L’incontro tra le tre Scuole di giornalismo milanesi si è svolto, come programmato, il 14 gennaio 2015 presso la Fondazione Cariplo.
L’obiettivo: delineare il bando per la seconda edizione del premio Martinotti, i tempi e i modi di realizzazione.
Hanno partecipato, oltre a Lina Sotis e ai direttori Venanzio Postiglione (Tobagi) Matteo Scanni (Cattolica) e Ivan Berni (IULM), il professor Ezio Marra (Sociologia dell’ambiente e del territorio- Università Milano Bicocca), l’architetto Caterina Cavo.
Il professor Marra ha voluto evidenziare l’importanza delle differenze semantiche, etniche e sociali che riscontriamo nei quartieri milanesi; la suddivisione prospettata per ogni università prevede per ognuna un quartiere “tranquillo”, un quartiere periferico e uno in cerca di identità.
Nella scorsa edizione, i lavori presentati erano più focalizzati sulle persone e meno sui luoghi, sul contesto. Questa volta ci si dovrà concentrare sulla vera anima del quartiere.
La suddivisione in quartieri non è di TUTTA la città, perché il lavoro che vorremmo scaturisse è un work in progress: le interviste, le storie potrebbero determinare una ridefinizione dei quartieri e di conseguenza la scoperta di una loro nuova identità.
In ogni caso, è importante che sullo sfondo sia sempre presente l’intera città.
Queste le linee guida, l’orientamento al lavoro, che rimarrà comunque un racconto giornalistico
Quali materiali?
Sarà un lavoro multimediale quello che verrà presentato dalle Scuole; l’indicazione orientativa è che il prodotto finale riunisca video-audio-scrittura, sotto una url, perché sia più facile pubblicarli online in uno spazio dedicato.
L’obiettivo è quello di coprire almeno 3 dei 9 quartieri assegnati, con una prospettiva più ampia che si snoderà in tre anni.