Dalla Svezia alle Alpi francesi, per una settimana bianca sugli sci: il paesaggio è perfetto, la neve è perfetta, e perfetta è anche la famiglia in vacanza – composta da Tomas, Ebba e i loro due figlioletti –.
Ma una valanga che pare volersi abbattere sulla terrazza del ristorante dove la famiglia si sta rifocillando tra una discesa e l’altra manda in frantumi tanta e solo apparente perfezione: Tomas se la dà a gambe levate, pensando a salvare solo se stesso, mentre Ebba resta a proteggere i figli.
Falso allarme, la valanga era una grande nuvola di nevischio, stanno tutti bene, ma la famiglia perfetta va a pezzi – rivelando le sue crepe – e Östlund indaga e si interroga sul senso di responsabilità, sull’autorità paterna, sull’egoismo, sulla gestione di panico e paure e sulle debolezze e le fragilità dell’essere umano equilibrando e dosando alla perfezione toni drammatici e momenti di leggerezza e di divertimento, soprattutto quando entrano in scena due amici della coppia.
Intanto, inevitabilmente, la valanga avvolge anche la sala e tra gli spettatori serpeggia la domanda: e io in una situazione analoga che farei?
Il film racconta con intelligenza la difficoltà della vita di coppia e della vita in genere. Quando meno te l’ aspetti ecco che una valanga ci colisce all’ imporvviso mettendo a dura prova le nostre convinzioni e i nostri valori e comportamenti….il cinema svedese è alla riscossa……