C’è la perfida matrigna (superba Cate Blanchett), ci sono le sue due figlie racchie, viziate e invidiose, ci sono i topolini, l’oca e le lucertole, c’è la zucca trasformata in carrozza, c’è la Fata Madrina (perfetta Helena Bonham Carter), c’è la (fondamentale) scarpetta, c’è il ballo a Palazzo Reale, c’è la mezzanotte incombente, c’è la fuga e naturalmente ci sono Cenerentola, il principe, il sogno di una vita migliore e il trionfo dell’Amore: insomma, c’era una volta e c’è ancora Cenerentola – con giusto qualche variante – nella versione luminosissima di Kenneth Branagh con attori in carne e ossa nonché centrati, i tempi giusti, una messinscena fiabesca (firmata da Dante Ferretti) e costumi sontuosi, e alla fine la morale della favola, ripetuta diverse volte nel corso del film, è che nella vita bisogna essere gentili e avere coraggio.
Poco più di un’ora e mezza di piacevolezza, magia e stupori: lunga vita a Cenerentola!