di felicità.
E allora che mi dici dei tuoi desideri?
Ora dico a me stessa che vado, vado e nessuno mi ferma (ride).
Come vai? Dove? Prima dimmi il tuo desiderio, dimmelo per favore (e congiungo le mani in preghiera).
Stare con le famiglie dei miei figli, coi miei nipoti, provo dimenticare il carcere e a recuperare il tempo. Comincio con forza a rispolverare i miei desideri.
Cioè?
Apro una pasticceria, mio padre aveva sempre desiderato che diventassi pasticcera.
Oh che dolce pensiero!
Sì cosi posso stare vicina ai miei famigliari.
Grazie, prima di finire e scappare, mangiamo, poi tu fai il caffelatte alla tua maniera?
Chiaro però io sono l’ultima, e con me finisci Dana.
Scoppiamo a ridere e Chanel va a preparare il caffè. Non lo bevo spesso però quando lo prepara Chanel, il caffè di Chanel, io ci sto.
È il 17.07.2014 ore 07:32 di mattina, mi sto preparando per lo spettacolo e una ragazza (Donna di 35 anni), dello stesso viaggio nel tempo, sta preparando i mei capelli. Aveva il desiderio di diventare parrucchiera. E in verità, l’effetto finale è stato molto buono. Siamo felici in due, lei perché ha fatto il lavoro, io perché sono piaciuta a tutti. Per un momento ho pensato che la sto aiutando a non smettere di sognare. Hmm… e io che cosa faccio, ho cambiato, senza rendermene conto, il mio desiderio, sto sognando di fare l’attrice sulla scena? Tutto è andato bene. Cosa succede a noi donne, cambiamo sempre desiderio. È sempre il momento giusto per non smettere di sognare però e io ci provo a sognare.
Dedico questo articolo a tutte le Ragazze che vedo ogni giorno nella Macchina del tempo di San Vittore. E a quelle che vedo ogni giorno, ragazze, donne, mamme pronte a sacrificarsi per ricominciare. Tutte così diverse, diversamente belle, giochiamo però siamo serie, stanche, picchiate in terapia, c’è chi ce la fa! Noi siamo solo ragazze che vogliono andare a casa, quelle che non si faranno più fregare, ragazze che ballano, cantano, ribelli, che sbagliano, invidiose, lasciate o che lasciano, alcune di noi sono ragazze che amano ragazze. Non è facile essere ragazze che sanno quello che vogliono, ragazze pronte a tutto per avere ancora la possibilità di ricominciare. Siamo tanto diverse, siamo tanto unite solo per dare realtà ai nostri sogni di bambine.
In un posto come questo, il desiderio mette paura. Sto qua da due anni e tre mesi e sono diventata più forte. Passo nella vita senza amici e non li cerco, però stare insieme a loro è diverso, quanto dura non lo so, non so che giorno finirà e come. Siamo cieche nel nostro dolore e non vediamo l’altro più piccolo. Però cosi va bene per tutti. E per qualcuno la fine c’è e per qualcun altro dov’è la fine? DOVE?
Dana
Dalla macchina del tempo
San Vittore, Milano
06 agosto 2014