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di Virginia S.
Io non ho origini brianzole, ma da dieci anni vivo a Monza per cui conosco bene l’ottima cucina locale fra cui un eccellente primo piatto: il risotto alla monzese, l’ingrediente principale è la salsiccia o luganega di Monza. Non tutti sanno che al risotto alla monzese è legata un’antica leggenda, la cui protagonista è una perfida strega di nome Giuliana.
Secondo la tradizione, Giuliana era una strega mostruosa dotata di gambe incredibilmente lunghe, girava per i boschi camminando di albero in albero senza mai toccare il suolo, aveva un’occupazione raccapricciante: rapiva i bambini per mangiarli, si nascondeva sugli alberi e quando un bambino ignaro percorreva il sentiero sottostante, lo afferrava con le sue mani ad artiglio e lo issava a sé.
Questa era la storia spaventosa che tante nonne raccontavano ai bambini per non farli avventurare dentro il bosco. Un giorno una madre spaventata per il possibile rapimento del figlio, decise di ingannare la strega, cucinò in un enorme pentolone il riso allo zafferano, cui aggiunse la salsiccia, così da rendere gusto e aroma assolutamente irresistibili. Al calar della notte, la strega attirata dal profumo, finì per dimenticarsi dei bambini e si concentrò sul risotto; la pentola era talmente grossa che la strega impiegò tutta la notte per mangiarlo e, accecata dall’ingordigia, non si accorse dell’alba che sorgeva alle sue spalle. Fu così che la strega, colta di sorpresa dai raggi del sole, morì.
Tutto questo deve essere successo una notte di gennaio perché, in quel periodo, in decine di paesi della Brianza l’evento è commemorato con un enorme rogo della strega seguito da abbuffate di risotto con la salsiccia. Questa è la leggenda, ma potrebbero esserci alcune ragioni più razionali all’origine che probabilmente affonda le sue radici in alcuni riti precristiani antichissimi. La Giuliana, il cui nome deriva forse da Giunone l’antica dea della terra, rappresenta il suolo povero dell’inverno che, con questo rituale, è fertilizzato simbolicamente dalle sue stesse ceneri, preparandosi a donare i frutti durante la bella stagione. Io continuo però a preferire il racconto della strega, il motivo è molto semplice: questo squisito risotto. Vi assicuro che vale proprio la pena di mangiarlo.
Ingredienti
320 gr. di riso, 50 gr. di burro, 1 cipollina, 700 ml. di brodo, 1 bicchiere scarso di vino rosso, 200 gr. di luganega di Monza.
Preparazione
Affettare e rosolare la cipollina nel burro, aggiungere il riso, poi il vino e farlo sfumare. Bagnare con il brodo usando un mescolo per volta, dopo che è stato assorbito. A parte cuocere la luganega, prima spellata e bollita un minuto in acqua, poi messa in padella dove deve soffriggere per cinque minuti bagnata con il vino rosso e lasciata per dieci minuti coperta sul fuoco spento perché faccia un po’ di sugo. Tagliarla a grossi pezzi e metterne un pezzo nel centro del risotto, scavato a formare un piccolo incavo, con un po’ del suo sugo. Esiste la variante anche con il vino bianco anziché rosso in ogni caso il gioco è fatto.
Buon appetito a tutti!