Il Trentino unico: la Val di Non, più citata dalle parole crociate, dove si nasconde l’affascinante canyon Rio Sass, gorghi e cascate come nel Colorado; dove si adottano a distanza i meli che forniscono le uniche mele dop italiane; dove apicultori itineranti portano al pascolo gli sciami di api come i pastori le greggi, per ottenere il miele di un singolo fiore (corbezzolo, erica, girasole, rododendro, rosmarino…), e dove ora ora riapre restaurato al pubblico lo storico castel Thun degli omonimi principi vescovi artefici del Concilio di Trento: triplice corona di fortificazioni, 30 carrozze, armi, cucine, logge, studi, arredi e quadri originali: nel buono e cattivo gusto, i costumi e la vita quotidiana di una famiglia dal Medi&œlig;vo al ‘900. Da non perdere la stanza del vescovo tutta rivestita di cirmolo e abete intagliati.
QUARTIERI TRANQUILLI
Sono a Milano con 31 gradi. Portatemi il Trentino a casa.
Io a Lugano con 30
Conoscete la Val Rendena? Avete mai provato le terme di Caderzone? Un piccolo gioiello frutto della buona amministrazione locale.
Fuori Bolzano, il pittoresco Castel Roncolo ha bellissimi affreschi: nella sala dei banchetti, la serie (ricomposta dopo il crollo rovinoso della parete) di Tristano e Isotta – non siamo i soli che all’ora di pranzo guardano le soap!
Tutto molto carino. Abbastanza caro. E molto, molto inquinato. Queste cartoline storico-bucolico-mulinobianchesche spesso nascondono l’inganno. Quanto prendono a giornata gli extracomunitari che “vanno a coir i pomi?”, che vanno raccogliere le mele, le mitiche renette della Val di Non? E che tipo di antocrittogramici di ultima generazione usano i coltivatori? Non so se ci andrei mai in vacanza da quelle parti. Lo facevo ogni tanto, da ragazzo: durante la naja raggiungevo Cles in autostop per andare a trovare Erika, una fidanzatina tanto vivace quanto matta. Con buona pace della vicina Pergine…