Il figlio di Lorenzo Colombo (Massimo Boldi), un industriale milanese che più milanese (ha una ditta di salumi che invadono la scena fino all’indigestione virtuale: si chiama product placement) e la figlia di Pasquale Caprioli (Biagio Izzo), un pizzaiolo campano che più campano, si amano e si vogliono sposare.
E allora? E allora apriti cielo, perché ai due padri (le mamme sono molto più avanti, e le due interpreti – Debora Villa e Barbara Tabita – sono le migliori del gruppo…) la faccenda non va giù. Gli stereotipi, i pregiudizi e i luoghi comuni su Nord e Sud, terroni e polentoni sono triti, ritriti e abusati – in una parola: vecchi – ma questo è il meno, il problema di Matrimonio al Sud è che manca una sceneggiatura anche esile esile, banale banale e così la girandola di equivoci, battute, battibecchi e malintesi sullo scontro di civiltà procede a vuoto per cento minuti che non passano mai.
In ogni modo il matrimonio al Sud di Teo e Sofia stile cafonal viene organizzato in un paio di giorni, che velocità!
Per citare il Rag. Ugo Fantozzi il film è:
“Una boiata pazzesca !!”